Pasqualina Urti ci ha lasciato il 10 marzo del 2022

Pasqualina Urti se n’è andata come ha vissuto: in punta di piedi!

Una persona buona, lavoratrice, incapace di polemiche e propensa a comprendere più che ad accusare. A Luigi, suo marito; ed ai suoi due figli, Gabriele e Cristian mancherà

Cronaca
Cilento giovedì 10 marzo 2022
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
Urti Pasqualina © Unico Settimanale

Nel ristorante “Panorama”, che non tradisce le aspettative di chi si affacciava verso il mare Tirreno che bagnava la lunga striscia di spiagge situata tra le due Costiere: la Cilentana e Amalfitana, festeggiamo l’unione tra me e Gina, nel 1978. Luigi D’Angelo e Pasqualina, allora giovani, intrapresero l’avventura di realizzare un ristorante con l’idea, che con il tempo realizzarono, di implementarlo fino a farlo diventare un hotel.

Fin da sempre, ricordo la cordialità con la quale ci accoglieva ogni qual volta, una volta sposati, tornavamo per una cena o per un pranzo: dopo il saluto con Luigi, ci avvicinavamo in cucina dove era lei al “governo” di quel dominio. Fermava le sue faccende ed usciva con noi per parlare, ma soprattutto per ascoltare, per il tempo necessario per raccogliere informazioni da chi, come noi, vivevamo lontano da Roccadaspide a Induno Olona in provincia di Varese.

Solo ultimamente lei e Luigi avevano lasciato ai figli, Gabriele e Cristian, la responsabilità di gestire la struttura e anche l’onere di mantenerla in “vita” a compendio degli infiniti sacrifici che loro vi avevano profuso.

Negli ultimi anni ha dovuto cedere il passo anche alla sua aspettativa di godersi la meritatissima “pensione”. Infatti, prima un intervento al cuore, che l’ha costretta in ospedale a Salerno per 2 mesi senza nemmeno poter vedere i propri cari a causa dell’isolamento imposto dalle misure per arginare la pandemia da Covid 19; e ultimamente, un altro ricovero a Roccadaspide, che ha stroncato la sua esistenza all’età di 72 anni.

L’ho vista sempre come una persona buona, lavoratrice, incapace di polemiche e propensa a comprendere più che ad accusare. A Luigi, suo marito; ed ai suoi due figli, Gabriele e Cristian, mancherà la paziente donna che, instancabilmente li ha assistiti nel corso della vita vissuta al loro fianco. Alle nuore, Maria Iuliano e Maryline Nisi; ai nipoti, Luigi, Nathan Pasquale, Michele ed Herman, che non hanno avuto il piacere di veder diventare grandi, saranno il nonno e i genitori, Gabriele e Cristian, a raccontare loro di quanto hanno perso non avendola potuta avere al fianco per il tempo necessario ad aiutarli a diventare adulti.

A me e a Gina, che abbiamo avuto modo di conoscerla di “sfuggita” ha comunque lasciato un segno della sua discreta e concreta capacità di voler bene disinteressatamente. 

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