Campane a festa, fuochi d'artificio e tanta emozione

San Pantaleone, restituito l'oro trafugato a gennaio 2017 e ritrovato in Romania

Il 25 luglio è stato riconsegnato ai fedeli il cosiddetto “oro di San Pantaleo”

Cronaca
Cilento sabato 12 agosto 2017
di Veronica Gatta
Immagine non disponibile
Oro di San Pantaleo © n.c.

Ogni anno, nella seconda metà di luglio, la città di Vallo della Lucania si “veste” a festa, si colora e si illumina con spettacolari luminarie che dall’ospedale San Luca attraversano tutta la città fino al rione Sant’Antonio.

Si comincia a respirare aria di festa già il 27 giugno quando viene esposto il quadro di San Pantaleone “inda u stritto” nel corso Famiglia De Mattia e l’aria si fa sempre più densa di emozioni a partire dal 17 luglio quando la statua del Santo Protettore viene collocata sull’artistico “trono” nella Cattedrale a lui dedicata, sotto gli occhi emozionati dell’intera comunità. Si ha così l’avvio ufficiale della festa religiosa con il tanto atteso novenario che vede (dal 18 luglio per le 9 sere che precedono il giorno della festa) la Cattedrale riempirsi di un'assemblea devota ed impaziente di cantare e innalzare preghiere al proprio Protettore.

Il giorno più importante è il 27 luglio: alle 6.30 del mattino Vallo viene destata dai primi fuochi d’artificio che annunciano l’inizio della festa e dalle campane della Cattedrale che invitano i fedeli a partecipare ad una delle cinque celebrazioni che, a partire dalle 7, scandiscono le ore dell’intera mattinata.

Intanto la banda musicale allieta le vie della città e accompagna i vallesi nelle frenetiche ore che precedono il pranzo (momento da condividere rigorosamente insieme a tutta la famiglia).

Le vie della città si popolano di una folla festante e devota a partire dalle 19, quando ha inizio la tradizionale processione. Dopo oltre tre ore di cammino e preghiera, i fedeli tutti si ritrovano all’ingresso della Cattedrale e guardano e pregano tutti e 24 i Santi venerati a Vallo mentre uomini giovani e meno giovani accompagnano in chiesa le statue portate a spalla con fatica e devozione. A chiudere il “corteo” è la statua del Santo Patrono che viene “salutata” dai fedeli con un lungo e affettuoso applauso al grido di “Viva San Pantaleo” tra lacrime di emozione scaturite dalle preghiere che, in cuor proprio, ognuno affida al Santo.

La giornata termina a notte fonda con uno spettacolo pirotecnico che ogni anno è più bello e suggestivo del precedente.

La festa di San Pantaleo potrebbe sembrare un appuntamento abitudinario e invece è un avvenimento sempre “nuovo” perché nuove e sempre più forti sono le emozioni che palpitano nell’animo di tutti i Vallesi e di tutti i devoti del giovane martire. La festa è il frutto di oltre 7 mesi di intensa preparazione da parte del comitato festa che, con passione, si impegna al fine di organizzarla nei minimi dettagli dal punto di vista religioso, artistico e culturale.

Ma quella di San Pantaleo non è una semplice festa; è il momento culminante di una fede sempre più profonda nei confronti del protettore della città e della diocesi di Vallo della Lucania. La festa, infatti, ha un'importanza rilevante ed attira nella città cilentana molti fedeli da ogni parte dell'Area Parco e non solo.

Ma per i Vallesi ha un valore aggiunto: il legame alle tradizioni familiari.

Quest’anno i Vallesi hanno avuto un motivo in più per festeggiare: il 25 luglio è stato riconsegnato ai fedeli il cosiddetto “oro di San Pantaleo”. Il tesoretto, infatti, era stato trafugato nella notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio scorsi, e, in un primo momento, aveva devastato emotivamente l’intera comunità che si era sentita privata e violata delle speranze riposte nel Santo. Ciò che aveva lasciato turbati e interdetti, infatti, era il fatto che i malviventi non si fossero fatti alcuno scrupolo e avessero “toccato” il cuore delle persone, le speranze che avevano riposto nel loro Santo Patrono, i miracoli che avevano ricevuto.

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