Ancora lacrime per la morte prematura di un giovane rocchese

Nicola Pacifico incontra la morte sulla strada di casa

Tragico incidente nel pomeriggio a Capaccio Paestum lungo la Strada Statale 166 degli Alburni. Perde la vita Nicola Pacifico, 31enne residente a Roccadaspide.

Cronaca
Cilento lunedì 02 luglio 2018
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
Nicola Pacifico © voci di strada

Un altro giovane lascia i suoi genitori, il fratello e tutti noi che lo abbiamo conosciuto a piangerlo perché ha trovato la morte proprio sulla strada che da casa, Seude di Roccadaspide, lo portava quotidianamente al luogo del suo lavoro, Agropoli. la morte ha sfiorato, quasi toccato, Tutti noi che in questo posto viviamo la quotidianità di un'esistenza tranquilla abbiamo dovuto prendere atto di una tragedia che sconvolge e lascia senza parole. infatti, non ci sono "parole" per spiegare l'inspiegabile mistero del destino che sbaraglia l'esistenza di una famiglia coesa e affiatata. Un gruppo di persone amanti del lavoro e compatti nel collaborare per crearsi un altro destino.

I due fratelli gemelli li conosco da quando bambini frequentavano la suola elementare e si ricorrevano sulla stradina che dalla SS 166, la stessa che è stata sede dell'incidente, risale verso le nostre case. li abbiamo accolti in casa quando il papà Antonio chiese ai miei figli di aiutarli nello studio durante le scuole medie. Li ho incrociati durante qualche esibizione della scuola alberghiera che loro frequentavano a Paestum. siamo andati a cena nel ristorante che presero in gestione ad Agropoli grazie all'investimento convinto dei loro genitori. Insomma, due ragazzi della porta accanto che ci rendevano orgogliosi per quello che erano riusciti a diventare restando a vivere qui a casa loro.

Ora che Nicola ha perso se stesso su una strada che non gli era sconosciuta non ci resta che piangerlo insieme alla sua famiglia. Sarà proprio quello che resta di loro a dover sopportare il peso di un'assenza che sarà impossibile rimuovere dai loro cuori e dalle loro menti. Né potranno servire a molto le innumerevoli attestazioni di stima che tutti noi potremo esprimere a vario modo e soprattutto stringendoci intorno a loro in questi giorni terribili.

Il ricordo di Nicola, giovane cuoco, che fu richiamato in sala quella sera che andammo ad inaugurare il loro ristorante per fargli i complimenti mi accompagnerà sempre: era imbarazzato ed emozionato, si scherniva dei complimenti e sorrideva con timidezza alle attestazioni di aver soddisfatto il nostro palato. Quella sera, però, la cosa che mi colpì di più furono gli occhi con cui i suoi genitori se lo coccolavano insieme al fratello gemello Lorenzo.


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