La vicenda nasce da "denunce" fatte in consiglio comunale in merito a scelte amministrative alla fine del 2014, oltre 3 anni fa. C'è stato tutto il tempo per valutare, discernere, interrogare, confrontare ...

Nicola Ragni e Rodolfo Sabelli colpiti da un ordine di custodia a domicilio

Nicola Ragni e Rodolfo Sabelli colpiti da un ordine di custodia a domicilio per una denuncia dell'opposizione consiliare fatta nel dicembre 2014. Dopo 3 anni le prove dovrebbero essere ben custodite in una cassaforte della Procura

Cronaca
Cilento martedì 20 marzo 2018
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
Mongolfiere a Paestum © Unico Settimanale

Ancora una volta, nella comunità di Capaccio Paestum, dobbiamo registrare il fatto che persone impegnate nella vita pubblica sono stati oggetto di provvedimenti cautelari a seguito di indagini della magistratura. Si tratta di persone che siamo in tanti a conoscere. Con loro prendiamo il caffè, ci scontriamo sulle scelte politiche locali e nazionali, ci scambiamo gli auguri nelle ricorrenze canoniche, divergiamo su scelte amministrative, ceniamo per ricordare eventi che ci hanno visto protagonisti insieme ...

La vicenda nasce da "denunce" fatte in consiglio comunale in merito a scelte amministrative alla fine del 2014, oltre 3 anni fa. C'è stato tutto il tempo per valutare, discernere, interrogare, confrontare ... A parte il tecnico comunale, tutti gli altri sono fuori dalle stanze del comune e, pertanto, non in grado di condizionare o nascondere niente. Tanto meno sono in condizione l'iter delle indagini inquinando le prove (dopo 3 anni dovrebbero essere ben custodite in una cassaforte della Procura), di poter perpetuare l'eventuale reato o addirittura pensare di fuggire in qualche altra parte del mondo! Per cui, privare le persone della libertà appare un provvedimento abnorme rispetto al danno d'immagine e alle sofferenze che i familiari delle persone "incriminate" devono far fronte dal momento che si è diffusa la notizia.

Intanto, il "danno" è fatto! le voci si rincorrono, gli amici si interrogano, gli avversari politici ottengono lo "scalpo" politico e umano dei destinatari della denuncia ancor prima che un processo sia dibattuto, una sentenza sia stata emessa e una pena comminata.

Il tempo ci dirà se il reato di cui sono accusati gli indagati merita una punizione così estrema, certamente non sarà semplice risarcire tutti quelli che in questo momento stanno soffrendo in caso di assoluzione o, eventualmente, di una condanna che non contempli la pena detentiva.

Tutti hanno il diritto di aspirare a vivere in un mondo più sicuro ed essere amministrati da politici onesti, per questo le indagini, i rinvii a giudizio e le eventuali condanne devono essere un monito per chiunque ambisce a porsi alla guida di una comunità.

Ma una società non può sopportare a lungo una "giustizia" che pretende di essere in grado di "condannare" alla privazione restringimento della libertà di qualcuno, quando non esistono pericoli di fuga, reiterazione del reato, i inquinamento delle prove, ancor prima che gli stessi vengano giudicati colpevoli da un tribunale.



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I commenti degli utenti
  • oreste mottola ha scritto il 20 marzo 2018 alle 17:16 :

    Condivido il tuo giudizio generale e qualche "carta" che ho letto mi desta perplessità. Un "secondo", in sua assenza, sarebbe andato a chiedere la tangente ai casalesi! Certo che Nicola e Rodolfo riusciranno a dimostrare la loro estraneità. Rispondi a oreste mottola

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