Anita e Gennaro sono già pronti per andare oltre ciò che hanno realizzato Maria Carmela e Carmine

Le Delizie di Maria 16 anni dopo in una nuova sede ma con lo stesso spirito

Mentre aspetto, mi guardo attorno, osservo questa nuova e bellissima struttura, c’è anche un bar dove si può degustare e comprare.

Attualità
Cilento giovedì 03 gennaio 2019
di Gina Chiacchiaro
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Le delizie di Maria © Unico

Ne ha fatta di strada l’azienda pasticcera di Maria Carmela D’Angelo in 16 anni. Si è ingrandita, si è spostata in altra sede, si è fatta conoscere tra i grandi ma, nello stesso tempo, è rimasta la stessa per quanto riguarda l’originalità e la qualità dei suoi prodotti. Sono nello stabilimento di Maria Carmela D'Angelo, Le Delizie di Maria, nella nuova sede, a Fonte di Roccadaspide, dove c’è anche il punto degustazione e vendita, per incontrare la nuova leva che si prepara a subentrare ai genitori da nuovi protagonisti, Gennaro e Anita Sabetta, figli di Maria Carmela e Carmine, che hanno deciso di impegnarsi nell’azienda di famiglia.

Mentre aspetto, mi guardo attorno, osservo questa nuova e bellissima struttura, c’è anche un bar dove si può degustare e comprare. L’ambiente è solare, fresco, pieno di fiori, caldo, accogliente. Ci sono coloratissime orchidee che contrastano con le tante stelle di Natale rosse e screziate che arredano. Al banco Stefano e Martina che sorridenti mi salutano e mi propongono di bere qualcosa, di assaggiare un dolce. Maria Carmela, nella sua tenuta da pasticcera, sta servendo una cliente ma mi saluta col suo solito sorriso cordiale e mi chiede se ho bisogno di lei. Le dico di no, questa volta voglio chiacchierare con i suoi giovani figli: Gennaro e Anita. “Te li chiamo” mi dice Maria Carmela, “Anita è impegnata nell'impasto dei panettoni, e Gennaro è in ufficio”. Intanto saluto anche Luciano, il fratello di Carmela e socio dell’azienda, che è tra i pionieri della prima ora insieme a Carmine, il marito.

Stefano, Gennaro e Anita sono stati tutti e tre miei alunni, alle elementari e per 5 anni. Adesso li ritrovo che lavorano insieme perché hanno deciso di rimanere nella loro terra, la terra degli avi. Stefano mi racconta di aver fatto varie esperienze lavorative in questo campo, di aver studiato economia e di essere quasi alla fine del suo percorso scolastico, di amare fortemente i suoi nipotini e di averne a breve uno che avrà il suo nome. 16 anni fa, stesso periodo, faceva i primi passi l’azienda “Le Delizie di Maria” e l'intervista la feci a Maria Carmela che mi raccontò la sua esperienza di inizio carriera imprenditoriale e i suoi sogni che si sono realizzati e forse raddoppiati. La cosa più bella che ricordo di allora fu il sogno di rimanere sempre un’azienda di qualità, di lavorare sempre a livello artigianale e di coinvolgere la famiglia. Perché la famiglia l’ha sostenuta all’inizio e la famiglia continua la sua opera ancora oggi. Anita e Gennaro arrivano e mi salutano con familiarità. Ricordiamo insieme i primi anni di scuola, la loro maestra, i loro momenti importanti di crescita con un papà e una mamma sempre attenti ai loro bisogni. Li ho visti crescere, formarsi e adesso sono degli adulti che conducono un'azienda che è nata lentamente e con passione fino a diventare un emblema del territorio in cui opera. Anita e Gennaro hanno deciso di investire il loro futuro nel loro paese, Roccadaspidem senza invidiare chi se n’è andato.

Chiedo ai ragazzi qual è il loro ruolo?

“Sto alla produzione, mi occupo dei lievitati, dei dolci freschi, delle torte,- dice Anita - affianco mamma, anche se ho fatto un percorso formativo scolastico importante”.

Qual è stato il tuo percorso formativo? Le chiedo

“Ho studiato a Brescia con i migliori pasticcieri docenti che ci sono a livello italiano. Ho seguito il grande Iginio Massari e altri maestri dai nomi abbastanza conosciuti. Quindi sono tornata a casa ed ho cominciato a lavorare nella mia azienda, affiancando mia madre”.

Quando hai deciso di seguire il percorso di tua mamma?

“Quasi subito, fin da piccola, mi piaceva pasticciare a casa con mamma, con nonna e con la mia bisnonna che c'era ancora quando ero piccolina.”

Cosa che ti piace di questo lavoro e che ancora oggi ti dà maggiore soddisfazione?

“Vedere il prodotto lievitato, vederlo che viene bene, che poi è quello nel quale mi sono specializzata a Brescia”.

“Invece, - aggiungo io - il prodotto per eccellenza che ricordo quando la tua mamma ha cominciato erano quei pasticcini, così diversi nel gusto e nella forma ma sempre così buoni che io ho regalato sempre agli amici più cari”.

So che ti sei sposata ed hai due bimbi. Come fai a conciliare il ruolo di mamma, moglie e donna in carriera?

Ho una grande famiglia che mi aiuta molto: mia nonna, mia suocera, mia zia ma soprattutto ho un marito che collabora. Quindi mi posso dedicare ai due bambini senza togliere nulla all’azienda.

Gennaro invece ha fatto un percorso molto più complesso prima di approdare all’azienda di famiglia. Inizialmente ha frequentato l’accademia dell’aeronautica a Caserta per lungo tempo, ma poi?

“Mi sono stancato della vita militare e mi sono iscritto all’università di Fisciano, facoltà di Economia, quindi mi sono laureato”.

Qual è il tuo ruolo all’interno dell’azienda?

“Il mio ruolo è proprio quello di contabilità e di marketing. Dopo la laurea, due anni fa, ho affiancato mio padre nella gestione amministrativa e, seguendo le sue orme e i suoi insegnamenti, ho cominciato a lavorare. I numeri mi sono sempre piaciuti, anche da piccolo preferivo far di conto ed eccomi qua ad amministrare la mia azienda”.

Sei contento di questo lavoro? Rimpiangi qualcosa?

“Assolutamente no. Sono fierissimo di ciò che faccio e voglio farlo sempre meglio, è un mestiere che mi è sempre piaciuto anche da piccolino quando amavo “pasticciare” con i numeri”.

Quali competenze hai nel campo pasticceria?

“Nessuno, però i dolci mi piace mangiarli”.

L’azienda si è da poco trasferita a Fonte di Roccadaspide, l’intera famiglia è orgogliosa dei progressi fatti, di aver costruito qualcosa dal niente e di essere più vicini al centro del mondo. I ragazzi non sono molto loquaci nel raccontare e nel raccontarsi, ma i loro volti sanno esprimere più delle parole e nei loro occhi ho letto il futuro. In Anita ho captato lo stesso sorriso ed affezione di Maria Carmela per il lavoro, mentre in Gennaro ho visto la stessa determinazione di Carmine.

Auguri ragazzi!

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