La settimana scorsa è venuto a mancare il prof. Antonio (Tonino) Russo

Lutto a Trentinara

La settimana scorsa è venuto a mancare il prof. Antonio (Tonino) Russo

Personaggi
Cilento giovedì 20 luglio 2017
di La Redazione
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Prof. Antonio (Tonino) Russo © Unico Settimanale

La settimana scorsa è venuto a mancare il prof. Antonio (Tonino) RUSSO. Da tempo non stava bene. E negli ultimi tempi le sue condizioni si erano aggravate. Dopo una breve degenza all’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania è morto ad Agropoli, dove aveva casa e dove viveva la vita da pensionato con la moglie Marietta. D’estate si trasferiva al paese di origine, dove passava un periodo di vacanza circondata dalla stima e dall’affetto dei tanti amici. La notizia si è diffusa rapidamente nel paese, dove in tanti lo aspettavano per il suo periodo di relax nel clima fresco della collina lontano dalla calura della costa affollata. È stato apprezzato educatore, prima alle scuole elementari e, poi, di Educazione Fisica e Scienze motorie negli Istituti Superiori, stimato da colleghi e genitori ed amato dagli alunni. Organizzatore di eventi sportivi ha formato intere generazioni all’amore ed ai valori dello Sport. Appresa la notizia, il prof. Giuseppe Liuccio, sua caro amico da sempre, ha dichiarato: “Con Tonino Russo, Trentinara perde una bella ed esemplare figura di educatore, a me mancherà un amico sincero e leale. E Le nostre frequenti conversazioni estive non saranno allietate dai ricordi delle avventure gradevolissime degli anni lontani degli studi a Salerno. Mi sarà difficile non essere scosso nel profondo dalla commozione viva e profonda passando sotto la sua casa al paese, a margine di strada, e non vederlo sorridente affacciato al loggiato ed invitarmi festoso a salire per sorseggiare un caffè insieme. Sono vicino nel dolore alla moglie, N.D. Sig.ra Marietta ed ai figli dott. Vincenzo e ad Alfonso. A te, amico mio caro di una vita, un ciao con la certezza che prima o poi ti raggiungerò nell’aldilà e continueremo a dialogare della stagione felice dei nostri studi, quando eravamo giovani inquieti ed irrequieti, avevamo la testa piena di sogni e di speranze e di entusiasmi per il futuro. Riposa in pace e che la terra ti sia lieve, Peppino”.

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