Furono loro che diedero il via alla trasformazione della contrada di Fonte portandola da una frazione essenzialmente agricola in un'area produttiva
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Guido Bamonte segue l'amico e compagno Franco D'Angelo nel mondo che è altro dal nostro

Cari amici, non sappiamo se siete vicini o lontani, oppure non siete più niente ...tenteremo di ricordarvi facendovi vivere ogni volta che passeremo vicino ad una struttura che avete realizzato per la nostra contrada

Cronaca
Cilento venerdì 02 marzo 2018
di Bartolo Scandizzo
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Franco D'Angelo © n.c.

Una volta li chiamai i gemelli del fare. Sto parlando Di Guido Bamonte e Franco D'Angelo. Furono loro che diedero il via alla trasformazione della contrada di Fonte portandola da una frazione essenzialmente agricola, già incamminata verso un benessere economico grazie alla realizzazione dell'acquedotto agricolo, in un'area produttiva. Furono loro ad indurre molti artigiani a darsi un'anima più moderna per esaltare le loro capacità di realizzare con le mani con macchinari e ambienti di lavoro più moderni e in grado di migliorare le loro capacità produttive per affrontare mercati più vasti.

Guido e Franco si conoscevano fino dalla 1^ media e insieme, dopo aver conseguito il diploma all'Istituto tecnico, hanno continuato a vivere in simbiosi la loro storia di imprenditori fatti in casa. Decisero di andare oltre i confini della provincia e "conquistarono" una fetta importante del mercato in Val D'Aosta ed altre regioni d'Italia.

La loro azienda, Infrater, tenne però ben piantati i piedi a Fonte di Roccadaspide da dove ricominciarono ad operare per fare della realtà in cui erano nati il "Piccolo Nord-Est" che è diventata la pianura di Fonte e Seude già ricca di artigiani del legno e del ferro.

Fu in quel tempo che anch'io, che ero tornato da Varese per sistemarmi a Fonte, incrociai i due imprenditori e ne intuii le potenzialità. Ma fu Gabriele Quaglia che per primo colse la palla in balzo e trasferì l'Agrioil da Roscigno a Seude. Infatti, dopo la costruzione del grande capannone industriale molti capirono che affidarsi ad una società esperta, che consegnava chiavi in mano, le strutture conveniva e si aveva la certezza dei tempi di realizzazione. Franco era di spirito aperto e si buttava in ogni discussione sia politica che di altro tipo partecipando da protagonista alla vita della contrada sia per quel che riguardava il suo progetto di farne quello che oggi è diventata sia sostenendo iniziative associative e politiche. Guido, rocchese a tutto tondo, pur essendo vicinissimo a "Girolamo Auricchio" in ogni sua presa di posizione, dava l'impressione di vivere con distacco gli eventi che riempivano di parole le mattinate di festa passata davanti al comune o in piazza XX Settembre. In realtà, aveva le idee chiare sulla direzione in cui doveva andare il territorio e, con esso, Infrater.

Franco si batteva per la creazione della zona Pip a Fonte che desse ulteriore slancio all'idea di implementare con servizi ed altri insediamenti produttivi l'area che aveva risposto alla grande alle sollecitazioni fatte nei confronti dei piccoli artigiani; Guido consigliava Auricchio ad accelerare l'approvazione del progetto. Purtroppo, a Fonte si continua a costruire opifici in deroga al Puc (Piano Urbanistico Comunale). L'ultimo incontro pubblico in merito risale al 2007 proprio presso l'Agrioil. Parlò Franco in quella occasione, Guido era, come al solito, in fondo alla sala ad ascoltare e a seguire con affetto e attenzione il suo compagno di "viaggio". Furono fatte promesse ben precise, ma non è accaduto niente ... Forse il giorno dopo Guido avrà detto a Franco: "lascia stare pensiamo a quello che possiamo fare noi!"

Oggi, anche Guido lascia la famiglia, l'azienda e l'intera comunità nella quale ha vissuto da protagonista silenzioso ma fattivo. Sapeva valutare le persone e non ti dava mai risposte banali anche se ti fermavi a salutarlo velocemente. Raggiunge il suo compagno di sempre che lo ha preceduto nell'aldilà di qualche anno.

Sono morti giovani essendo nati entrambi nel 1957. Avevano ancora da dare ai loro cari e alla comunità la tranquilla forza dell'esperienza da spendere, tempo e investimenti per modernizzare ancora oltre la nostra realtà. Avevano anche da godersi il frutto del loro essere gente del fare e incamminare i figli sulla strada giusta per diventare protagonisti nel mondo che avevano apparecchiato per loro.

Sta ai figli, agli amici e a tutti quelli che ne hanno apprezzato l' instancabile operatività fare in modo che la loro eredità non vada dispersa. Finché Guido è rimasto a gestire con Gigino e i suoi collaboratori Infrater l'impronta di Franco non è stata mai cancellata. La scomparsa del compagno "gemello" lascia un vuoto da colmare in un paese come Roccadaspide e nella contrada di Fonte. Sono in tanti gli uomini e le donne che hanno idee e voglia di fare, prendano esempio da Franco e Guido che da giovani "scugnizzi" come qualcuno ancora li ricorda, hanno saputo trasformare la loro esuberanza in idee, le loro idee in progetti e i progetti in impresa che ha fatto star bene loro, le loro famiglie e un'intera comunità di impiegati e operai.

Certo, anche Guido e Franco hanno commesso, come tutti noi mortali, degli errori! Ma in questo momento quel che conta è dare loro atto che il tempo che il "fato" ha tolto dalla loro aspettativa di vita è un prezzo troppo alto che hanno pagato per farseli perdonare.

Noi che restiamo in questa valle di lacrime a lottare per affermare il nostro punto di vista facciamo ammenda affinché il tempo che ci è concesso in più non passi invano sforziamoci di fare il possibile per migliorare questo mondo.

Cari Franco e Guido, non sappiamo se siete vicini o lontani, oppure non siete più niente ... noi che ancora ci incontriamo, parliamo e guardiamo negli occhi tenteremo di ricordarvi facendovi vivere ogni volta che passeremo vicino ad una struttura che avete realizzato per far fare un salto in avanti alla qualità della vita della nostra contrada.

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I commenti degli utenti
  • Giovanni Longobardi ha scritto il 04 marzo 2018 alle 16:00 :

    Ero in ferie a Cervinia durante l’estate di tanti anni fa e nella zona del mio albergo la Infrater realizzava opere di urbanizzazione. In quei giorni D’Angelo aveva avuto un infarto ed era ricoverato all’Ospedale di Aosta. Gli operai lavoravano anche di domenica in segno di solidarietà con il datore di lavoro Rispondi a Giovanni Longobardi

  • Antonella Chiacchiaro ha scritto il 03 marzo 2018 alle 08:46 :

    Direttore carissimo come sempre riesci con una penna a dare descrizioni che fanno rivivere complimenti. Rispondi a Antonella Chiacchiaro

  • Un compagno di tante battaglie elettorali ha scritto il 02 marzo 2018 alle 21:38 :

    Della loro capacità imprenditoriale ne ha goduto anche Fonte ma la classe politica non ha realizzato le infrastrutture di cui avrebbe bisogno per crescere ancora spesso localizzate altrove per interessi elettorali in un sistema di cui alcune volte loro stressi forse sono stati penalizzati Rispondi a Un compagno di tante battaglie elettorali

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