Pellegrino: “Le tartarughe tornano sempre… Anche le cicogne sono tornate nel Vallo di Diano!”

L’Ente parco sceglie Brumotti come testimone per la nuova campagna di comunicazione

Costa: “Con le ZEA si tutela la natura e, in più, si hanno anche molti vantaggi economici.”

Ambiente
Cilento domenica 06 settembre 2020
di Bartolo Scandizzo
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Il presidente dell'Ente Parco, Tommaso Pellegrino, col Ministro per l'Ambiente Sergio Costa © Unico

Se arriva il ministro dell’ambiente alla sede del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, al Palazzo Mainenti a Vallo della Lucania, bisogna muoversi e andare per vedere, ascoltare e capire, nonostante si è in piena estate: mercoledì 19 agosto 2020.

L’occasione è data dalla volontà del presidente Tommaso Pellegrino di mettere in luce che l’istituzione dell’ente parco compie 25 anni. Si tratta di un’età matura alla quale si arriva dopo aver attraversato un’esistenza fatta di momenti esaltanti ma anche di passi falsi che ha condotto a quello che si è oggi.

“Il parco esisteva già prima di essere definito nel suo perimetro e codificato da una legge nazionale” ha affermato il generale Sergio Costa nel suo intervento appassionato di fronte ad un folto pubblico di giornalisti convocati dall’ufficio stampa dell’ente per l’occasione.

Infatti, lo spettacolo della natura che è il paesaggio compreso del perimetro del parco esisteva già da qualche milione di anni!

La stretta via che conduce a palazzo Mainenti, come avviene sempre quando il potere si materializza tramite i suoi rappresentanti, si popola di colorate divise indossate da uomini e donne delle forze dell’ordine, di sindaci e assessori, di consiglieri comunali e regionali … arriva anche il Senatore Francesco Castiello che a Vallo della Lucania fa gli onori di casa accogliendo il ministro in comune insieme al sindaco Toni Aloia.

Gregorio Romano, il direttore, e Tommaso Pellegrino, il presidente, sono in attesa che il ministro concluda la sua visita istituzionale in comune dove ad accoglierlo è stato Toni Aloia, il sindaco e l’intera amministrazione di Vallo della Lucania.

L’incontro si tiene nella bella e nuova sala attrezzata ricavata al piano terra dall’ex cantina/stalla del palazzo che, da tempo, non era stata sistemata.

Sono in tanti a restare fuori per mancanza del numero limitato di posti in base alle norme anti contagio.

25 anni del parco che diventa maturo e può rialzare la testa con una campagna di comunicazione che vede come testimonial Vittorio Brumotti, con la sua bici, che attira l’attenzione sui luoghi simbolo dell’area protetta che sono stati trasformati in “set” per le riprese delle ardite evoluzioni in bici per le quali l’atleta è conosciuto e ammirato da giovani e meno giovani.

Ed è per presentare la campagna di comunicazione con protagonista Brumotti che il ministro dell’ambiente Sergio Costa, dimostrando un’attenzione particolare al nostro, è venuto, ancora una volta, nel Cilento per sostenere l’idea di una sostenibilità vera che può essere intestata all’intero sistema delle aree protette italiane.

“Qui le tartarughe tornano sempre!” esclama Pellegrino durante il suo intervento ricordando anche che “anche le cicogne hanno ripreso a costruire i loro nidi sui tralicci del Vallo di Diano”.

Poi affronta la questione dello spopolamento delle aeree interne e comunica che l’ente, al fine di trattenere o fare venire in loco i giovani “sono state messe a bando 100 borse di studio per neo laureati che hanno un idea sul futuro del territorio.”

L’occasione è propizia anche per rilanciare il progetto di fare dell’area parco un luogo che può essere vissuto in bici, un mezzo che garantisce la mobilità senza alcuna emissione nociva.

Si tratta di un progetto che prevede la realizzazione di 35 stazioni di Bike Sharing

che, si spera, non facciano la stessa fine fatta con la precedente esperienza che sono la palese raffigurazione di come una buona idea possa diventare uno spot contro il parco e conseguente sperpero di danaro pubblico: le immagini parlano da sole!

Il ministro dopo aver esaltato il parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni sia per la capacità di proposta sia per l’impegno nella gestione del territorio, torna sulla questione di base su cui tutte le aree interne d’Italia devono fare i conti: “Lo spopolamento”. Costa avverte che “questo è un rischio che dobbiamo tenere ben presente! Ed è su questa problematica che ci si gioca il futuro delle aree montane dell’Appennino.”

Ecco perché ricorda che il governo ha messo sul piatto “210 ml per creare occasioni nuovi che coniugano natura ed economia”. Inoltre, ricorda con soddisfazione che è proprio dal questo territorio che è partita la proposta della creazione di zone con una fiscalità di vantaggio: le ZEA (Zone Economiche Ambientali).

La proposta fu fatta a Valle dell’Angelo, il comune più piccolo della Campania per numero di abitanti (229). Costa ricorda ai presenti che “da allora la strada fatta è veramente tanta! Infatti tutti i parchi nazionali l’hanno fatta propria e anche l’Unione Europea ha chiesto e ottenuto il progetto per renderlo fruibile in tutti gli stati dell’Unione.” A questo punto è stucchevole parlare ancora di “vincoli” quando un’area viene messa sotto protezione ambientale ma si tratta di una vera e unica opportunità: “tutelo la natura e, in più, ho anche molti vantaggi economici.”

Il ministro mette sul piatto anche un altro progetto: il “Man green Italy” e afferma che si tratta di “promuove nel mondo tutti i prodotti provenienti dalle aree comprese nei perimetri dei parchi nazionali tramite la Farnesina con le sue ambasciate e consolati all’estero”.

I prodotti avranno un “Passaporto del parco” dove sarà prodotto con gli indicatori ambientali che ne attestino i livelli vicini allo zero. Gli Enti Parco dovranno accettare la sfida e rilanciare traducendo in fatti utili al mantenimento in vita “attiva” nei piccoli borghi delle aree interne.


La creazione dell’ente parco risale al 1991 con l’approvazione della legge quadro del 6 dicembre n. 394 sulle aree protette e i successivi provvedimenti per la perimetrazione e zonizzazione. Successivamente, con Ordinanza del Ministero dell'Ambiente 4 dicembre 1992 (GU n.300 del 22/12/1992) e del 22 aprile 1993 (GU n.103 del 05/05/1993), oltre che con Decreto del Ministro dell'Ambiente 5 agosto 1993 (GU 199 del 25/08/1993). Primo presidente del parco fu il naturalista Vincenzo La Valva. la 190 del 1993


Chi è Vittorio Brumotti

Nato a Finale Ligure da padre ligure e madre calabrese, vive a Milano; a undici anni comincia a praticare bike trial[1].

Come inviato di Striscia la notizia, è solito rivendicare i parcheggi destinati ai disabili ed occupati impropriamente da chi non ne ha diritto; ma ancor di più partecipa attivamente alla lotta contro la criminalità, denunciando apertamente (attraverso la televisione) diverse azioni criminali.

È entrato dieci volte nel Guinness dei Primati grazie ad incredibili imprese sportive.[2][3][4] Il 6 dicembre 2008, al Motor Show di Bologna ha superato 28 sbarre con la ruota posteriore della sua bicicletta e il 17 maggio 2009 in Sardegna si è tuffato da 17 metri con la bici nelle acque antistanti le grotte del Bue Marino a Cala Gonone. Poco tempo dopo è tornato in Sardegna per un nuovo record: sulla sommità della guglia naturale di Punta Caroddi, un picco a circa 150 metri sul livello del mare, ha effettuato 71 saltelli sulla sola ruota posteriore[5].

Nel 2012 Vittorio Brumotti ha ottenuto il Guinness World Record per aver risalito la Burj Khalifa, a Dubai, in bicicletta, in esattamente 2 ore e 20 minuti.[6] Nello stesso anno gli viene conferito il Premio alla voce contro lo spreco alla nona edizione del Leggio d'oro[7].

Nel 2013, seguendo le orme del collega ed amico Martyn Ashton, cambia stile ed inventa il Road bike Freestyle, compiendo le sue evoluzioni in sella ad una normale bici da corsa.

Bartolo Scandizzo

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