La pedofilia, l’impiego quale merce di ricatto e l’utilizzo da mezzo trasmissivo spalancante le porte della politica. All’opposto, due nobili figure di scienziati

Bambini usati e crimini contro di loro

Invito Te, gentile lettore, ad un dialogo attraverso una serie di riflessioni concernenti il dramma della pedofilia.

Cultura
Cilento martedì 16 luglio 2019
di Giuffrida Farina
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NOBILI FIGURE DI SCIENZIATI. BAMBINI USATI E CRIMINI CONTRO DI ESSI © web

Di seguito espliciterò alcuni punti palesati da sociologi e psicologi concernenti il dramma di bambini ignobilmente sfruttati; poi, impresse su un piano di nobiltà, dunque diametralmente opposto, evidenzierò due nobilissime figure di scienziati che hanno dedicato la propria esistenza al Prossimo: William Harvey, è stato il primo medico che ha applicato, alla Medicina, il metodo sperimentale della Fisica (metodologia ideata da Galileo Galilei, consistente in 3 fasi: osservazione di un fenomeno, riproduzione in laboratorio, scrittura di una relazione matematica sintetizzante il fenomeno); e Dimitrij Mendeleev, chimico grazie al quale la chimica ed interconnesse discipline, in seguito a sue scoperte e teorie, hanno spiccato giganteschi balzi in alto. Relativamente al primo aspetto, sintetizzo il pensiero di esperti studiosi inerente al mondo della tenera età violentata, concernente le forme d’uso di bambini e fanciulli. 1) Adoperati come oggetti per soddisfare insane voglie di criminali pedofili: filmati erotici, stupri, messe nere e riti sacrificali con genitori consenzienti. 2) Esibiti come merce di ricatto, da coniugi, in vicende di separazione; 3) destinatari di pericolose pubblicità o impiegati quale mezzo trasmissivo da utilizzare (ad es. in manifestazioni ‘inneggianti bambini’) onde personalmente percorrere, oppure spalancare a propri parenti, agevolmente, la strada della politica. Relativamente al tragico problema della pedofilia, le confessioni religiose son più giovani (= hanno meno anni) dei bambini e dei fanciulli che non vogliono proteggere? Innanzitutto invito Te, gentile lettore, ad un dialogo attraverso una serie di riflessioni concernenti il dramma della pedofilia che investe, a livello mondiale, tutte le confessioni religiose, in misura più sensibile (in talune) e dunque meno accentuata (in altre). Tali ponderazioni, esplicitate con una sequenza di quesiti, Te le propongo indipendentemente dal mestiere che svolgi, dall’abito che indossi, dalla fede che professi e dal ‘magnete politico’ da cui sei attratto. 1) Il rispetto delle norme deve valere per tutti? Il mancato rispetto di esse deve coinvolgere tutti? 2) Chiunque commette illeciti, deve scontare le proprie colpe? 3) Contiene qualche barlume di logica, consentire ad un sacerdote pedofilo di proseguire contatti con bambini e fanciulli indifesi? 4) È dovere morale di tutte le Chiese insabbiare questi casi? 5) L’occultare vicende di pedofilia, è atteggiamento sano oppure è qualcosa di enormemente ripugnante? 6) L’occultare casi di pedofilia, equivale a perentorio manifestarsi dalla parte delle vittime, oppure significa stare a braccetto con i carnefici? 7) È assurda ed immorale l’esortazione di indifesi stuprati da loschi individui pedofili indossanti un abito (in teoria) sacro, rivolta a poteri ecclesiastici forti, di smetterla d’insabbiare terribili vicende di violenza su bambini e fanciulli indifesi? 8) Sono prive di logica ed aberranti le seguenti richieste di violentati e dei propri cari? DI FERMARE, PER SEMPRE, la perpetua carneficina indotta da continui spostamenti di tali criminali da una parrocchia all’altra, “per evitare scandali”; DI PROIBIRE a (teorici) sacerdoti, (reali) delinquenti, contatti con bambini e fanciulli indifesi; DI TRONCARE, una volta per tutte, la tragica farsa dell’indottrinamento catechistico, esibito da tal genere di insegnanti (?!) ed indirizzato a fanciulli destinati, ineluttabilmente, a diventare facili prede da sacrificare sull’altare del Silenzio Padrone… Ma le confessioni percepiscono l’immensamente doloroso stato di un violentato? Comprendono il luttuoso percorso futuro che dovrà affrontare uno stuprato? Sono a conoscenza di episodi sfociati nel suicidio? SONO PRONTE, MATURE, RESPONSABILI, PER ATTUARE ATTEGGIAMENTI CONSAPEVOLI, SENSATI, “DA ADULTE”? La Matematica esibisce cifre categoriche; nel mondo esistono indagini, condotte su campioni di ‘popolazione pediatrica’, miranti a perlustrare esperienze di violenza, le stime di affidabilità sono elevatissime, intorno al 95%. Il Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religioni) evidenzia che la pedofilia è un problema investente tutte le confessioni religiose, sia quelle in cui ai ministri di culto viene data la possibilità di sposarsi sia a quelle neganti tale evenienza. Le comunità protestanti ne soffrono più di quelle cattoliche: ad esempio, la Chiesa anglicana è stata coinvolta in numerosissimi scandali a partire dagli anni Ottanta, ma con scarsa eco mediatica. In aggiunta, gli abusi in famiglia compiuti da padri, nonni,zii ed altri parenti:numerose statistiche ne palesano alte percentuali non emergenti... Secondo indagini sociologiche,il percento di sacerdoti cattolici condannati per abusi su minori, a seconda delle diverse aree geografiche del mondo,varia dallo 0,2 % all’1,7%, mentre tra i ministri protestanti il dato oscilla tra 2% e 3%.Il problema presenta un aspetto sconcertante nelle comunità musulmane, correlato alla liceità sostenuta dagli stessi imam, in effetti il Corano contempla matrimoni tra adulti e bambine. Esperti in materia evidenziano “stati di regressione psichica”, ovvero un pedofilo non è mai completamente adulto, inconsciamente tende a rivivere, simbolicamente, la sua infanzia. Altro aspetto del quale viene evidenziata l’orribilità: la mancanza di maturità sessuale da parte di sacerdoti pedofili,carenza che“fissa” lo stato evolutivo psichico di costoro ad uno stadio preadolescenziale. E LE PUBBLICITÀ? Mi allaccio a teorie della Psicologia infantile, attraverso un parallelo con la Fisica: le pubblicità, con associati modelli culturali dell’orrido, inducono sui bambini una sorta di ‘risonanza emotiva’ (suoni e messaggi non vengono ‘dispersi nel nulla’, ma sono assorbiti ed amplificati da piccoletti e ragazzini attirati dagli spot), con fatti, personaggi, slogan collegati al prodotto da memorizzare. Ribaltiamo registro, spostandoci da loschi individui a Luminose Personalità. Singolari ‘estremi’ correlano le famiglie di due scienziati: il chimico Dmitrij Mendeleev era l’ultimo di diciassette figli, mentre il medico William Harvey fu il primo di nove figli. Il metodo scientifico applicato alla Medicina ed il rigore matematico di ‘ordinamento’ applicato alla Chimica: geniali intuizioni e grandi scoperte. Dimitrij Mendeleev (1834-1907) studiò nel Ginnasio della sua città natale, Tobolsk (Siberia); pur dovendo superare enormi difficoltà causate da luttuose vicende familiari (tra le quali la morte del padre, assai giovane), Dimitrij completò in maniera brillante gli studi, divenne professore di Chimica all’università di Pietroburgo, e la sua ‘poliedricità chimica’ si manifestò con l’abbraccio di interessi indirizzati verso tutti i rami della disciplina. L’anno 1870 segnò l’inizio del lavoro concretizzante il suo progetto, un grande sogno: ordinare tutti gli elementi della Chimica in una Tavola, secondo precisi criteri legati a comuni caratteristiche fisiche e chimiche, dunque creare un Sistema organizzante in gruppi i 63 elementi allora conosciuti. “Mago” della disciplina chimica: intuì l’esistenza di nuovi elementi e riuscì, con incredibile precisione, a dedurne le proprietà. Tutti gli elementi, naturali ed artificiali, ciascuno di essi disposto in una casella della Tavola Periodica, mostravano proprietà e caratteristiche conformi a quelle - dunque grandi intuizioni ed immensa lungimiranza - previste dallo scienziato. In onore del quale è stato denominato un elemento radioattivo artificiale (la radioattività è il fenomeno di disgregazione del nucleo di taluni elementi, fenomeno accompagnato da emissione di energia sotto forma di radiazioni), il Mendelevio, ottenuto in laboratorio “sparando” (bombardando) proiettili costituiti da ‘particelle alfa’ contro il bersaglio composto dall’elemento Einstenio 253.William Harvey (1578-1657), compì gli studi di Medicina a Cambridge e a Padova, dove si laureò nel 1602. Seppe dare alla dottrina della circolazione del sangue il riscontro della conferma sperimentale; inoltre interpretò il corpo umano come una macchina idraulica. Alla luce di criteri empiristici, fornì una spiegazione esatta della fisiologia cardiaca e del movimento sanguigno che evidenziò (fu la prima volta) con le caratteristiche di “moto circolare” (contenente i parametri di deflusso: frequenza, velocità angolare, periodo): Harvey, dopo anni di esperimenti, scoprì che il sangue esce dal cuore, per ad esso ritornare attraverso una serie di vasi. Intuì che, nel suo percorso circolare, il sangue passa dal cuore agli organi del corpo attraverso le arterie, il moto opposto avviene attraverso le vene. Altro folgorante lampo, considerare la circolazione del sangue come una ‘circuitazione’ ossia un circuito da studiare mediante concetti, relazioni e formule di Fisica Cinematica e Dinamica. Egli, nella storia della Medicina, fu il primo scienziato ad utilizzare indagini matematiche in ricerche biologiche. L’elaborazione conclusiva evidenzia la Sensibilità ed il suo opposto,vi sono poi sarcastici applausi (meritano tali “complimenti” coloro che insegnano ed osannano -ma poi sfruttano- bambini e fanciulli, per fini legati a voglie, ambizioni ed interessi personali):del cui nostro impetuoso scroscio sonoro, con associato elogio (e non d’usuali insulti ed improperi) sarebbero degni i simpatici ambulanti napoletani: ti vendono uno scatolone che dovrebbe contenere un generico prodotto; ma, poco dopo, aprendolo scopri l’interno/inganno… contiene paglia…

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