La Fondazione MIdA svolge attività culturali, organizza eventi ed attività di ricerca sui beni del territorio, ne promuove lo sviluppo e la conoscenza, e garantisce la sostenibilità dei progetti realizzati

Che cos’è la Fondazione MIdA?

La Fondazione MIdA – Musei Integrati dell’Ambiente, è un ente senza fini di lucro, i cui fondatori sono la Regione Campania, la Provincia di Salerno ed i Comuni di Auletta e Pertosa.

Cultura
Cilento venerdì 09 febbraio 2018
di Massimiliano De Paola
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Grotte di Pertosa-Auletta gestite dalla Fondazione MIdA © n.c.

Il numero di Unico di questa settimana lo dedichiamo alle associazioni e alle fondazioni più importanti del nostro territorio. Tra quelle presenti nel Vallo di Diano e territori limitrofi, la Fondazione MIdA ricopre un ruolo di primo piano per ciò che è riuscita a costruire negli ultimi decenni.

La Fondazione MIdA – Musei Integrati dell’Ambiente, è un ente senza fini di lucro, i cui fondatori sono la Regione Campania, la Provincia di Salerno ed i Comuni di Auletta e Pertosa.

MIdA è inserita nell’Albo degli Istituti di Alta Cultura Regionali ex art. 7 L.R. 7/2003 Regione Campania. La Fondazione gestisce il complesso speleo-archeologico delle Grotte dell’Angelo, un museo contiguo alle grotte (museo di interesse regionale - delibera della Giunta Regionale della Campania n.34 del 28/07/2010), il complesso monumentale Jesus nel comune di Auletta (SA), e l’Osservatorio sul doposisma.

L’Osservatorio permanente sul doposisma riannoda il filo della memoria dei luoghi colpiti dal sisma del 23 novembre 1980 allargandola agli altri terremoti italiani che hanno subìto analoghi fenomeni distruttivi. L’Osservatorio indaga e analizza le successive trasformazioni sociali, ambientali, economiche. Ubicato presso la sede della Fondazione MIdA di Auletta (SA), l’Osservatorio permanente sul doposisma è una struttura di ricerca che intende custodire il valore della memoria, ma soprattutto produrre, di anno in anno, temi di discussione, elementi capaci di sviluppare dibattito a livello nazionale, indagini tese ad esplorare il “nuovo mai indagato”. Una squadra di giovani giornalisti, video maker, storici e ricercatori, avranno il compito di riannodare il filo con il passato, di intrecciarne l’ordito per creare una memoria condivisa e di indagare le zone grigie del terremoto e le metamorfosi dei territori che l’hanno vissuto. Fondamento di ogni attività è la costituzione di una memoria multimediale che riallinei, seguendo il filo di questi (quasi) trentotto anni, le vicende, i fatti, i volti, i luoghi in cui si realizzò l’evento sismico. Cosa c’era prima del terremoto? Cosa è andato via? Cosa è rimasto? Le reazioni, le distruzioni, i cambiamenti necessari, quali strati dell’animo e delle coscienze hanno toccato, al punto tale da modificare il modo di vivere, l’economia, la società del territorio? Siamo e viviamo su una terra che spesso trema. Ma in una terra di terremoto è possibile ipotizzare uno sviluppo, un sistema di sviluppo locale sostenibile e duraturo? E’ possibile ogni volta o almeno per questa volta recuperare il passato, riportarlo e adattarlo al presente ed immaginare un futuro ricco di risorse endogene e carico di sforzi innovativi, un processo che si adatti alla terra del sisma e che di quel sisma ne colga la forza? Sono queste le domande poste all’inizio, quando la Fondazione MIdA non era ancora nata ma stava per prendere forma.

Studiare, capire, intravedere i cambiamenti che un sisma può determinare su tutti i livelli, urbanistici, economici, sociologici, sanitari, sono state le ragioni che hanno mosso l’idea MIdA, in primo luogo con l’Osservatorio sul doposisma ma anche con la volontà di sperimentare un modello di sistema locale basato su elementi indigeni, dall’architettura all’agricoltura, dal turismo alle emergenze naturalistiche, fortificati tuttavia dalla ricerca, dall’innovazione e dalla qualità.

La Fondazione gestisce diversi siti. In primo luogo le Grotte di Pertosa-Auletta, quindi una sede museale (MIdA 01) che permette di scoprire la storia geologica del luogo, indagando le profondità della terra attraverso l’esplorazione diretta delle Grotte. In prossimità delle Grotte vi è anche un Museo Botanico (MIdA02), dedicato alla flora spontanea del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Ulteriori spazi espositivi della Fondazione si trovano nella suggestiva località di Auletta, dove oltre al Complesso Monumentale dello “Jesus” (MIdA 03), sede amministrativa della Fondazione, è presente il ”Parco Urbano a Ruderi” (MIdA 04) che è costituito dalla parte del borgo antico del Comune di Auletta che affaccia sulla rupe del torrente Cretazzaro.

La Fondazione MIdA svolge attività culturali, promuove le risorse ambientali del territorio, organizza eventi ed attività di ricerca sui beni del territorio, ne promuove lo sviluppo e la conoscenza, e garantisce la sostenibilità dei progetti realizzati grazie alla continuità di gestione.

Fra le attività di condivisione con il territorio, la Fondazione MIdA ha in corso il progetto Consiglio Scientifico Junior, che consiste nella formazione di un Consiglio Scientifico di ragazzi che lavora con la Fondazione. E’ formato da una rappresentanza dei ragazzi di Auletta e Pertosa, dei territori circostanti e di “ambasciatori” di altre provincie e nazioni. Partecipano al Consiglio gli insegnanti delle scuole che aderiscono al progetto. Il Consiglio è stato coinvolto nell’incontro della Fondazione MIdA con gli ispettori UNESCO della rete GEOPARKS.

Da qualche anno a Pertosa è possibile visitare un’esposizione unica sul suolo. Sono 1.500 mq di esposizione coperta, e percorsi connessi all’esterno del museo. Un’avventura straordinaria da vivere con i 5 sensi, all’interno della scatola nera dell’ecosistema attraverso i diversi strati della terra alla scoperta di una risorsa fondamentale come l’aria e l’acqua da conservare e proteggere. Un racconto sui processi di formazione dei suoli, sui loro rapporti con gli ecosistemi, le comunità viventi ed i paesaggi, sull’interazione di lunga durata con le società umane.

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