Giganti del tempo che con il loro esempio facevano scuola

Gerardo Iorio, il generale dei carabinieri che guida la lotta contro il caporalato

Oggi dirige una sezione specializzata dell’Arma, con quasi mille addetti, Gli ispettori del lavoro con le stellette, i più temuti. Ultimo traguardo della sua carriera di militare.

Attualità
Cilento lunedì 06 luglio 2020
di La Redazione
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Gerardo Iorio © web

Al comando generale dei carabinieri si occupa di lavoro, caporalato e nuove forme di sfruttamento. Prima ancora era stato Direttore del Servizio Operazioni Antidroga. Traguardi importanti quelli raggiunti da Gerardo Iorio, generale di brigata, originario di Altavilla Silentina. Oggi dirige una sezione specializzata dell’Arma, con quasi mille addetti, Gli ispettori del lavoro con le stellette, i più temuti. Ultimo traguardo della carriera di un militare che da ragazzo è cresciuto all’ombra delle chiese di S. Egidio e S. Antonino, giovane educatissimo. Incaricato di fare compagnia ai nonni dai genitori che risiedevano a Salerno. Il papà Alfredo, poliziotto alla Questura, una carriera un giro per l’Italia, prima di fermarsi all’isola d’Elba. Gerardo Iorio è infatti nato a Portoferraio, provincia di Livorno. Altavilla lo annovera tra i cittadini più illustri, non di oggi ma di sempre. Da sempre ha tanti amici in paese. Sposato con un’avvocata, hanno due figlie. Di grande spessore è il suo curriculum. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna, è perfezionato in criminologia penitenziaria e diritto penale dell’impresa, ha conseguito il Master in “Scienze strategiche” e frequentato il 24° Corso di Alta Formazione della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, di Roma. La sua carriera l’ha fatta già da giovane, poi ne tratteremo. Dunque anni giovanili ad Altavilla, dai nonni e frequentando le parrocchie, in quel periodo è protagonista di appassionate partite di calcio intorno alla chiesa di S. Egidio, negli angusti spiazzi davanti alle abitazioni del parroco Di Paola o di Giuseppe Galardi, Peppino, lo storico locale. Giganti del tempo. Che con il loro esempio facevano scuola. Poi ad un certo punto Gerardo “scompare” dai radar locali. Inizia la carriera, si arruola, è il 1983, prima frequentando l’Accademia Militare di Modena e poi la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. Dopo una prima esperienza di due anni (1988-1990) quale Comandante di Nucleo Operativo presso la Compagnia Carabinieri di Roma-Piazza Dante, ha comandato la Compagnia di Trani (Ba) e, da 1994 al 2000, la Sezione Anticrimine di Bari del Raggruppamento Operativo Speciale nell’ambito del quale ha, dal 2000 al 2005, retto il I e III Reparto del Servizio Centrale di Roma occupandosi di analisi operativa e investigazioni su organizzazioni di tipo mafioso. Ha quindi comandato, fra il 2005 ed il 2009, il Reparto Operativo del Comando Provinciale di Napoli e, sino al settembre scorso, l’Ufficio Sicurezza nell’ambito del II Reparto-Operazioni del Comando Generale dell’Arma. Di preparazione culturalmente solida anche dal punto vista storico, è autore di un libro sullo sbarco del 1943 “Quota 424 – La battaglia per Altavilla Silentina”, testo fondamentale sullo sbarco del ’43, soprattutto da un punto di vista di strategia militare. Quando verrà promosso generale di brigata è destinato prima all’Antidroga, poi alla sezione specializzata sulla criminalità organizzata, ora al comando del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Quelli che fanno anche affidamento sul radicamento dell’Arma nei territori partendo dai marescialli ai quali nulla sfugge ed è un know how che viene consegnato a questa nuova figura oggi chiamata a sorvegliare “aziende agricole senza terra” o “piattaforme internet situate su server che stanno in una foresta asiatica” che assumono a pochi euro all’ora lavoratori, non se lo stranieri, sempre più deboli e bisognosi. Sono le forme del nuovo schiavismo, retorica non se ne fa. Iorio ama tenersi informato su ogni aspetto che riguarda la vita del suo paese di origine dove in una contrada rurale, restaurando con gusto un antico fabbricato, ha stabilito la sua residenza dove ora è sempre più raro vederlo. Maiora premunt. Gli impegni premono.


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