Con la filiera turistica in calo andranno in crisi molti settori connessi a questo circuito economico

Intervista ad Antonio e Raffaele Chiacchiaro, titolari de “Le Trabe” e del "Mythos"

"Il nostro settore sarà il più penalizzato.L’applicazione di alcune regole e gli adempimenti che potrebbero caratterizzare la fase 2 non tengono conto della concreta fattibilità."

Attualità
Cilento domenica 03 maggio 2020
di Arturo Sica
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Antonio e Raffaele Chiacchiaro © Unico

Abbiamo deciso come redazione di chiedere agli imprenditori che rappresentano la storia e la cultura del modello aziendale del territorio, un parere sul momento economico drammatico che il nostro Paese sta attraversando e che ancor di più attraverserà Capaccio Paestum nel periodo più prossimo che mai. Un punto di vista dal timoniere di una azienda solida e rappresentativa del proprio settore, che fronteggia in questo momento una crisi di tipo strutturale e di sistema. Abbiamo dunque chiesto alla proprietà de “Le Trabe”, su voce di Antonio Chiacchiaro, a cosa il nostro territorio andrà in contro e quali sono i settori che nella fase 2 soffriranno di più le regole e le restrizioni imposte dal Governo. In una cortese telefonata, il titolare ha risposto:

“Il nostro settore sarà il più penalizzato. Il distanziamento sociale ostacolerà molto l’attività di impresa turistica e di ristorazione interrompendo bruscamente il processo economico trainante del nostro territorio. L’applicazione di alcune regole e gli adempimenti che potrebbero caratterizzare la fase 2 non tengono conto della concreta fattibilità. La soluzione in plexiglass per esempio, soprattutto in spiaggia, è semplicemente inapplicabile. I costi fissi di gestione e di ordinaria amministrazione, anche a regime basso di lavoro, e le esigue entrate previste costringeranno molti imprenditori a dover ritenere conveniente saltare il giro di quest’anno e magari proiettarsi direttamente al 2021. Ma le agevolazioni del governo s’interromperanno appena finito il lock down e le aziende che resteranno chiuse per scelta, si ritroveranno i costi fiscali di una condizione che a quel punto lo stato riterrà “normale”. Avendo una mole di lavoro ridotta al 30-40 percento, la valutazione costi-benifici ora più che mai sarà fondamentale. Con la filiera turistica in calo andranno in crisi molto settori connessi a questo circuito economico, di cui fa parte anche il nostro importante comparto caseario. Un effetto domino che però non deve scoraggiare la classe imprenditoriale di Capaccio Paestum. Dobbiamo resistere perché il turismo è la chiave di volta del nostro arco economico e sociale. “

Arturo Sica

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