“Lavoro nel settore assicurativo-finanziario, da molti anni mi occupo anche di ricerca, prevalentemente in ambito della sicurezza, della criminologia e della sociologia, collaborando con diversi enti accademici”

Glicerio Taurisano: “Porto nel cuore Capaccio Paestum”

"grande soddisfazione nell’aver visto premiare tanti giovani che credono in questo territorio e lo fanno attraverso i loro impegni nell’imprenditoria, nel giornalismo, nella cultura, nell’associazionismo e così via..."

Cultura
Cilento mercoledì 25 aprile 2018
di La Redazione
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Glicerio Taurisano © nc

Si presenti brevemente ai nostri lettori.

Mi chiamo Glicerio Taurisano, sono nato ad Altavilla Silentina paese che orgogliosamente porto nel cuore, unitamente a Capaccio Paestum, dove risiedo ormai da venticinque anni e dove ho trascorso anche parte della mia gioventù. Che rapporto ha con il suo paese di origine (se diverso da quello in cui oggi vive). I suoi borghi antichi, le sue stradine, i suoi panorami e la sua storia restano impressi nella mia mente in modo indelebile. Quindi un rapporto profondamente di ricordi, per lo più di giovane età; oltre ovviamente sentirmi legato ad esso per affetti familiari.

Di cosa si occupa?

Lavoro nel settore assicurativo-finanziario, da molti anni mi occupo anche di ricerca, prevalentemente in ambito della sicurezza, della criminologia e della sociologia, collaborando con diversi enti accademici. Sono autore di libri, articoli e analisi scientifico-attuativi. L’amore per lo studio e la lettura, mi consentono di dedicarmi a diverse argomentazioni letterarie, tra le quali la storia e le scienze sociali in genere, che mi hanno appassionato da sempre.

Che rapporto c’è tra l’ambito in cui opera e il Cilento?

Relativamente al lavoro sono presente su tutto il territorio cilentano. Per quanto riguarda invece i trattati di letteratura, questi, hanno interessato più volte la storia del cilento, terra da me amata e rispettata per il suo profondo contenitore di meraviglie ambientali e ricchezze artistico-monumentali. Inoltre credo che la cultura di questo territorio vada continuamente sostenuta, per il suo sviluppo, e tutelata al fine di costruire futura memoria.

Come è arrivato a vincere il premio Primula d’Oro? Si è proposto o è stato segnalato?

Sapevo di questa splendida iniziativa ma non in maniera specifica, finché alcuni amici mi hanno detto che avrebbero proposto il mio nome, nonostante il mio parere avverso. È stata davvero una sorpresa per me sapere di aver passato la prima fase e ancor più di ritrovarmi poi tra i finalisti.

Come ha vissuto le fasi di selezione?

A momenti neppure ci pensavo in quanto ero certo che, dato il mio assente impegno, o quasi, a divulgare la mia ormai candidatura al premio cultura, pensavo che comunque sarebbe andata era già un grande onore essere stato proposto.

Cosa ha provato quando si è ritrovato nella terna?

Incredulità, infatti appena mi è stato comunicato che il mio nome risultava tra i finalisti la prima cosa è stata quella di andare personalmente a leggere; in seguito la telefonata da parte del direttore dell’organizzazione del premio mi ha dato sì la conferma, ma ulteriormente un profondo pregio sapere che ci sono state persone che mi hanno votato.

Come ha vissuto la serata dell’assegnazione del premio Primula d’Oro?

Appena giunto ad Agropoli presso la sede comunale, una nota e brava giornalista mi ha chiesto se ero emozionato, ed io: No! Grande bugia. Credo che l’emozione ci sia stata, è inutile nasconderlo e ancor più è cresciuta al momento in cui è stato pronunciato il mio nome come vincitore. Tuttavia le emozioni hanno anche diversi colori e questi si sono pronunciati ancor più nel vedere l’ottima organizzazione dell’evento e la professionalità da questa espressa durante la serata.

Esprima un giudizio sugli altri vincitori.

È un mio pensiero generalizzato e soprattutto sincero, credo che tutti i partecipanti alla finale siano persone meritatissime e rispettabili, sia per chi ha conquistato il podio che per coloro che si sono posizionati al secondo e terzo posto in classifica. Ma devo, ne è vero, significare la mia grande soddisfazione nell’aver visto premiare tanti giovani che credono in questo territorio e lo fanno attraverso i loro impegni nell’imprenditoria, nel giornalismo, nella cultura, nell’associazionismo e così via. Ecco, probabilmente tra quei colori emozionali cui prima accennavo questo sicuramente è il più brillante.

Quali progetti ha per il suo futuro?

Smettere di avere progetti nella vita è come spegnere i momenti più belli della propria quotidianità. Due progetti ancor più di tanti altri mi stanno a cuore, anche se qualcuno li chiama sogni, e sono: l’istituzione di un grande centro culturale di studi, che comprenda tutti i paesi dell’area Alburni, Cilento e Vallo di Diano e la creazione di un biblioteca storica locale. Inoltre altri progetti, sono in fase di ultimazione, e riguardano lavori di letteratura storica, che da qui a breve saranno pubblicati.
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