Il corso d’acqua nasce nel comune di Castellabate dal monte Perrona Pizzuto, a quota 1036 m s.l.m., col nome di fiumara di Vatolla. Attraversa poi il comune di Laureana Cilento sfociando nel golfo di Salerno nel comune di Agropoli

La storia del fiume Testene

Come ogni città che si rispetti anche Agropoli ha il suo fiume principale che scorre nel bel mezzo della città e la divide in due

Ambiente
Cilento mercoledì 02 maggio 2018
di Enrico Serrapede
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Fiume Testene © unico

Come ogni città che si rispetti anche Agropoli ha il suo fiume principale che scorre nel bel mezzo della città e la divide in due. Da una parte infatti troviamo il centro cittadino fino al porto turistico e alla zona antica della città, mentre dall’altra sponda del fiume c’è quella che una volta era natura incontaminata dove addirittura si accamparono gli americani durante la seconda guerra mondiale (da allora quella zona prese il nome di “Campamento”). Nulla in pratica, se non qualche sentiero sterrato nato col tempo. Ma Agropoli nonostante tutto è una città antica il suo territorio è stato frequentato a partire dal Neolitico da popolazioni dedite alla caccia e alla pesca. Alla foce del fiume Testene in passato c'era una baia, utilizzata dai Greci per scambi commerciali, sia prima che dopo la fondazione della vicina Poseidonia (Paestum). Proprio quell’insediamento possiamo considerarlo il primo porto della città, certamente più commerciale che turistico a differenza di quello che è poi nato dall’altro lato del promontorio di Agropoli vecchia. Ma chiaramente il corso d’acqua non riguarda solo Agropoli, nasce infatti nel comune di Castellabate dal monte Perrona Pizzuto, a quota 1036 m s.l.m., col nome di fiumara di Vatolla. Attraversa poi il comune di Laureana Cilento sfociando nel golfo di Salerno nel comune di Agropoli. Durante il suo percorso, lungo 4 Km circa, riceve a sinistra la fiumara San Nicola. Ma il Testene per gli agropolesi non è stato solamente una risorsa da sfruttare, per decenni infatti lo si è visto come un pericolo costante a causa del suo regime torrentizio e per le tante esondazioni susseguitesi negli anni. Per secoli la città di Agropoli ha vissuto un isolamento via terra proprio a causa del fiume e solo nel 1890 con l’arrivo della ferrovia ad Agropoli fu costruito il primo ponte sul corso d’acqua. Anticamente il fiume era chiamato Foce e solo agli inizi del 1900 troviamo per la prima volta l'idronimo Testene. In origine, pur essendo a regime torrentizio, il flusso delle acque del Foce erano più intense rendendolo, in parte, navigabile. E' probabile che i Greci, come visto in precedenza, lo utilizzassero per i loro scambi commerciali con le popolazioni locali della vallata. Tutte abitudini però che furono abbandonate proprio a causa dei pericoli costanti che il fiume provocava. Nei secoli successivi furono ancora le inondazioni. Nello scorso secolo i problemi mutarono, ma non mutò la loro importanza. Solo nel 1955 infatti vene debellata la Malaria mentre dopo la seconda Guerra Mondiale la situazione del fiume Testene si aggravò sia sotto l'aspetto idrogeologico, per la costruzione di nuove case, e sia sotto quello sanitario. Giacché, debellata la Malaria, iniziò l'inquinamento dovuto alle fognature di Agropoli che furono canalizzate, scelleratamente, nelle sue acque. Nel 1961 fu invece ancora uno straripamento a porre l’attenzione sul corso d’acqua principale di Agropoli. “Danni per centinaia di milioni” scrisse Il Mattino; nel 1996 stessa storia con una nuova esondazione dai contorni tragici. Oggi, a distanza di più di venti anni, non è cambiato molto, infatti nel primo decennio del 2000 un’altra alluvione ha provocato danni ingenti a buona parte della città, quella che di solito soffre maggiormente la furia del fiume. Ma oltre a questo Agropoli non ha ancora trovato una destinazione funzionale per il Testene. L’attenzione due anni fa fu alzata anche dal Movimento 5 Stelle di Agropoli: “Il nostro fiume ‪Testene, ahinoi non gode di buona salute. Scarichi fognari, l’alta temperatura dell’acqua, la bassa ossigenazione purtroppo lo rendono oggi uno degli scorci meno gradevoli della nostra città. Possiamo ritenerci abbastanza indignati per le cose riscontrate durante il nostro sopralluogo. Siamo riusciti a supervisionare gran parte del fiume verificando e documentando l' inquinamento delle acque che poi finiscono nei terreni circostanti contaminando il raccolto. Scarichi abusivi rifiuti di ogni sorta, ed idrocarburi che affiorano e ristagnano nelle pozze adiacenti agli argini arrecando un vero e proprio pericolo per l'ambiente, per i cittadini e per chi nei pressi della foce si bagna”. L’ultimo intervento dell’amministrazione, infine, risale all’ultimo periodo della seconda amministrazione di Franco Alfieri con metà parte del fiume pavimentata. Una soluzione che di certo ha ridato dignità, almeno in parte, a un corso che negli ultimi anni aveva vissuto il suo minimo storico in termini di degrado.

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I commenti degli utenti
  • Maria Giulia ha scritto il 30 marzo 2021 alle 18:35 :

    è davvero un ottimo articolo, non sapevo tutte queste cose di Agropoli e d el Fiume Testene Rispondi a Maria Giulia

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