L’Alento è forse il fiume più importante e caro ai cilentani. Il nome “Cilento”, infatti, deriva dal latino “cis Alentum”

L’Alento, il “fiume nobile” di Cicerone

L’oratore romano ne aveva subito il fascino durante un suo soggiorno a Velia. Il fiume Alento nasce a circa 900 metri di quota, dal Monte “Le Corne” (894 m s.l.m.) nel comune di Stio (in località Gorga)

Ambiente
Cilento sabato 05 maggio 2018
di Veronica Gatta
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Fiume Alento © n.c.

«Tu però se, come sei solito, darai ascolto ai miei consigli, serberai i tuoi beni paterni […], né lascerai il nobile fiume Alento, né diserterai la casa dei Papirii…». Così scriveva Cicerone in una lettera a Gaio Testa Trebazio durante un suo soggiorno a Velia. Chiaramente l’oratore romano ne aveva subito il fascino, così come tanti altri che hanno attraversato e visitato la nostra terra. L’Alento è forse il fiume più importante e caro ai cilentani. Il nome “Cilento”, infatti, deriva dal latino “cis Alentum” (= “al di qua dell’Alento”), nonostante oggi il fiume non ne segni più il confine. Il fiume Alento nasce a circa 900 metri di quota, dal Monte “Le Corne” (894 m s.l.m.) nel comune di Stio (in località Gorga). Il suo corso è lungo 36 km ed è compreso esclusivamente all’interno del territorio regionale. Prima di sfociare nel mar Tirreno, l’Alento scorre nei pressi delle rovine di Elea/Velia dove incontra e riceve il fiume Palistro. Affluenti dell’Alento sono il fiume Palistro, che sorge dal monte Gelbison, il torrente Badolato, proveniente dal Monte Gelbison e il torrente Fiumicello, proveniente dal Monte Stella. Gran parte del Fiume Alento è compresa nell’omonima Oasi, un’area SIC (Sito di Importanza Comunitaria) di 3.024 ettari. All’interno di quest’area è presente una diga in terra che, sbarrando il corso del fiume, da origine ad un lago artificiale di circa 1,7 kmq. Lungo la sponda destra del corso d’acqua si sviluppa l’Oasi naturalistica, costituita da laghetti di importante valore ecologico, che ha lo scopo di contribuire a salvaguardare la ricchezza di biodiversità mediante attività di conservazione. L’integrità dell’habitat naturale dell’Oasi rappresenta ormai da anni un’originale attrattiva per famiglie, scuole, sportivi e turisti in generale. Laboratori didattici all’aperto, campi scuola, escursionismo naturalistico, mountain bike, birdwatching, trekking, escursioni in battello, passeggiate a cavallo, tiro con l’arco, canottaggio, pesca sportiva, un semplice pic-nic: sono solo alcune delle innumerevoli possibilità che offre l’Oasi Fiume Alento, facendo vivere ai suoi visitatori un’esperienza unica ed indimenticabile. L’Oasi è, inoltre, caratterizzata dalla presenza di una ricca flora e una ricca fauna: Specie ittiche presenti all’interno del lago: barbo italico, alborella appenninica, rovella, alosa, carpa comune, pesce gatto. La Fauna: lontra europea, ferro di cavallo minore e maggiore, vespertilio maggiore, vespertilio di monticelli, miniottero, cinghiale europeo, volpe europea, lepre italica. Anfibi: ululone dal ventre giallo, rana appenninica, tritone italiano, salamandrina dagli occhiali. All’interno dell’Oasi sono state scientificamente censite almeno 75 specie di uccelli. Tra questi: germano reale, alzavola, canapiglia, tuffetto, svasso maggiore, gabbiano reale, beccaccia, beccaccino, cavaliere d’Italia, airone cenerino, airone bianco, garzetta, martin pescatore, gallinella d’acqua, cormorano, frullino, ghiandaia, gazza ladra, merlo, tordo, storno, poiana, nibbio bruno, falco pellegrino, gheppio, barbagianni, gufo reale, civetta. Erpetofauna: tartaruga palustre, lucertola campestre, ramarro, biacco, cervone, vipera. La Flora dell’Oasi: salice bianco, pioppo nero e bianco, ontano nero, liscia maggiore, cannuccia di palude, salterella salicaria, ninfea bianca, leccio, olivastro, orniello, lentisco, fillirea, mirto, erica, corbezzolo, alaterno, cisto di Montpellier, rosa di San Giovanni.

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