Nasce a Casalbuono e sfocia nel fiume Sele, diventando il suo principale affluente di sinistra

Il fiume Tanagro tra storia, leggende e sport estremi

Cosa si può fare di veramente bello ed eccitante sul fiume Tanagro?

Ambiente
Cilento mercoledì 02 maggio 2018
di Massimiliano De Paola
Immagine non disponibile
Rafting sul fiume Tanagro © unico

Alcuni fiumi raccontano la storia dei paesi che attraversano. È il caso del fiume Tanagro che scorre per gran parte della sua lunghezza nel Vallo di Diano, da Casalbuono a Polla. Il fiume nasce dal Monte Serino e percorre circa 92 chilometri prima di sfociare nelle acque del fiume Sele.

Nasce sotto forma di semplice torrente a monte del comune di Casalbuono, in località Cozzo del Demanio nel comune di Moliterno in Basilicata, ma un apporto importante viene dato dalle sorgenti del Calore nel comune di Montesano sulla Marcellana. S’ingrossa rapidamente grazie all’apporto di numerose sorgenti, ruscelli e torrenti, fino a diventare un fiume vero e proprio nei pressi di Padula. Dal territorio di Atena Lucana il fiume fu canalizzato, rettificato e cementificato negli anni ottanta. I primi interventi di bonifica si fanno risalire ai romani, mentre quelli più consistenti e, in larga parte, risolutivi risalgono al tempo dei Borbone. Percorre in tutta la sua lunghezza l’altopiano del Vallo di Diano (450 m s.l.m.), uscendone poi attraverso la gola di Campostrino, dopo aver lambito Polla.

Fuori dal Vallo di Diano prosegue attraverso un percorso naturale di estrema bellezza i territori di Auletta, Caggiano e Pertosa, dove raccoglie anche le acque provenienti dalle Grotte di Pertosa-Auletta. Qui è possibile scoprire circa 5 km di fiume, facendo rafting guidati da professionisti. Continuando il suo corso parallelamente ai monti Alburni s’ingrossa ancora grazie a numerosi altri tributari (fiume Platano-Bianco) fino a riversarsi nel Sele nei pressi di Contursi Terme. Importante evidenziare alcuni aspetti naturalistici di rilievo quale la presenza dell’Alborella lucana (Alburnus albidus) e la Trota fario (Salmo trutta fario), oltre ad alcune delle ultime colonie di lontre.

I principali affluenti del Tanagro sono i seguenti fiumi: Rio Freddo, Sant’Antuono, Canale Zia Francesca, Imperatore e Marza.

Cosa si può fare di veramente bello ed eccitante sul fiume Tanagro?

Avete mai provato ad indossare casco, muta e giubbotto e ad iniziare a domare un fiume in piena? Io si! E più di una volta, pure! Secondo il mio modestissimo parere, almeno una volta nella vita bisognerebbe vivere un’esperienza di questo tipo. E’ una di quelle cose che vi toglie il fiato, che vi mette adrenalina addosso. Il rafting, fino a pochi anni fa considerato “sport estremo”, è diventato negli ultimi anni un’attività alla portata di tutti. È coinvolgente e permette di entrare nel fiume per la prima volta e provare subito il brivido delle rapide più impegnative in totale sicurezza, in una eccitante impresa di squadra. Il fiume Tanagro è l’ideale per tutto questo. Le discese sono sempre accompagnate da guide esperte.

Per apprezzare bisogna essere grandi amanti della natura, del rafting, e ancora di più, del fiume. La natura sa mostrarsi molto generosa quando vuole. E poi le attività fluviali nella Valle del Tanagro, tra i paesi di Pertosa e Auletta, o da qualsiasi altra parte, io so che fanno bene, anzi benissimo, al fisico e ancor di più alla mente.

Le Grotte sono a un passo: quelle di Pertosa-Auletta e quelle di Castelcivita. E può essere pure l’occasione per fare un’escursione nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che pure a un passo si trova dal fiume Tanagro. Magari per fare trekking, a piedi, in bici, o perché no, a cavallo. Ricordatevi sempre che siamo all’interno di territori patrimonio dell’umanità.

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