Centro Studi e Ricerche sulla Biodiversità del Parco

Un progetto mai messo in campo

​Dopo una spesa di circa 9 milioni di euro e tanti anni di lavoro e attesa, il “Centro Studi e Ricerche sulla Biodiversità del Parco” resta, di fatto, un tasto dolente per l’intero territorio.

Attualità
Cilento sabato 24 giugno 2017
di Veronica Gatta
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Tenuta Montisani © PNCVDA

Dopo una spesa di circa 9 milioni di euro e tanti anni di lavoro e attesa, il “Centro Studi e Ricerche sulla Biodiversità del Parco” resta, di fatto, un tasto dolente per l’intero territorio.

Negli anni, in molti hanno chiesto che si prendesse l’iniziativa per fare in modo che il Centro della Biodiversità svolgesse il ruolo per cui era stato progettato e finanziato. Nel dicembre 2011, un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente portava all’attenzione delle autorità competenti la grave situazione e l’enorme spreco di denaro pubblico per una struttura che doveva essere terminata nel 2008 e che non era mai entrata davvero in funzione. Sempre nel dicembre 2011 Amilcare Troiano, allora Presidente del Parco, così ne annunciava l’inaugurazione: «A breve, dopo anni di attesa, un altro fiore all’occhiello per tutto il territorio sarà inaugurato nella Tenuta Montisani, a Vallo: il “Centro Studi e Ricerche sulla Biodiversità del Parco”».

I circa 9 milioni di euro spesi per i lavori, prevedono lo sviluppo del Centro su un’area collinare nel comune di Vallo della Lucania, di 1.773.957 mq (oltre 170 ettari di terreno) con la realizzazione di quattro fabbricati. Il Centro dovrebbe essere suddiviso in diverse aree: 1) un’area dedicata alla ricerca che contempli un osservatorio della biodiversità e un presidio ambientale; 2) un’area riservata agli spazi comuni, nella quale rientrano il casino Montisani, il Laboratorio Multimediale, una sala convegni, il Centro elaborazione dati e un Museo della Civiltà Contadina; 3) un’area per la didattica con aule adeguatamente attrezzate. Due dei quattro fabbricati – il casino Montisani e il fienile – sono immobili sorti alla fine del Settecento per i quali si prevedeva la ristrutturazione.

Tirando le somme, la struttura progettata sarebbe stata unica, una vera perla per il Cilento e per tutto il Mezzogiorno, con oltre 30 laboratori scientifici, una biblioteca, un museo, aule … e chi più ne ha più ne metta.

Tanti soldi, tante idee e tante belle parole … Al “Centro Studi e Ricerche sulla Biodiversità del Parco” di ricerca ce n’è ben poca.

Con l’elezione del nuovo Presidente del Parco, Tommaso Pellegrino (già sindaco di Sassano e affermato chirurgo oncologo), la situazione non è cambiata. È pur vero che il primo cittadino sassanese ha, in più di un’occasione, espresso la volontà di rendere quello di Tenuta Montisani, il centro di ricerca per eccellenza non solo per l’Università di Salerno ma per tutte le università europee: un centro di ricerca nel quale i giovani potessero trovare una prospettiva di lavoro e futuro.

Nel corso di un convegno di poco più di due mesi fa (sabato 1 aprile 2017), Pellegrino aveva dichiarato di avere un grande sogno: quello di creare all’interno del Centro della Biodiversità un centro di ricerca per la Dieta Mediterranea… Riuscirà a realizzare il suo sogno? Staremo a vedere.

Intanto, venerdì 16 giugno è stato inaugurato il “Centro di Promozione Riserve Marine e del Paesaggio Mediterraneo” presso Villa Matarazzo a Santa Maria di Castellabate. Per l’occasione sono state aperte al pubblico alcune eccezionali attrazioni presenti nella Villa come il “giardino d’ornamento”, il roseto con oltre 210 specie diverse di piante, e la sala Cinema 3D dove è possibile vivere un’incredibile esperienza di immersione virtuale nei fondali marini del nostro Parco. Benissimo! Ma non basta. È stata anche inaugurata la mostra “A passi di Biodiversità”, realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Abbiamo il Centro della Biodiversità del Parco, ma non viene scelto come location per allestire una mostra ad essa dedicata. Potrebbe sembrare strana questa decisione. Probabilmente si è trattato di una tattica di marketing turistico: sicuramente Vallo della Lucania non raggiunge i numeri di presenze turistiche come Santa Maria di Castellabate e, senza ombra di dubbio, quello presente nella Tenuta Montisani non nasce come centro per allestire mostre “una tantum”; del resto ricordiamo che la località Montisani non è vicina al centro abitato e non è facilmente e velocemente raggiungibile da una turista “appiedato”.

Non ci resta che aspettare e sperare in Tommaso Pellegrino e nel suo sogno …

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