Lui era il simbolo più conosciuto dei monti Alburni, le Dolomiti del Sud. Ci ha lasciato all'età di 61 anni, agli inizi di settembre scorso.

Il 19 luglio scorso un “cammino” sugli Alburni per ricordare Pasquale Cappelli

Ideatore, gestore del rifugio del Panormo, una struttura che aveva voluto e progettata davvero pezzo per pezzo. Tutto qui era a cura della sua famiglia. Una vera esperienza di vita.

Attualità
Cilento lunedì 20 luglio 2020
di Oreste Mottola
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Giuseppe Cappelli e sua moglie al rifugio del Panormo © Unico

Iniziativa dei suoi amici: "Cammino con Pasquale", il 19 luglio scorso, 4 ore da S. angelo a Fasanella, località Costa Palomba, ed arrivo al Panormo, Ottati. Per onorare, a quasi un anno dalla scomparsa, Pasquale Cappelli, gestore del rifugio omonimo e operaio forestale. Lui era il simbolo più conosciuto dei monti Alburni, le Dolomiti del Sud. Ci ha lasciato all'età di 61 anni, agli inizi di settembre scorso: ideatore, gestore del rifugio del Panormo, una struttura che aveva voluto e progettata, davvero pezzo per pezzo. Tutto qui era a cura della sua famiglia. Senza elettricità e isolato telefonicamente, il Panormo era una vera esperienza di vita. In molti rimanevano anche la notte quando al tepore di un falò si rimaneva a parlare, spesso tra sconosciuti, a lungo. Tutti però conoscevano Pasquale ed erano lì per lui. Operaio della comunità montana era riuscito a ottenere i sentieri del trekking lungo i pianori degli Alburni, tracciati e indicati perfettamente. "E nessuno si perde più", raccontava orgoglioso. Il sindaco di Ottati, Elio Guadagno. " Un ottatese di adozione, Pasquale era originario della vicina S. Angelo a Fasanella, che aveva fatto – afferma il sindaco – della montagna di Ottati la sua pelle. Ne conosceva ogni luogo". Un animo buono, onesto e gentile, un gran lavoratore, una persona discreta e mai invadente, così lo ricordano quanti lo hanno conosciuto. "Perché non intitolargli un Sentiero che attraversa entrambi i due Comuni", si chiede Edoardo Doddato. Un'amica, Maria Giovanna Alessandro: "Perché non è importante quanti passi fai, ma le orme che lasci". Per tutti i ricordi di quel posto particolare dove la difficoltà di raggiungerlo lasciava il posto all'incanto dei sensi. "Qui dove la natura è più natura", era lo slogan del Rifugio. E poi la cronaca, rimasta agli atti, del suo addio terreno. " La chiesa non è riuscita a contenere la folla accorsa, tanto che una lunga fila di amici ha dovuto aspettare fuori senza poter ascoltare la celebrazione delle esequie. Concittadini, amici, parenti, frequentatori della montagna, del Rifugio Panormo, rappresentanti delle istituzioni locali, associati, in tanti hanno voluto salutare per l'ultima volta Pasquale « Uomo giusto, accogliente, saggio. Rappresentate di una vita semplice, umile ma piena di coraggio e voglia di vivere», « Ogni volta che salivamo al Rifugio ci accoglievi con un immenso sorriso. Ci davi ristoro, ma soprattutto affetto. Parlare con te era speciale, non era un semplice scambio di idee, era una lezione, un consiglio di quelli giusti. Eri, ma da oggi lo sarai di più, un punto di rifermento. Eri e sarai una presenza costante nel cuore degli Alburni», « Ci mancherai, ma il tuo spirito continuerà ad alieggiare sul Monte Panormo, accogliendo "l'uomo della montagna" con l'immutato senso di libertà», questi sono solo alcuni dei messaggi di stima ed amicizia che sono stati scritti". Ora i suoi amici si rivedono per un "Cammino" nel suo nome e per tornare a frequentare quel "Rifugio" che la sua famiglia continua ad animare.


Oreste Mottola


L'ultimo commento è del suo amico Mario De Gregorio: "Abbiamo scelto la giornata di domenica 19 luglio poiché giorno del suo compleanno. In suo onore abbiamo organizzato un escursione lungo uno dei sentieri che lui stesso ha tracciato e promosso partendo Sant'Angelo a Fasanella fino ad arrivare a casa sua, il rifugio Panormo, che ha reso, per tutti noi, il luogo dell'accoglienza e del amicizia dove ognuno poteva sentirsi a casa".


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