La popolazione invecchia e ciò non viene controbilanciato da un proporzionale incremento della natalità

Gli andamenti demografici del Vallo di Diano

La rete relazionale tra entità amministrative ha dato vita, negli ultimi anni, alla gestione associata di funzioni e servizi fondamentali, all’utilizzo di disegni programmatori e progetti di sviluppo comuni tra i quali emergono...

Attualità
Cilento martedì 12 febbraio 2019
di Massimiliano De Paola
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Gli andamenti demografici del Vallo di Diano © Unico

L’area del Vallo di Diano è composta da 15 Comuni: Atena Lucana, Buonabitacolo, Casalbuono, Monte San Giacomo, Montesano sulla Marcellana, Padula, Sala Consilina, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant’Arsenio, Sanza, Sassano, Teggiano, Pertosa e Polla.

Si tratta di un’area popolata da 60.422 abitanti (dati ISTAT 2015). I Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti sono Padula, Montesano sulla Marcellana, Polla, Sala Consilina, Sassano e Teggiano, mentre quelli con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti e quindi con l’obbligo di costituire forme associate sono Atena Lucana, Buonabitacolo, Casalbuono, Monte San Giacomo, Pertosa, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant’Arsenio e Sanza. Tutti i Comuni fanno parte della Comunità Montana Vallo di Diano, eccetto il Comune di Pertosa.

La rete relazionale tra entità amministrative ha dato vita, negli ultimi anni, alla gestione associata di funzioni e servizi fondamentali, all’utilizzo di disegni programmatori e progetti di sviluppo comuni tra i quali emergono i seguenti: Progetto Integrato Territoriale Grande Attrattore Culturale Certosa di Padula (2000-2006), Patti territoriali Vallo di Diano, Gal Vallo di Diano. Inoltre sono stati sviluppati strumenti di pianificazione e programmazione quali il Piano di Sviluppo Socio Economico ed il Piano Strategico 2014-2020.

Anche il Vallo di Diano, al pari di tutte le aree interne del Paese, è interessato da fenomeni di riduzione della popolazione che non assicurano un sufficiente ricambio generazionale e riducono le capacità di generare reddito, determinando un assottigliarsi delle reti di servizio, pubbliche e private. Il territorio valdianese tende, infatti a spopolarsi lentamente e gradualmente. Nell’arco del decennio 1971-2001 la popolazione ha registrato un decremento demografico di circa il 4,3% e nel decennio successivo 2001-2011 del 2,8%. Questo decremento demografico è da imputare sia a flussi migratori che ad uno scarso ricambio generazionale: la popolazione invecchia e ciò non viene controbilanciato da un proporzionale incremento della natalità. La struttura della popolazione mostra comunque una presenza non trascurabile di giovani tra i 17 e i 34 anni (il 22,1% contro il 21,1% di popolazione al di sopra dei 65 anni) su cui l’area intende puntare e da cui vuole partire per sperimentare nuove vie di fuga per invertire le tendenze in atto. L’indice di dipendenza strutturale, costruito come rapporto percentuale tra la popolazione inattiva (0-14 anni e 65 e più) e la popolazione in età attiva (15-64 anni) è pari al 52,5%, superiore sia alla media regionale, 48,5%, che a quella provinciale, 49,2%. Infine, si registra un forte incremento della popolazione straniera residente che, al 2012, nel Vallo di Diano ammonta a 2.150 stranieri (ben il 451% in più rispetto al 2002), pari al 5,6% della popolazione straniera provinciale e all’1,2% di quella regionale.

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