Commovente monologo della Littizzetto rivolto allo Stato
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Che tempo che fa, Luciana Littizzetto: "Ti prego, Stato, mettili in galera"…

Luciana Littizzetto ha dedicato il suo monologo a Che tempo che fa, su Rai3, al femminicidio e alla violenza sulle donne.

Attualità
Cilento giovedì 02 dicembre 2021
di La Redazione
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littizzetto © web

Che tempo che fa, Luciana Littizzetto: "Ti prego, Stato, mettili in galera"… 

 

Luciana Littizzetto ha dedicato il suo monologo a Che tempo che fa, su Rai3, al femminicidio e alla violenza sulle donne.

 

"Caro Stato - esordisce la Littizzetto - tu fai cose bellissime come la campagna di vaccinazione, i bonus bebè, i posti auto per i disabili o i calendari dei carabinieri … Ma c’è una cosa su cui dovresti impegnarti di più … Sai quante sono le donne in Italia? Il 51,3%, e tante tantissime di loro ogni giorno sono picchiate, minacciate, calpestate e spesso uccise da un compagno o un marito violento. Si chiama femminicidio.

E il femminicidio, coro Stato non è quasi mai un evento imprevedibile. Per questo le donne quando denunciano devono essere credute e protette da subito. Perché mentre la giustizia è lenta, la violenza è molto molto veloce … Però poi sono le donne che dopo aver denunciato devono scappare, andare nelle case rifugio, e frequentare i centri anti-violenza, che Dio li benedica e lo Stato li sostenga, cambiare identità e città … ma perché? Perché a pagare una doppia pena è sempre la vittima e mai il carnefice? … Caro Stato non bastano le misure intermedie, tipo il divieto di avvicinamento. Ma cosa vuoi che gliene freghi ad un pazzo violento che vuole a tutti i costi ucciderti il divieto di avvicinarsi … Non ci deve poter arrivare, a quella casa lì! Altrimenti a me donna passa la voglia di denunciare! lo capisci? Dovrebbero essere gli uomini violenti ad andare in un centro anti-violenza. Sei violento? E noi ti insegniamo a non esserlo più ma in un posto chiuso, dove resti fino a che non impari ... Ti prego Stato - conclude la Littizzetto, commossa - Appena la donna denuncia, il compagno violento deve essere messo in galera. O in uno spazio nuovo che ci inventiamo apposta. Una comunità di recupero. Un centro di accoglienza, un luogo controllato che gli impedisca di nuocere. Il rosso è il colore delle vittime delle violenze. Ecco, caro Stato, vogliamo che tra un anno il rosso torni a essere solo qualcosa di bello. Il colore delle fragole, delle ciliegie e dei vestiti da donna di Valentino".

 

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