L’azzeramento e poi il rimaneggiamento della giunta sono i fatti della settimana

Capaccio Paestum, via Palmieri e Troncone dalla Giunta comunale

Cosa è accaduto ai due assessori? Ad un anno dall’ascesa, Franco Palumbo inizia a vacillare all’interno dell’opinione pubblica

Politica
Cilento lunedì 18 giugno 2018
di Chiara Sabia
Immagine non disponibile
Franco Palumbo © Web

L’azzeramento e poi il rimaneggiamento della giunta sono i fatti della settimana. Ad un anno dalla sua elezione a sindaco di Capaccio Paestum e ad otto mesi dal completamento della giunta comunale, Franco Palumbo riorganizza la sua squadra. Lo scorso lunedì infatti sono state ritirate le deleghe al vicesindaco Teresa Palmieri e agli assessori Claudio Aprea, Maria Antonietta Di Filippo, Franco Sica e Giuseppe Troncone che già aveva rassegnato le sue dimissioni lo scorso 8 giugno. In vero, l’allontanamento di alcuni assessori, presenzialisti e propositivi prima e assenteisti ed incostanti poi, aveva fatto insospettire anche ai cittadini. Lo stesso Unico il Settimanale sottolineava l’allontanamento dell’assessore con deleghe alla cultura Claudio Aprea, in un articolo di Arturo Sica. Se è ingiusto promulgare verità senza fondamenta, è altrettanto irrispettoso non onorare il dovere di cronaca. Anche il vicesindaco Teresa Palmieri sembrava isolata poiché seria ed irremovibile sulle sue decisioni, una figura dalla firma non facile . Non c’era verosimilmente affinità con le scelte che prendeva il resto della compagine. Il Gen. Troncone, individuato e scelto da Palumbo già durante la campagna elettorale, ha fatto un passo indietro verso la sua posizione di assessore con deleghe al bilancio, alle finanze e aziende e società partecipate. Per l’assessore Maria Antonietta Di Filippo si è notata, come per Claudio Aprea una consistente assenza durante i consigli comunali. Il sindaco non ha fornito particolari motivazioni, laconico ha affermato: “Ho deciso di resettare l’esecutivo per rinnovare l’impulso all’azione amministrativa (…) e siccome le cose programmate e da fare nei prossimi mesi sono veramente tante, di certo avremo bisogno di persone che possano dedicarsi interamente alla macchina comunale e all’interesse della nostra città”. Mantiene la parola e dopo tre giorni ricompone la giunta comunale con un rimpasto. Reinserita la Dott.ssa Maria Antonietta Di Filippo, alla quale è andata la carica di vicesindaco con deleghe ai Rapporti con Asl Salerno e Consorzi Intercomunali, a grande sorpresa resta Claudio Aprea con deleghe alla Cultura, Innovazione Sociale e Programmazioni Europee. Anche Franco Sica viene riconfermato assessore alla Pubblica Istruzione, Sport e tempo libero, Edilizia Sportiva e Scolastica e Carnevale. Viene chiamata a ricoprire il ruolo di assessore alle Politiche Sociali, Sanità, Piano di Zona e Farmacie, l’ex consigliere comunale, Annalisa Gallo, al suo posto in consiglio subentra Pasquale Accarino che è presidente della Consulta comunale sulla Sicurezza. Le importanti deleghe al Bilancio e all’Agricoltura vanno momentaneamente al sindaco Palumbo. Si scrive azzeramento di giunta ma si legge che, a dover consegnare le sue deleghe, sia stata solo la Dott.ssa Teresa Palmieri. L’unico ad aver continuato ad operare durante “la staffetta” è stato il Gen. Troncone che, proprio nel Consiglio Comunale dello scorso 7 giugno, aveva discusso alcuni punti del giorno che riguardavano i futuri provvedimenti riguardo i debiti fuori bilancio e il rendiconto della gestione esercizio 2017 e di questi punti ne chiedeva l’approvazione. La maturità e l’esperienza gli hanno dato man forte ed è corso a protocollare le sue dimissioni. La domanda che si pongono tutti anche pubblicamente, come nel caso del consigliere di minoranza Luca Sabatella ai microfoni di Stile TV, è: una figura pubblica come il sindaco Franco Palumbo, maestro di slogan, comunicazione e network marketing, come può pensare di mascherare una cacciata bella e buona con un “azzeramento” di giunta e di motivarla ai cittadini con perifrasi inconsistenti? Lo ricordiamo bene. Sicuro, sorridente, “witty”, con il linguaggio della Politica 2.0 in tasca, Franco Palumbo lo scorso giugno convinceva tutti, e lo stesso mezzo di convincimento era stato per tutti sufficiente a dargli la fiducia e condurlo a Palazzo di Città, ma adesso la medesima forza gli si sta ritorcendo contro. Ad un anno dall’ascesa, Franco Palumbo inizia a vacillare all’interno dell’ opinione pubblica, che è oramai molto attenta e capace di distinguere un motto da un pensiero, un comunicato stampa d’informazione da un testo troppo soggettivato.

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