Agropoli

Una poltrona per tutti mentre la città muore

L'attuale Sindaco che firmava il bilancio del comune avrebbe dovuto sapere che la situazione nel giro di qualche anno sarebbe drasticamente peggiorata

Politica
Cilento domenica 20 maggio 2018
di Enrico Serrapede
Immagine non disponibile
Agropoli © n. c.

La città di Agropoli sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia. Le criticità sono sotto gli occhi di tutti, dal commercio fino all’offerta turistica (nonostante non manchi la domanda). Com’è giusto che sia sul banco degli imputati sono finiti gli amministratori della città che tutto sommato sono gli stessi da più di dieci anni, ovvero da quando Franco Alfieri si è insediato per il suo primo mandato. Chiaramente la giunta e il consiglio hanno visto anche un parziale riciclo ma come detto già in precedenza i cardini della città sono stati nelle mani, grosso modo, degli stessi protagonisti. Su tutti il sindaco Adamo Coppola, assessore al bilancio con Alfieri che dopo qualche mese da primo cittadino ha scoperto che le casse del comune sono al verde. Strano per uno che firmava il bilancio del comune, avrebbe dovuto saperlo che la situazione nel giro di qualche anno sarebbe drasticamente peggiorata. Situazione inoltre che giustamente ha portato l’amministrazione a correre ai ripari, peccato però che le soluzioni trovate dagli attuali amministratori non sono piaciute a tutti. Parliamo del moltiplicarsi delle strisce blu che saranno assoluto protagonista della stagione estiva visto che in città sarà quasi impossibile parcheggiare gratuitamente.

Non bisogna dimenticare la tassa di soggiorno, forse doverosa ma di certo non accolta con entusiasmo dalle strutture ricettive, sempre preoccupate della situazione dei servizi in città. Nel mezzo c’è stata addirittura la vendita all’asta di beni e terreni di proprietà del Comune. Tutte soluzione che paiono improvvisate anche se, come detto, una soluzione l’attuale entourage di Coppola deve pur sempre trovarla. Altro neo di oggi, ma con le basi nel passato è il commercio, giunto ai minimi storici. Ma cosa ha fatto l’amministrazione nel decennio alfieriano per prevenire la crisi del centro cittadino? In dieci anni hanno lasciato morire il centro: senza sicurezza, senza pulizia e con un offerta turistica non adeguata a quello che dovrebbe essere il salotto della città. Solo negli ultimi anni, infatti, sono stati numerosi i furti alle attività del centro cittadino che oltre alla crisi hanno dovuto fare i conti anche con i pericoli. L’argomento igiene e decoro ha anch’esso raccolto numerose polemiche. Solo la scorsa estate si sono verificati altri episodi spiacevoli: ratti e blatte in pieno centro e una raccolta dei rifiuti non sempre impeccabile (vedremo adesso con la nuova società Sarim come andrà l’impegnativo periodo estivo). Gli esempi, come visto, sono tantissimi, e non ultima c’è la questione delle alghe. Il sindaco parla di costi per lo smaltimento fin troppo elevati, ma allora perché il Comune, sempre nel decennio di Alfieri, si è indebitato per cifre ben più alte fino al 2044 (!).

Quelle delle alghe era un emergenza, oppure no? Probabilmente i cittadini avrebbero preferito questa spesa a tante altre. Anche perché risolvere il problema delle alghe avrebbe dato uno slancio considerevole all’offerta turistica. Le spiagge ne avrebbero giovato e la cartolina di Agropoli sarebbe stata di tutt’altro spessore. Non dimentichiamo che poco più di un mese fa fu lo stesso Coppola ad annunciare l’inizio della stagione balneare il Primo Maggio. Ma la situazione delle spiagge non lo permette ovunque, come visto la spiaggia della marina fa solo da contorno alla montagna di alghe, al Lido Azzurro la situazione è anche peggiore perché come si vede dalle foto le criticità sono anche maggiori. Proprio in questo angolo di paradiso (o almeno questo era prima!), storico per la città la situazione sembra non recuperabile. Un disastro senza pari e una gatta da pelare non da poco per chiunque siede o si siederà nei banchi del Consiglio Comunale di Agropoli. Di buono, perché è doveroso ricordare anche quanto fatto negli anni, c’è senza dubbio il candidarsi della città a punto di riferimento sportivo. Cosa preoccupa invece è il futuro, inutile negarlo.

La situazione di stallo è un fattore da non tralasciare, l’immobilismo sembra essere una prassi di chi ci governa. Non c’è competizione e nessuno pare aver voglia di migliorarsi. La poltrona, insomma, pare fin troppo comoda. Ma figuriamoci, capita un po’ ovunque. Il tutto nonostante il susseguirsi di voci che vedrebbero un’amministrazione dalle maglie sempre meno coese. Però come già scritto nulla porterà al cambiamento perché forse la posta in palio è troppo alta, ma così facendo la città rischia un tracollo senza pari. Agropoli attualmente vive in un piano inclinato e pian piano scivola sempre più giù, ma attenzione perché il lento declino potrebbe velocizzarsi anche perché l’estate è alle porte e pare davvero che per l’amministrazione attuale sia l’ultima chance per dimostrare di poter amministrare questa città.

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