Il disastro grava su alberghi, locali, esercizi commerciali, discoteche. Grava sugli stessi cittadini, ormai affranti e delusi.

Pisciotta, un paese che convive tra le frane

Il tratto franoso, ricco di deformazioni e rigonfiamenti, rende inagibile il collegamento tra i due comuni.

Attualità
Cilento domenica 17 febbraio 2019
di Anais Di Stefano
Immagine non disponibile
Rizzico © Unico

Da quando una frana interessò località Rizzico (ex SS 447) – nei pressi del vallone Fiumicello, tra i comuni di Ascea e Pisciotta – sono passati non pochi anni. Da allora, la Pisciottana grava in uno stato di degrado, nonché di lento declino. Tuttavia, il 2019 sembra essere l’anno della svolta.

Il tratto franoso, ricco di deformazioni e rigonfiamenti, rende inagibile il collegamento tra i due comuni. Gli stessi abitanti di Pisciotta non godono di vita facile. La stessa mole di turisti, che gravita sulle nostre coste, non può apprezzarne la bellezza paesaggistica. Una lenta agonia, che ha contribuito ad immobilizzare il territorio, impedendone il progresso.

Anni fa, data la scarsa sicurezza, si è pensato di impedire il passaggio ai mezzi pesanti. La situazione però non è cambiata. Il traffico – in alcuni periodi – continua ad essere massiccio, nonostante i divieti.

Il borgo medievale di Pisciotta si è ritrovato completamente isolato. La causa: i numerosi movimenti e la caduta di materiale roccioso, che rendono la zona impraticabile. Pertanto, percorrerla è divenuto anche motivo di trepidazione e angoscia per i conducenti. Soprattutto quando le abbondanti piogge la rendono più a rischio.

A risentirne è il turismo e l’economia del paese. Molti preferiscono disdire le prenotazioni, altri percorrono vie secondarie, limitandone comunque il flusso. Questo grava su alberghi, locali, esercizi commerciali, discoteche. Grava sugli stessi cittadini, ormai affranti e delusi. A risentirne è la stessa bellezza del luogo. Da un lato una strada che si protrae verso l’alto e scoscesa. Dall’altro vedute mozzafiato tra Capo Palinuro e le calette di Ascea. Un panorama deteriorato dalla continua erosione del manto stradale.

Solo nel 2017, la Soprintendenza ha sbloccato la variante di Rizzico, rendendo appaltabili i lavori.

Nel 2018 diversi incontri si sono tenuti per dare una risoluzione ad un problema risalente agli anni ’90. Pertanto, il 2019 sembra essere l’anno della svolta. Sono stati, infatti, effettuati controlli sui piloni presenti in zona (indagini eseguite dal Laboratorio Geotecna di Vallo della Lucania), in seguito alla richiesta dalla Provincia di Salerno. Le analisi hanno interessato i viadotti Corvo, Trenta, Difesa e Pantana.

Sebbene l’iter per l’avvio dei lavori non sia terminato, altra novità arriva dal Comune. Riguarda l’approvazione della variante al Puc.

La Regione – attraverso il patto per lo sviluppo – ha stanziato una cifra di 19 milioni di euro.

La Provincia, dal canto suo, si impegna a completare il tutto entro metà aprile 2019. In seguito, la Regione Campania si occuperà di compiere la gara di appalto. L’appalto, per un valore di circa 107mila euro, verrà affidato secondo il criterio del minor prezzo. Il termine per il ricevimento delle offerte è fissato per il 25 febbraio. L’apertura delle buste, invece, avverrà due giorni dopo.

Il progetto definitivo prevede il passaggio della nuova arteria nel vallone Fiumicello, bypassando l’intero tratto in frana. Si vogliono sfruttare tutti i piloni costruiti durante i lavori sospesi. Tranne gli ultimi due, con il rientro sulla ex Statale 447 prima del bivio della Suerte, con una galleria di 100 metri.

Si prevede l’inizio della realizzazione entro fine estate.

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