“Un amore che se ti guardo la mattina Mentre dormi mi fa venire voglia d’urlare!!! Mio Dio, quant’è perfetta, anche spettinata! Voglio dirti che per me la felicità È quando non c’è tristezza, e la tristezza È quando non ci sei tu”

Matteo Fumagalli ed Ilenia Zodiaco: su YouTube si trova ciò che la TV non può offrire

In televisione tutto è rappresentazione, tutto è costruito, e non c’è più traccia dei sentimenti e dei ritmi quotidiani: sembra di vivere in uno spazio alieno, lontanissimo dalla Terra.

Cultura
Cilento giovedì 13 giugno 2019
di Antonio Nigro
Immagine non disponibile
Matteo Fumagalli © web

È difficile trovare qualcosa d’intelligente su YouTube, ma non impossibile. Certo, è più facile trovare qualcosa d’intelligente qui, che in televisione. In televisione tutto è rappresentazione, tutto è costruito, e non c’è più traccia dei sentimenti e dei ritmi quotidiani: sembra di vivere in uno spazio alieno, lontanissimo dalla Terra: i sorrisi, gli applausi, le entrate e le uscite di scena, i momenti musicali sono tutti programmati, tutti studiati ad hoc, mai spontanei. Non altro che il riflesso d’un riflesso, il riflesso d’una società già per di per sé artefatta, che vive di quantità e non di qualità. Su YouTube si trova ciò che la televisione non può più offrire: la gente si apre ed ingenuamente parla di sé, piangendo in pubblico per un amore tradito, sorridendo invece per un amore che sta fiorendo; e senza studiati tagli di regia; oppure disquisendo sui libri che legge, sui film o le serie che ha visto, sui sentimenti che l’espressività umana suscita e susciterà per sempre al cuore. Nessuno sa affrontare meglio quest’ultimi argomenti come Ilenia Zodiaco e Matteo Fumagalli su YouTube. E se viaggiare all’interno della letteratura, della filosofia, dei problemi scottanti di oggi (come l’ambiente o il lavoro, ad esempio), insomma all’interno dell’esistenzialismo e delle domande insolubili, non sia sufficiente, vengono in nostro aiuto le loro “recensioni trash”, dove demoliscano a colpi di bastone gli stereotipi tanto amati e tanto presenti nell’immaginario comune, e che hanno ormai inquinato il nostro linguaggio e il nostro giudizio grazie alle loro rappresentazioni malate o morbose: e che pertanto non solo si riflettono in tantissimi prodotti d’intrattenimento, ma persino nei nostri bisogni materiali improntati al sessismo, al maschilismo, all’omofobia, alla xenofobia, allo snobismo; e senza che noi stessi ne siamo più consapevoli. Di conseguenza si prendono in giro i protagonisti (maschi o femmine che siano) sempre perfetti e bellissimi, magari dagli occhi verdi e per di più ricchissimi; senza disabilità fisiche per definizione; le protagoniste sempre goffe e svampite, bellissime senza saperlo (‘Come se a casa avessero gli specchi di legno!’ direbbe la Zodiaco), e che non aspettano altro d’essere salvate od erudite dall’eroe di turno, essendo loro delle semplici donne, di conseguenza incapaci, deboli e fragili per loro natura; i “bad boys” violenti e scimmieschi connotati appunto da una esibizionistica quanto tirannica virilità; le Mary Sue o i Gary Stu potentissimi, che non si fanno intimorire da alcuna difficoltà, per quanto grande, e niente li mette in soggezione; i personaggi o buonissimi o cattivissimi, da esaltare fino alle stelle o condannarli per sempre alle fiamme dell’Inferno, senz’ambiguità o possibilità di redenzione; eccetera. Neanche il linguaggio troppo patinato e sentimentale dei social ne esce immune, quel linguaggio banale, stringato, vago e confuso, privo d’ogni sforzo, che piace tanto perché fa passare il messaggio che vivere o andare nel cuore dei sentimenti sia semplice, e non ci sia bisogno d’educarli e scandagliarli, basta un attimo e si è subito nella verità. Esempi:

Ci sono abbracci che

In quel momento

Il mondo ti fa meno paura.

Oppure:

Ho capito d’aver trovato la mia persona

E parlo d’una persona che nei miei pensieri

Nei miei gesti persino nei miei respiri

C’è.

Un amore che se ti guardo la mattina

Mentre dormi mi fa venire voglia d’urlare!!!

Mio Dio, quant’è perfetta, anche spettinata! Voglio dirti che per me la felicità

È quando non c’è tristezza, e la tristezza

È quando non ci sei tu. Mi ci sono perso

In quegli occhi, mi ci sono perso, e non mi hanno

Ancora ritrovato. […] Ti amo perché sento

Che tu mi ami.Perché con te non esiste il sesso

senza amore.

O anche:

Ogni giorno, quando ti svegli,

fai qualcosa. Ma non del tipo

“una colazione del cazzo”

Oppure scrivere vaffanculo sul muro.

Se ti manca il tuo ex scrivigli.

Non aver paura di fare una figura

Di merda, e se succede al massimo

Avrai qualcosa da raccontare

Alla tua migliore amica.

E ci riderete sopra come deficienti.

[…] Criticare non rientra nel fare

Qualcosa, rientra nel rompere le palle.

E chi rompe le palle non ha vinto

Un cazzo, anzi ha perso in partenza.

O infine, con echi cristiani:

A ogni vaffanculo

Cerca sempre di rispondere grazie.

E se si uniscono per darti del venduto,

tu offrigli la cena.

Se infatti qualche anno fa andava di moda su Instagram fotografarsi in spiaggia con un libro di Schopenhauer per sembrare profondi, o abbellire le proprio foto con frasi dello stesso o di Hegel, oggi la tendenza sono le cosiddette poesie-tumbler come le suddette, poesie che si adattano a foto di rossissimi tramonti o dei toni caldi delle foglie d’autunno; o ancora, dei fiori imperlati di rugiada. Le poesie #.

E Matteo Fumagalli ha preso in giro questa tendenza di poesia, ora in voga, andando nella sua cucina, tornando con una scatola di biscotti in mano e improvvisando al momento una poesia che fa così:

Farina integrale

Di frumento.

Quarantasei virgola

Otto per cento.

Fiocchi di avena.

Ventuno virgola

Otto per cento.

Olio

Di semi

Di girasole.

Zucchero, sciroppo di glucosio.

Agenti lievitanti.

Può contenere tracce di

Frutta a guscio, latte, soia

E uova. Provocare reazioni

In persone allergiche

Ed intolleranti.

Una poesia bellissima.

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