essere umani presi in ostaggio dal ministero degli interni italiano
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​La Guardia Costiera e l’Essere Umani

I “Rescue Swummer” e la nave Diciotti impegnati nei salvataggi in mare

Cronaca
Cilento domenica 26 agosto 2018
di Bartolo Scandizzo
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fase di addestramento di salvataggio in mare © Unico settimanale



Chi l’avrebbe mai detto che “Italiani brava gente” sarebbe diventato un detto che a ricordarlo avrebbe fatto venire un nodo alla gola.

Eppure, siamo giunti ad un punto di non ritorno!

Pur di raggiungere l’obiettivo di “rendicontare” meno sbarchi di migranti sulle nostre coste si è passati dalle parole ai fatti: si nega l’accesso ai porti italiani perfino alle navi della Guardia Costiera del nostro paese, oltre ad aver decimato la presenza delle navi di soccorso della ONG Italiane e straniere (Organizzazioni non Governative) che traevano in salvo uomini, donne e bambini nel Mediterraneo.

I fatti sono andati oltre le parole. I gesti esemplari sembra abbiano frenato le partenze dalle coste africane. Il ricatto umanitario pare che abbia smosso le capitali europee ad accogliere la proposta italiana di “spacchettare” gli essere umani che, nonostante tutto, riescono a farsi salvare.

Le parole sono andate già oltre le leggi che regolano la vita e le opere di chi naviga in mare ad ogni latitudine. Visto che sono state messe da parte regole consolidate e rispettate perfino in tempi di guerra.

L’umanità è andata in vacanza come tanti in questa estate del 2018.

Il potere esecutivo è già andato oltre il dettato costituzionale adottando atti amministrativi senza aver modificato le leggi vigenti e passate al vaglio del Parlamento.

Eppure, c’è ancora chi, utilizzando l’inerzia dello stato di diritto che non si può smantellare in tempi rapidi, salva vite. La Guardia Costiera ha addirittura creato una figura operativa per il salvataggio in mare il “Rescue Swummer” con natanti appositamente attrezzati. Si tratta di un corpo di soccorritori addestrati e specializzati per salvare chi ha bisogno di essere salvato in mare con ogni condizione di tempo. Sono 20 e coordinati dal comando generale che ha sede a Roma. L’addestramento dell’unità si tiene a Imperia mentre il campo d’intervento è il Canale di Sicilia sulle navi della Guardia Costiera impegnate nei soccorsi in genere e, soprattutto, nell’emergenza migranti il video di presentazione è su https://youtu.be/5Q7iqHds174.

il protagonista è un giovane di San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli, ma i suoi genitori ed anche lui da piccolo è passato molto tempo a Roccadaspide, al confine con Capaccio Paestum, dove la sua famiglia ha una villa. Nel nostro mare ha nuotato tutte le estati fino all’età di 18 anni quando è entrato nella Guardia Costiera. Il gruppo di cui fa parte Vincenzo Borrelli è addestrato ad operare con ogni condizione di tempo, sia di giorno che di notte ed è a disposizione di Frontex ("Frontières extérieures” vedi scheda).

Vincenzo è un giovane di 20 anni che, essendo uno dei primi ad aver cominciato l’addestramento in mare per questo specifico progetto, oggi è destinato nei punti dove è più necessario intervenire.

Ci è sembrato giusto dare atto a Vincenzo e a quanti in questo momenti sono impegnati a salvare vite umane, che almeno una parte di questa nazione di “emigranti” è al suo fianco per dirgli che la sua missione ci aiuta ad sopportare l’insopportabile abiura che ha reso gli Italiani gente senza “umanità”.

Infatti non è “umano” utilizzare come deterrente la possibile, anzi la quasi certa, morte in mare,per far desistere migliaia di uomini, donne e bambinidi poter sperare in un mondo migliore a cui il fato li ha destinati!

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