Carmelo partito da Piaggine, cresciuto ad Eboli e proiettato nella grande politica regionale e nazionale come protagonista seppe anche tenere testa a Bettino Craxi presidente del Consiglio rimanendo fuori dalla sua corrente ma ric

Carmelo Conte, Piaggine gli ha conferito la cittadinanza onoraria il 21 agosto del 2022

​​​​​​​La famiglia si trasferì ad Eboli nell’immediato dopoguerra. Lì è cresciuto, ha studiato, si è fatto avvocato e ha posto le basi della sua carriera diventando sindaco e poi ministro

Attualità
Cilento lunedì 22 agosto 2022
di Bartolo Scandizzo
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Carmelo Conte e Renato Pizzolante © Unico Settimanale

A Piaggine il nome maschile e femminile più diffuso è “Carmelo\a” ma, sembrerà incredibile, dagli anni ’80 del secolo scorso, quando si parala di politica, il “Carmelo” che torna alla mente immediatamente è quello di Conte! Nato a Piaggine nel 1938 e “transumato” ad Eboli al seguito delle greggi della famiglia di pastori che, stanchi della stagionale transumanza nelle terre di Persano, lì si stabilirono per dare continuità all’attività e un futuro diverso ai figli.

Aveva meno di 10 anni quando i pastori “chiainari” si insediarono nell’antica “Eburum” e da allora ha seguito l’esempio di tanti figli di pastori di Piaggine hanno inseguito il riscatto economico e sociale impegnandosi negli studi (per la cronaca, il primo figlio di pastore di Piaggine a laurearsi in legge fu Nicola Petraglia https://www.unicosettimanale.it/news/cultura/936350/il-primo-figlio-di-pastore-a-laurearsi-a-piaggine)

Sono giorni che nel paese non si parla d’altro che del conferimento della “cittadinanza onoraria” deliberata dal consiglio comunale su proposta del sindaco Renato Pizzolante da che da pochi mesi è seduto sulla poltrona di sindaco che fu di Custode Petraglia, indimenticabile primo cittadino del dopoguerra.

E così è successo che il “Carmelo” bambino è tornato ad essere “Carmelo” cittadino dopo essere passato per il “Conte” mattatore della politica provinciale, regionale e Nazionale.

Dopo una sosta davanti alla casa comunale circondato da parte della sua famiglia tornata in paese per l’occasione, da sodali politici di un tempo e tanti altri incuriositi dal suo ritorno a casa per guardare negli occhi un uomo che ha attraversato l’intera storia politica della prima repubblica italiana. L’ultima volta che il nome di “Carmelo” è rimbalzato di bocca in bocca del “chianari” è stato quando qualcuno fece il suo nome (non so se lui ne sapesse qualcosa!) come candidato sindaco del paese che avrebbero voluto “pacificare”: non se ne fece niente …

Nella sala deputata ad ospitare i consigli, dove arrivo anticipando il “corteo” formatosi al seguito di Conte, sono già in tanti seduti in attesa di assistere al conferimento dell’onorificenza. I commenti su “Carmelo” sono ampiamente positivi anche da parte di chi è stato suo avversario politico: un uomo che ha dato lustro al paese natio scalando posizioni di responsabilità politica amministrativa in un crescendo senza soluzione di continuità.

Una carriera ampiamente ricordata sia nella delibera letta dal sindaco Pizzolante, sia dagli altri protagonisti dell’evento invitati per portare un loro saluto …

Il Consiglio comunale ha voluto conferire, nell’occasione, un encomio solenne anche a due Carabinieri che hanno prestato servizio nella caserma del paese: Pasquale Maiale, luogotenente maresciallo e Gregoraci Giuseppe, brigadiere capo.

Pizzolante, nel suo intervento scritto, ha voluto ricordare che “ha sempre considerato Conte come fratello maggiore e si è dichiarato orgoglioso del fatto che Piaggine abbia avuto un figlio che ha fatto tanta strada e con questo conferimento torna ad essere parte di esso”.

I due consiglieri regionali presenti, Attilio Pierro e Tommaso Pellegrino, oltre alle lodi all’uomo e al politico di lungo corso, hanno ricordato i trascorsi dei rispettivi genitori che, in qualità di consiglieri comunali nei rispettivi paesi di origine, si recavano presso la sede della segreteria politica di Conte a Salerno per perorare interventi pubblici a favore dei loro comuni e “favori” privati a chi accompagnavano.

Mario Conte, attuale sindaco di Eboli e nipote di Carmelo, ha richiamato alla memoria il tempo che da sindaco ha dedicato al comune da lui amministrato attualmente. Ha anche posto l’accento sulla necessità di riequilibrio nella distribuzione delle risorse tra Nord e Sud per rendere compiuta, finalmente, l’unità d’Italia. Inoltre, denuncia la distorsione democratica che provoca la legge elettorale con la quale ci si appresta ad eleggere deputati e senatori il prossimo 25 settembre.

Solo Michele Albenase, direttore della Banca Montepruno, riesce ad alzare l’asticella dell’attenzione dei presenti raccontando con emozione evidente e spontanea l’episodio che portò all’apertura della filiale dell’allora Bcc di Roscigno a Piaggine: Con il compianto Ciccio Ricci, chiese udienza a Conte al ministero dove li accolse con affabile cortesia. Prese in carico la richiesta promettendo una risposta in tempi brevi. Richiamati a Roma dopo 20 giorni comunicò loro che l’autorizzazione si sarebbe potuta avere. La conferma dell’esito positivo della richiesta arrivo a stretto giro e, da allora Piaggine, ebbe il suo sportello bancario che ancora oggi opera. Albanese, che chi lo conosce sa bene che non trattiene le emozioni, ha provocato in “Carmelo” un sussulto percepito anche dal pubblico che ha applaudito convintamente perché ha saputo richiamare i valori di riconoscenza e attaccamento alle origini dell’uomo politico che si sentiva e si sente ancora parte di Piaggine.

Quando tocca a Conte intervenire per ringraziare e ricordare … non può non riconoscere che il legame costruito nei primi 10 anni di vita con Piaggine “militanza” e consolidato con la sua militanza nella squadra di pallone (lo chiamavano la “ruspa”) è stato un punto fermo, quasi un’ancora, per il resto a venire. Eboli, è stato il luogo dove ha posto le basi della sua militanza politica fino a diventarne sindaco; Salerno, il capoluogo la sintesi che tutto ha tenuto insieme nel tempo quando è diventato un politico nazionale capace di interpretare al meglio il ruolo di pacificatore e nocchiero allo stesso tempo nei marosi nella gestione del potere.

Per Conte “In politica le emozioni non si esauriscono mai!” Questa è stata la molla che lo ha portato lontano utilizzando il più grande “ascensore sociale che è l’impegno politico”.

Ed ecco che ricorda puntuale di come si schierò deciso a fianco di chi sostenne la creazione del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni negli anni ’90: “una grande intuizione che avrebbe dovuto Salerno dalla marginalità economica e per interrompere la desertificazione demografica che, già in quel tempo, aveva fatto sentire i suoi artigli …

Non rinuncia alla stoccata finale proprio su questo tema alla presenza del presidente – commissario dell’ente Tommaso Pellegrino, del presidente della Comunità del Parco Salvatore Iannuzzi e del direttore Romano Gregorio: “questo non è stato fatto!”

Dopo tutto, Conte ha al suo attivo iniziative importanti tese a dare “ossigeno” ai piccoli comuni come la Legge 41 del 79 proposta e fatta approvare nel 1979 dal Consiglio regionale della Campania. E non si tira indietro nemmeno oggi nel porre sul tavolo una proposta che vorrebbe aiutare i piccoli comuni delle aree interne a rimanere in vita con una detassazione generalizzata delle attività che vi si insediano…

Federico e Emanuel, i suoi due figli, hanno ereditato la sua passione per la politica attiva: il primo è deputato al Parlamento appena sciolto con Leu e il secondo è consigliere comunale a Milano eletto nelle liste del sindaco Giuseppe Sala.

Carmelo partito da Piaggine, cresciuto ad Eboli e proiettato nella grande politica regionale e nazionale come protagonista seppe anche tenere testa a Bettino Craxi presidente del Consiglio rimanendo fuori dalla sua corrente ma riconoscendone sempre la figura dello statista. Sindaco di Eboli dal 1972 al 1974. Ha iniziato la sua scalata nazionale nel 1975, quando è stato eletto consigliere regionale, per poi diventare vice-presidente della Regione Campania e assessore ai Lavori pubblici.

È stato parlamentare italiano in 4 legislature[1], come deputato, dal giugno 1979 all'aprile 1994. Ha ricoperto incarichi di Governo, prima nel 1980 come sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega per la Cassa del Mezzogiorno nel governo Cossiga II, e poi come ministro per le Aree Urbane, in 3 legislature, dal 1989 al 1993.

Inoltre, è stato promotore di importanti leggi quali la n. 219 del 1981 per “La ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 1980", la 64 del 1986 per lo sviluppo del Mezzogiorno, la 396 del 1990 per Roma Capitale, la 142 del 1990 per la riforma degli enti locali e per l'istituzione delle aree metropolitane, la 212 del 1992 per i trasporti pubblici di massa (le metropolitane).

 

 

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