L’Artista del mese…

Giulio Calandro è l’artista della primavera del 2024

Capricciosa, lussuriosa, mutevole, ardente civetta, dea della follia; circondata da cultura greca, incoronata di regia maestà, abituata al comando, espressione di tutte le insidie orientali, ornata di grazie e di seduzioni

Cilento lunedì 29 aprile 2024
di La Redazione
Giulio Calandro Cleopatra
Giulio Calandro Cleopatra © Unico settimanale


Giulio Calandro è l’artista della primavera del 2024 che ha consegnato alla storia un’opera di straordinaria bellezza per la sua qualità espressiva; di elegante creazione che conferma le buone qualità artistiche dello scultore sannita e la sua abilità di trasfigurazione di un personaggio di storia mediterranea narrato mai in termini di lode, mai celebrato come modello femminile di virtù, ma storicizzato come figura di donna ambiziosa, capricciosa e lussuriosa. L’Opera: Cleopatra
L’opera di Giulio Calandro è stata concepita e realizzata come honoris causā in re del Premio di Cultura Mediterranea “Fernand Braudel” 2024, assegnato a Carlo Di Lieto; la creazione artistica è rappresentativa dell’immagine della mediterraneità in armonia con il progetto culturale sviluppato nel 2023 di “Donna Mediterranea”.
“Cleopatra, la donna più nota della storia.
Capricciosa, lussuriosa, mutevole, ardente civetta, dea della follia; circondata da cultura greca, incoronata di regia maestà, abituata al comando, espressione di tutte le insidie orientali, ornata di grazie e di seduzioni; espressione dell’inganno e del tradimento, amore e ambizione pur di assicurarsi il regno ad ogni costo dominando il dominatore”.
Ma il ritratto che ne fa Giulio Calandro è ben diverso da quello sopra descritto, né è quello della verità storica. L’artista ha eseguito una trasfigurazione di Cleopatra con una retrospettiva in giovane età della regina de “i Tolomei” quando lei, l’ambiziosa, seducente e passionale donna mediterranea, sbocciava bella
“come i fiori e le foglie della primavera”
È la Cleopatra con i caratteri somatici di una ragazzina; una giovanetta che appare serena e che non conosce ancora il destino a lei riservato dalla storia; in un periodo in cui Roma era sconvolta da sanguinose lotte di potere lei porterà seduzioni, astuzie, passioni di regina e di donna.
Giulio Calandro, Cleopatra, 2024
Opera in terracotta decorata a freddo con colori ad olio, d 30 cm h 60 cm
Calandro ha voluto scavare come un archeologo nella giovanile immagine della tolomea; ha diretto il proprio talento e la propria mano figurandola con lineamenti finissimi, delicati, di una genuinità e purezza che ribaltano il senso della storia; una figurazione che assegna all’ambiziosa donna anche una purezza d’animo ancora non contagiato dalla forte passione per il potere da cui sarà tormentata nei successivi anni quando il suo volto sarà quello di una donna mediterranea.
Si può affermare che l’artista presenta sembianze di Cleopatra che la letteratura e la storia non hanno mai tratteggiato, perché forse piace narrare una Cleopatra del potere, la donna degli intrighi, quella rappresentativa della asiatica luxuria; mai quella di una puella bella come i fiori di loto del Nilo.
Calandro fa emergere questa immagine con la sua esperienza nell’utilizzare, oltre al marmo, l’altro materiale preferito, la terracotta che lui impasta, comprime con maestria, cesella con occhio fine, incide con mano ferma e intaglia con sapienza; poi segmenta i lineamenti che ricordano l’ambiente nilotico.
L’opera è in terracotta decorata a freddo, con colori ad olio, su base di legno; è lo stile artistico del Settecento Napoletano, quello ancora oggi utilizzato nelle statuette dei pastori di San Gregorio Armeno; le frecce inserite nell’opera simboleggiano il senso dinamico della vita di Cleopatra; al tempo stesso la “freccia” è la firma dello scultore, la sagitta con cui lui movimenta e rende vive le sue opere.
(Italo Abate)
Ambiente e Cultura Mediterranea, aprile 2024

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