In un momento di crisi e di disorientamento come quello che stiamo attraversando, abbiamo ritenuto più che mai opportuno offrire agli studenti e alle loro famiglie un supporto che li aiutasse ...

Intervista dirigente scolastico IC di Roccadaspide: prof.ssa Rita Brenca.

Personalmente mi piacerebbe molto l’idea di elaborati multimediali caratterizzati dall’interdisciplinarità, già esperiti da docenti e alunni in questo periodo di didattica a distanza.

Attualità
Cilento mercoledì 06 maggio 2020
di Fabiola Scorziello
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Prof.ssa Rita Brenca. © Unico

Dirigente scolastico dell' Istituto Comprensivo Statale di Scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado è la prof.ssa Rita Brenca. Chiediamo come sta guidando l’istituto in questa fase emergenziale.

  • L’istituto IC di Roccadaspide fin da subito ha attivato il servizio di didattica a distanza. Qual è la situazione nei due ordini di scuola che lei dirige?

Nel nostro istituto, la scuola a distanza è stata attivata contestualmente alla sospensione dell’attività didattica in presenza. In una prima fase, docenti e alunni sono stati impegnati in attività a distanza in modalità asincrona, soprattutto grazie ai domini già utilizzati e collaudati dai docenti e dalle famiglie, come la piattaforma Collabora attivata tramite il registro elettronico Axios. A partire dal mese di Aprile, come ulteriore supporto alle attività di Didattica a Distanza, è stata poi implementata la piattaforma GSuite for Education, che permette di usufruire di strumenti di cooperazione e scambio di materiale in forma gratuita e tracciabile. Il feedback da parte delle famiglie, rilevato attraverso monitoraggio, è stato molto positivo, dimostrando che la scuola è riuscita a raggiungere il suo obiettivo, ossia quello di non lasciare indietro nessuno e di arrivare a tutti.

La risposta dei docenti alla realizzazione della DaD è stata pressoché immediata sebbene con alcune difficoltà di ordine pratico, gestire le videolezioni, creare le classi virtuali, raggiungere tutti gli studenti, effettuare le connessioni alla rete internet, preparare i materiali da condividere, cosa fare durante le videolezioni, come organizzare l’attività didattica.

Siamo riusciti ad essere tempestivi grazie al nostro animatore digitale e ad un team di insegnanti che hanno dato supporto agli altri colleghi, agli alunni e ai genitori. Imprescindibile è stata la collaborazione delle famiglie, fondamentale per garantire non solo la continuità dell’apprendimento, ma la tenuta sociale.

La verifica più efficace consiste nel rapporto tra la DAD e le esigenze speciali degli alunni. Per gli alunni in situazione di handicap la relazione con i compagni è fondamentale, dunque l’attenzione e la cura degli Insegnanti impegnati nella lezione on line deve consentire di ricostituire piccoli gruppi di studenti all’interno di dinamiche inclusive governate dai Docenti, con il prezioso supporto dei Colleghi di sostegno

E’ necessario fare in modo che ogni alunno possa percepire la DaD come un’opportunità straordinaria, aperta e costruttiva, in cui per la prima volta non è lui che va a scuola ma è la scuola che entra in casa sua e vi entra nel modo migliore, forte della sua tradizione pedagogica e della sua consolidata esperienza didattica

  • Nell’istituto ci sono anche scuole dell’infanzia. Sono state prese iniziative specifiche anche per i più piccoli?

I nostri allievi più piccoli sono quelli che hanno risentito maggiormente dell’interruzione delle attività didattiche, dal momento che per loro la relazione e la manipolazione rivestono un’importanza essenziale. Fortunatamente avevamo attivato anche per i genitori dei bambini dell’Infanzia l’accesso al Registro Elettronico e, attraverso questo strumento noto e familiare, siamo riusciti a raggiungere i nostri allievi e a conservare il filo rosso che li unisce alla scuola e alle loro maestre.

  • Presso il vostro istituto è stato attivato anche lo sportello d’ascolto psicologico online. Avete già avuto i primi riscontri?

In un momento di crisi e di disorientamento come quello che stiamo attraversando, abbiamo ritenuto più che mai opportuno offrire agli studenti e alle loro famiglie un supporto che li aiutasse ad esternare le emozioni e a superare i momenti di sconforto. Lo sportello di ascolto, tenuto dalla Dott.ssa Giuseppina D’Angelo, è aperto a tutta la comunità scolastica e si svolge tramite videochiamate: come per gli incontri in presenza, anche per quelli a distanza si auspica un riscontro positivo di partecipazione, segno della necessità, da parte dell’utenza, di un sostegno non solo di tipo didattico, ma anche psicologico.

  • Ritiene adeguato come sono stati strutturati gli esami dalla ministra Azzolina?

In realtà ancora oggi le modalità di svolgimento dell’esame conclusivo del primo ciclo d’istruzione non sono state ancora definite dall’ordinanza ministeriale annunciata nel D. L. 22 del 2020. Per quanto mi riguarda, ritengo che la tutela della salute sia prioritaria e con i miei docenti stiamo già considerando possibili scenari per consentire ai ragazzi di svolgere, anche in modalità telematica, il primo “esame” della loro carriera scolastica con serietà e in maniera quanto più serena possibile. Personalmente mi piacerebbe molto l’idea di elaborati multimediali caratterizzati dall’interdisciplinarità, già esperiti da docenti e alunni in questo periodo di didattica a distanza.

  • Quali iniziative intende prendere per la riapertura del prossimo anno scolastico?

Innanzitutto spero che a settembre si possa tornare a scuola, ma, ovviamente, questo dovrà avvenire in una situazione di totale sicurezza perché sarebbe impossibile costringere al distanziamento sociale dei bambini piccoli come i nostri allievi. Se ciò non dovesse avvenire e dovesse invece prolungarsi l’esperienza di Didattica a Distanza, auspicherei soprattutto un potenziamento della connessione e della rete internet, perché, per quanto riguarda i dispositivi da fornire agli alunni, abbiamo già provveduto al loro acquisto tramite i fondi ministeriali e altri notebook saranno comprati con i fondi del progetto FESR autorizzato in questi giorni. Sia in caso di rientro in presenza, sia in caso di prosecuzione della DaD, sono comunque sicura che tutta la comunità scolastica cercherà di trasformare questa esperienza in un’opportunità di crescita e di miglioramento.

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