Esposito: “Non si può più andare avanti e chiuderemo la piscina se entro gennaio i Comuni non regoleranno la propria posizione”

Comuni morosi: il Centro Sportivo Meridionale di San Rufo a rischio chiusura

E’ stata avviata la procedura di messa in liquidazione della struttura. Alla base della decisione, il mancato pagamento delle quote dovute da parte della maggioranza dei Comuni associati.

Attualità
Cilento venerdì 29 novembre 2019
di Cono D'Elia
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La piscina del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo © Unico

Il Centro Sportivo Meridionale di San Rufo rischia di sparire. E’ stata avviata, infatti, la procedura di messa in liquidazione della struttura. Alla base della decisione, il mancato pagamento delle quote dovute da parte della maggioranza dei Comuni associati.

Gli enti in questione risultano morosi da circa 10 anni tanto da aver generato un ‘buco’ pari a quasi 3 milioni.

La messa in liquidazione è stata decisa dall’Assemblea Generale del Consiglio di Amministrazione guidato da Vittorio Esposito.

E’ stato lo stesso sindaco di Sanza, all’indomani dell’incontro, a fornire ulteriori dettagli ed a far prefigurare uno scenario alquanto preoccupante.

“Non si può più andare avanti e chiuderemo la piscina se entro gennaio i Comuni non regoleranno la propria posizione” – sottolinea Esposito.

Per quanto riguarda il territorio, sono soltanto 3 i Comuni che, ad oggi, sono in regola e continuano a versare le quote associative, ovvero Caggiano, Polla e San Pietro al Tanagro.

“I sindaci interessati - aggiunge - dovrebbero spiegare il motivo per cui non si onorano gli impegni. Gli enti in questione dovranno decidere entro 30 giorni. La proceduta di liquidazione si concluderà quando i Consigli Comunali dei 12 Comuni Soci Fondatori e la Comunità Montana delibereranno”.

Nel caso l’iter dovesse proseguire, si nominerà un Commissario e si scioglierà il Consorzio.

Sulla vicenda è intervenuta anche la Lega Vallo di Diano.

“Il Centro Sportivo era stato immaginato per diventare un volano per il Vallo – dichiarano i rappresentanti locali del Carroccio - ma la politica locale è riuscita a trasformarla in una struttura fatiscente. Uno dei problemi principali è il fatto che i Comuni debitori non hanno il diritto di voto nelle assemblee, nonostante risultino essere allo stesso tempo creditori nei confronti del Consorzio stesso. In definitiva proponiamo - continuano - la modifica dello statuto, la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione ed il rientro graduale dei debiti”.

La questione non è soltanto politica, anzi. Sta, infatti, particolarmente a cuore a tanti giovani e meno giovani del comprensorio che quotidianamente frequentano ed usufruiscono della struttura e delle attività che vi si organizzano, tra piscina, campi da tennis e calcio, area fitness, attrezzi e pista di atletica.

E’ esclusivamente la politica, tuttavia, che può porvi rimedio. Il tempo stringe e il territorio non può permettersi, né merita, di dover fare i conti con l’ennesima struttura fantasma.

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