Obbligo di dimora, invece, per Rodolfo Sabelli, dirigente del Comune di Capaccio

Capaccio Paestum, agli arresti domiciliari l'ex vicesindaco Nicola Ragni

Le indagini aventi ad oggetto i lavori di ampliamento del Cimitero Comunale di Capaccio ebbero inizio negli ultimi mesi dell'anno 2014 a seguito di una interrogazione consiliare e sono proseguite nel corso dei successivi due anni

Cronaca
Cilento martedì 20 marzo 2018
di La Redazione
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Palazzo di Città - Capaccio Paestum © web

Nelle prime ore della mattinata odierna, i Nuclei Investigativi dei Carabinieri di Salerno e di Caserta hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica di Salerno. In particolare è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari Nicola Ragni, già vice sindaco del Comune di Capaccio Paestum dal la primavera del 2013 fino al 31 agosto 2015, per il delitto di induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319 quater c.p.). Con la medesima ordinanza il Gip ha, inoltre, applicato la misura dell'obbligo di dimora nel Comune di residenza a Rodolfo Sabelli, dirigente del Comune di Capaccio, responsabile del IV settore fino a qualche settimana fa, in quanto gravemente indiziato del delitto di abuso di ufficio (art. 323 c.p.).

Le indagini, aventi ad oggetto i lavori di ampliamento del Cimitero Comunale di Capaccio, ebbero inizio negli ultimi mesi dell'anno 2014 a seguito di una interrogazione consiliare e sono proseguite nel corso dei successivi due anni con attività di acquisizione di documenti pubblici, intercettazioni telefoniche e tra presenti, accertamenti tecnici, dichiarazioni rese dall'imprenditore incaricato di eseguire i lavori, rispetto alle quali sono stati acquisiti importanti e decisivi riscontri.
Sin dai primi accertamenti svolti, era emerso che l'intervento di ampliamento del cimitero di Capaccio Capoluogo era stato affidato in concessione all'Associazione Temporanea di Impresa composta da Ktesis srl (ex Giacomo Caterino Building Contractor srl), Navab Cosruzioni srl e Tekno Eco sas di Gaetano Pisciotta & C., in data 20.5.2008; dopo che vi era stata in data 15.5.2014 la costituzione della "Società di Progetto Le Ceneri Paestum", con capitale sociale di euro 24.000 così suddiviso 49,02 Nabav Costruzioni, 49,02 Ktesis srl, 1,96 Tekno Eco sas, l'intervento fu trasferito alla suddetta società. Le aziende in questione, oltre ad essere interessate da misure interdittive antimafia, sono ritenute contigue al noto clan dei Casalesi, in particolare alla famiglia camorristica dei Zagaria. Le indagini consentivano di verificare che amministratore della 'Progetto Le Ceneri Paestum' era Rossella Marino, coniuge di Giacomo Caterino, quest'ultimo titolare della maggioranza delle quote della partecipante Ktesis srl, a sua volta amministrata dal padre Caterino Giacomo. L'amministratore dell'altra partecipante Nabav Costruzioni era Noviello Arturo, zio di Caterino Paolo.

Di queste la Navab era stata attinta da interdittiva antimafia, la Ktesis aveva subito un sequestro di quote. Caterino Giacomo, inoltre, è figlio dell’imprenditore Paolo Caterino, cugino di Antonio Iovine, condannato più volte in quanto esponente del clan dei Casalesi. Pur in presenza di tali provvedimenti Sabelli ometteva di acquisire la richiesta di documentazione antimafia. Le intercettazioni successivamente consentivano di accertare l’esistenza di relazioni tra gli esponenti della società e il funzionario pubblico, confermando la natura dolosa delle violazioni di legge. Proprio su tali violazioni si fondava l’iniziativa assunta presso il Lido Mediterraneo dall'allora capogruppo di maggioranza Roberto Ciuccio, che interloquendo a nome di Ragni e di Leopoldo Marandino (consigliere comunale) intimava all'imprenditore Giacomo Caterino di versare 2.500 euro come tangente per ogni cappella da realizzare. Nove gli indagati.


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