Archivio storico/ Anno 2000/ Novembre

Intervista ad Angelo Rizzo

Sindaco di S.Angelo a Fasanella

Archivio storico
Cilento sabato 23 aprile 2022
di Teresa Soldano
Immagine non disponibile
Sant'Angelo a Fasanella © Unico

Chi non ha avuto modo di ammirare l'immagine riprodotta sul fronte dell'elenco degli abbonati Telecom della provincia di Salerno? Tutti. E’ l'interno della grotta intitolata all'Arcangelo San Michele, patrono di Sant'Angelo a Fasanella. La lama ha varcato i confini provinciali e si è inserita nel patrimonio dell'umanità nel corso del 2000, nel percorso giubilare dei santuari. La cavità, a prescindere dalle origini geologiche, era nota già nel 600. Dopo l'anno mille divenne abbazia dei benedettini fino ai primi anni del XIX secolo. Un luogo dalla lunga storia per l'intera comunità santangiolese per la quale è innanzitutto luogo di religione e come tale tutti i mercoledì vi viene celebrata la messa vespertina. Tutto il paese, del resto, ha un sapore antico tanto che per il noto storico Gabriele De Rosa non ve n'è un altro che rechi i segni del passato più di questo piccolo centro degli Alburni. Dalla grotta, al castello baronale del XV secolo, opera dei Sanseverino e dal 1816 di proprietà della famiglia Leggio, la quale, dopo che è diventato patrimonio storico, nulla ha potuto fare per una sua ricostruzione e lo ha abbandonato in seguito ai danni causati dal sisma del 1980.

Ancora più indietro nella storia, al V sec, a C. una scultura rupestre a grandezza naturale, l'Antece, posta su una spianata di una vetta degli Albumi, Costa Palomba, a 1125 metri s.l.m. un paese, un tempo centro economico e sociale della valle Fasanella, che oggi conta circa 800 anime. Per sapere di più ci siamo avvicinati al Sindaco Angelo Rizzo, che ha aperto le porte del suo ufficio ai lettori del Valcalore.

Signor Sindaco, ci parli del paese da lei amministrato.

Angelo è uno dei tantissimi paesi che negli ultimi decenni è stato interessato da un duplice fenomeno: il forte aumento della scolarità da un lato e lo spopolamento dall'altro. L'evoluzione socio-culturale, infatti, ha portato gran parte. Nell'ultima generazione a seguire nuove strade svolgendo la propria attività nei

maggiori centri della provincia abbandonando il proprio paese causandone un progressivo spopolamento.

È stato fatto qualcosa per arginarne le conseguenze?

Abbiamo sempre avuto come obiettivo lo sviluppo del paese, lavorando e concentrando ogni sforzo sulle risorse naturali, quali l'agricoltura, il turismo creando interno stretto rapporto con la Regione e gli altri Enti competenti in materia.

Il turismo è uno dei punti che tendono maggiormente alla realizzazione di esso. Il suo paese è rinomato per la grotta, per il castello e la scultura rupestre. In che modo sono stati valorizzati e quando e come possono essere visitati?

La grotta e la scultura, che fino a pochi anni fa non erano conosciuti se non dagli addetti ai lavori, oggi a seguito dell'incisiva azione dell'amministrazione sono siti sotto la protezione dell'UNESCO la qual cosa ci ripaga di tanto.

Lo scorso anno è stato pubblicato sui giornali l'episodio della grotta che non fu possibile aprire perché non si trovava la chiave. Fu un episodio increscioso. Ce ne parli.

Bisogna tener presente che la grotta è adibita a culto religioso e quindi risulta essere in pieno possesso della Chiesa. Non mi risulta che Don Otello (n.d.r. è il parroco del paese che tra breve si trasferirà in altra parrocchia della diocesi) abbia mai e poi mai negato a nessuno tale possibilità. È chiaro che per eventuale visita improvvisa si possa incontrare qualche difficoltà.

La grotta è stata aperta per tutta l'estate. Un resoconto.

Durante il periodo estivo, che è il periodo di maggiore affluenza di visite, l’amministrazione in collaborazione con Don Otello da tre anni con sforzo organizzativo è riuscita a tenere la grotta aperta per otto ore al giorno ottenendo dei risultati eccezionali che registrano un flusso quotidiano di molte decine di visitatori e fedeli.

Il castello è una delle poche strutture rimaste nel circondario. Oggi è in stato di abbandono. Si sta facendo qualcosa per una sua ristrutturazione? Se no, quali sono gli impedimenti?

Il Castello baronale è di proprietà privata, in tutti i modi stiamo cercando di trovare una soluzione da parte della commissione edilizia comunale in base alla L.R. 219.

L'Antece è ormai conosciuto dai più. Ci sono progetti per una sua valorizzazione?

Penso che, oltre al progetto di sistemazione del sentiero che sarà finanziato dal Parco Nazionale, non resta che continuare nella sua pubblicizzazione.

Lei è al suo ultimo mandato e prossimo ormai alla scadenza. Ci parli degli anni da amministratore, C'è qualcosa che rimpiange di non aver fatto?

Percorrendo gli anni da amministratore, ritengo di poter fare un bilancio molte positivo, avendo rimoderato tutto il paese dalla viabilità ai servizi. Certo altro si sarebbe potuto fare, ma ci si scontra sempre con le possibilità economiche

Cosa ha da dire ai cittadini? E al suo successore?

Per i cittadini dico di continuare ad avere fiducia nelle istituzioni. Al mio successore di continuare nel programma da me intrapreso e non scoraggiarsi per gli intoppi burocratici che oggi come non mai sono presenti.

Per le visite alla grotta: Don Otello Russo tel. 0828/961026. Per le visite alle emergenze del paese: Centro locale (prossima apertura) Martedì e giovedì’ pomeriggio dalle 15 alle 18 tel. 0828/961110.E-mail: silvy_en@jahoo.it

Responsabile: Verrone Silvana Tel: 0828-961082 - 0339-7005347

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