L'abbraccio di un padre
Giuseppe Scandizzo è mio figlio!
Per cui sarò padre fino in fondo e ricoprirò il ruolo con spirito ancora più amorevole di quanto fatto finora e senza remore. mi incamminerò sulla strada che porta ad una revisione di ciò che è stato
Sì! È l'avvocato che è entrato in carcere per dare assistenza ad un suo cliente e ne è uscito da imputato. Ci sarà tempo per capire cosa ha indotto un professionista e incamminarsi su un sentiero molto stretto che ad un certo punto è diventato impraticabile fino ad oscurare la capacità di discernere il bene dal mal.
A 24 ore dal fermo già diverse persone mi hanno chiamato per dirmi che mi sono vicini in questo momento. Ringrazio tutti e prego chi volesse farlo di evitare… non sono io che in questo momento ha bisogno di attestazioni di solidarietà ma l'imputato Giuseppe che dovrà portare sulle spalle un fardello pesante nell'immediato futuro indipendentemente da una probabile condanna o una miracolosa assoluzione.
L'obiettivo di questo scritto, però, è quello di un padre che, nelle stesse 24 ore, ha continuato a ripercorrere la vita trascorsa con suo figlio fin dal momento della sua venuta sulla terra.
Giuseppe ha vissuto la sua infanzia e giovinezza a rimorchio della sorella, Francesca, di 11 mesi più grande, e sotto lo sguardo protettivo ma non soffocante dei suoi genitori trapiantati in una terra lontana, Varese, per costruirvi famiglia e futuro. Così è accaduto fino al 1993, quando siamo tornati nella terra dei padri e ci siamo insediati a Fonte di Roccadaspide, dove risiediamo tuttora.
Anche qui i nostri figli, dopo un breve periodo di adattamento, hanno continuato a frequentare la scuola, prima la media e poi il liceo e l'università a Salerno. Durante questo periodo, io e Giuseppe ci dedicammo insieme alla pratica dell'equitazione, solcavamo insieme il mare del golfo di Agropoli con una deriva a vela e ci facemmo conoscere anche fondando un giornale locale che tuttora esiste…
Su mia insistenza, durante l'università, conseguì il patentino di giornalista pubblicista e poi si laureò in legge facendo anche un'esperienza a Strasburgo con il progetto Erasmus. Dopo il praticantato, a 27 anni, sostenne l'esame di stato per la pratica forense, superandolo, e poi si concesse un periodo di riflessione su cosa fare.
Estroverso, intelligente e affabile con amici, parenti e conoscenti; è sempre stato il primo a precipitarsi in aiuto degli altri: sono state decine le persone di ogni estrazione sociale e provenienza che sono entrate nella nostra casa suoi ospiti e poi diventati anche nostri.
La sua personalità aperta lo ha portato ad interpretare la professione di avvocato in modo disincantato. Sul suo profilo Linkedin si legge: “al servizio del prossimo”; posso assicurare che lo ha fatto alla lettera!
Non ci si può dimettere da figlio in nessun caso! Tanto meno, da padre ...
Per cui sarò padre fino in fondo e ricoprirò il ruolo con spirito ancora più amorevole di quanto fatto finora e senza remore.
Abbraccerò insieme a lui la “croce” che lui stesso si è costruito e risaliremo il monte fermandoci a meditare ad ogni stazione del Calvario, ognuno per suo conto, penitenza se non corporale almeno spirituale.
Ci prenderemo tutto il tempo necessario per farlo consapevolmente, mediteremo sul come siamo arrivati a questo punto, ci interrogheremo sui perché abbiamo scelto una strada anziché un'altra, ci inoltreremo nella nuova dimensione dell'esistenza con l'umiltà necessaria ...
Non ho ancora parlato con lui e non so se sarà d'accordo nel compiere questo percorso insieme. Io, in ogni caso, mi incamminerò sulla strada che porta ad una revisione di ciò che è stato senza soffermarmi troppo su quello che invece poteva essere.
Nello zaino metterò tutti gli attimi di gioia che Giuseppe mi ha regalato riempiendo ogni spazio della mia esistenza. Lascerò disperdere al vento le vicende tristi che abbiamo dovuto valicare.
A Giuseppe non scrivo per fargli coraggio, ma per comunicargli che, puoi starne certo, ogni umiliazione, sguardo compassionevole, derisione, diniego, condanna di cui sarà fatto segno li prenderemo in carico insieme e, ognuno di noi due le disperderà e diluirà nel tempo che ci spetta di vivere ancora.
Per questo, cari amici, parenti, conoscenti ... vi ringrazio tutti per la vostra attenzione nei nostri confronti ma vi avviso che la benevolenza che già in tanti hanno dimostrato ed altri ancora vorranno avere nei miei confronti la condividerò con mio figlio Giuseppe che è caduto e che mi auguro stia già immaginando su come è cosa fare per rialzarsi e ricominciare a vivere la sua esistenza con gioia e passione come ha saputo fare in tanti momenti della sua vita vissuta.
Bartolo Scandizzo
Carissimo Bartolo, ci conosciamo da una vita, tanto da sapere con certezza del senso d'altruismo che pervade te e la tua famiglia e del vostro rigore morale non vi è alcun dubbio. Combatterete questa battaglia come tante altre e ne verrete fuori vittoriosi come sempre. Un abbraccio a te, a Giuseppe e tutta là vostra famiglia. Rispondi a Antonio Auricchio
Caro Bartolo, non hai bisogno di incoraggiamento, sei forte e, presumo, tuo figlio lo sia almeno quanto te. Penso che lui debba essere orgoglioso di avere un padre come te. Ne verrete fuori insieme. Giunga a tutta la vostra famiglia un forte abbraccio da parte di tutti noi Rispondi a Cesare Graziano
Tutti nella vita possono scivolare e la differenza la fa chi avrà la forza e la capacità di rialzarsi. Tuo figlio sono sicuro che avrà le qualità per farlo per se stesso e per onorare e gratificare un grande padre che in un momento difficile ha dimostrato di essere anche un uomo di uno spessore straordinario oltre ogni aspettativa. Forza Bartalo, forza Giuseppe nella vita ci sono cose peggiori tutti possono sbagliare. Rispondi a Domenico Brenca
Caro Bartolo, è come un colpo al cuore leggere questa tua lettera, ma al tempo stesso (per quel poco che ti conosco) è posso immaginare la forza dell'impegno che metterai nel superare questo momento infausto. Non conosco i dettagli, non so cosa sia successo a tuo figlio, ma per la stima che nutro per te e la tua famiglia sono certo che affronterai questo periodo nel modo migliore. Rispondi a Saverio Zeni
Caro Bartolo e famiglia vi siamo solidali e tutto si risolverà al meglio. Un caro saluto a Giuseppe Rispondi a Alessandro Tortora
Bravo Bartolo, così si fa', hai tutte le carte in regola per superare questo momento, insieme a Beppe e mettere le cose a posto. In bocca al lupo, Vi abbraccio. Rispondi a Mario Chiacchiaro
Aggiungere altra stima a quella che già nutro per te non è possibile ma un “ GRANDE “ ci sta’ tutto - 👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍 Rispondi a Elvidio Caramante
Non conosco personalmente Giuseppe, ma conosco Bartalo e mi basta, siamo uomini e possiamo avere dei momenti di debolezza, momenti che ci danno la forza di rielaborare alcuni passaggi della nostra esistenza, cosa che Giuseppe saprà fare essendo sicuramente ragazzo forte e intelligente, e poi perché avrà sempre un padre che saprà sostenerlo. Un saluto a Giuseppe. Rispondi a Tommaso Podeia
Nella tua saggezza ed umiltà hai già tracciato la strada da percorrere e ripercorrere con Beppe. Le tue parole, cariche di sentimenti viscerali, quali quelli di un genitore, non lasciano spazio che all'ammirazione da parte di chi ti conosce, VI CONOSCE a riconferma del tuo essere grande, umile e saggio. Un abbraccio carico di affetto. Rispondi a Gemma Di Luca
Complimenti. Un genitore è questo!! Diventare un bastone quando serve nel bene e nel male. Non emettere giudizi ma discussione, e rimettere la palla al centro nella meravigliosa partita che è la vita. Auguri a Giuseppe. Rispondi a Elena marino
Non preoccuparti Bartolo, tutto si risolvera al meglio. siete grandi camminatori, ed anche questa volta il vostro cammino sarà una Vittoria. Rispondi a Rosa pepe