I volontari pattuglieranno la costa del Cilento
Tartarughe marine, quale futuro?
Le tartarughe marine sono a rischio estinzione. Caretta caretta ha inaugurato la stagione estiva con le prime nidificazioni
Ospiti abituali, le tartarughe marine ormai popolano le nostre spiagge. In particolare, la specie Caretta caretta che ha trovato l'habitat giusto in Cilento per nidificare indisturbata. I volontari Enpa - Ente Nazionale Protezione Animali - effettueranno il pattugliamento spiagge per tutto il mese di luglio. Tengono, altresì, incontri per sensibilizzare i cittadini sulla tutela dell’ambiente. Ne abbiamo approfittato, così, per chiedere a Chiara Roncari, biologa marina e volontaria Enpa, qual è l'attuale situazione delle tartarughe marine, minacciate costantemente da pesca e inquinamento.
Data la nuova minaccia, rappresentata da guanti e mascherine, qual è il loro futuro?
Le Tartarughe marine sono già a rischio estinzione per l’ingestione di rifiuti plastici, soprattutto macroplastiche, cioè pezzi di plastica di dimensioni superiore ai 5mm. Questo causa loro l’occlusione del tratto gastrointestinale e problemi metabolici, perché questi materiali rimangono in acqua molto tempo e accumulano sostanze inquinanti che vengono rilasciati all’interno dell’animale. Per una specie già vulnerabile è un gran problema. Le nuove normative Covid-19 non consentono neppure alle spiagge di attrezzarsi con materiali plastic free.
Qual è il vostro ruolo?
Noi volontari ci occupiamo di quegli esemplari adulti recuperati in situazioni di difficoltà. Per esempio, in mare mentre galleggiano in uno stato debilitato. Gestiamo le segnalazioni dei bagnanti o dei gestori dei lidi quando vengono rintracciati sulle spiagge. Per i piccoli monitoriamo le spiagge mattina e sera; ne seguiamo le tracce o individuiamo la tartaruga mentre nidifica. Così da portarle in sicurezza grazie alla supervisione della Stazione Zoologica Anton Dohrn.
Ci sono altri nidi nel territorio attualmente?
I primi di giugno c’è stata la nidificazione ad Ascea, località Scogliera. Altre conferme si sono verificate a Caprioli (Pisciotta). Altra nidificazione si è verificata domenica 21 giugno a Cala del Cefalo, Marina di Camerota. Ci sono state segnalate tracce di risalita anche a Palinuro, perché questi esemplari possono risalire sulle spiagge a perlustrare il nido, così da capire se è idoneo per deporre le uova.