Unico Patrimonio. Settembre 2019 #03 Piccoli Borghi

Da Montesano a Caracas: la storia di Don Felipe Gagliardi, il magnate generoso

“Tra le opere a Montesano che rievocano il nome di Gagliardi vanno annoverate: la chiesa di Sant’Anna in stile neogotico nella piazza principale a lui dedicata costruita tra il 1954 e il 1959, la Caserma dei Carabinieri...

Cultura
Cilento martedì 08 ottobre 2019
di Antonella Citro
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Filippo Gagliardi © Unico

La data è del 30 agosto 1962, la lettera è stata scritta dalla splendida e avvenente Jacqueline Kennedy al fratello di Filippo Gagliardi, «perché quest’uomo, Pasquale Gagliardi, è stato in passato il presidente della Salernitana e il fondatore delle terme di Montesano. Questo per dire che anche il fratello di Filippo, ha avuto un ruolo importante e in occasione della permanenza di Jacqueline Kennedy a Ravello, probabilmente Pasquale, le mandò degli omaggi e lei ricambiò scrivendogli una lettera che abbiamo conservato negli archivi dei Gagliardi. Si tratta dunque di un’esperienza degna di nota che si affianca a quella assai conosciuta di Filippo», queste le parole che raccontano un aneddoto significativo, parole pronunciate oggi dal sindaco di Montesano Giuseppe Rinaldi che rievocano un momento storico molto significativo per il comune della provincia di Salerno. Ma ce ne sono tanti di aneddoti su Filippo Gagliardi come quello che gli fa guadagnare un titolo degna di prima pagina: quando ciò ha regalato 75 milioni a Montesano e, i Montesanesi in segno di riconoscenza, lo hanno accompagnato all’imbarco per Napoli.

Nato da umili origini il 25 febbraio 1912 a Montesano sulla Marcellana, Filippo Gagliardi, primo di dieci figli è stato un imprenditore, un magnate e anche e soprattutto un benefattore. Un uomo che, a 15 anni, nel 1927 decise di partire per Caracas in Venezuela dove fu accolto da un parente che faceva l’imprenditore, ma poco dopo litigarono e Filippo rientrò in Italia. Nel 1937, fece rientro a Caracas e qui emerse nel campo edile mettendosi anche in proprio. Fece rapidamente fortuna tanto da divenire l’uomo d’affari più in vista e più facoltoso del Paese. Tutti lo conoscevano. Filippo Gagliardi incarna cioè la storia di un emigrante speciale, uno dei personaggi più famosi dell’Italia degli anni ‘50 e ’60. Don Felipe, così chiamato, incuteva timore e rispetto ma era conosciuto anche come uomo generoso. Nell’ottobre del 1954, infatti, ritornato a Montesano aiutò chi aveva bisogno, diede effettivo 25milioni di lire alle vittime dell’alluvione del Polesine del 1951, donò 100mila dollari alle famiglie colpite dall’alluvione di Salerno del 1954, portò luce e acqua e concesse 55 mutui nel Vallo di Diano, donò 105 case ai poveri e fece costruire edifici pubblici a sue spese. Con le sue donazioni cioè vennero realizzate, a Montesano sulla Marcellana e in altri paesi, opere pubbliche volte a migliorare le condizioni di vita di migliaia di persone durante il secondo dopoguerra. La sua generosità fu rivolta anche a nuclei familiari indigenti che ottennero sostegni per una casa, un lavoro, cure mediche, istruzione.

Tra le opere a Montesano che rievocano il nome di Gagliardi vanno annoverate: la chiesa di Sant’Anna in stile neogotico nella piazza principale a lui dedicata costruita tra il 1954 e il 1959, la Caserma dei Carabinieri “Mamma Gagliardi”, l’acquedotto comunale, l’asilo comunale e fece avviare il convento di Sant’Antonio dei Cappuccini in località Scialandro ancora oggi incompiuto.Ritornò allora a Caracas e diede il via a nuovi progetti. Tra il 1954 e il 1958, quando era presidente Marcos Pérez Jiménez, Gagliardi, concretizzò definitivamente la sua fortuna mentre a novembre 1957 la legge elettorale in Venezuela permise il voto anche agli immigrati e, Filippo Gagliardi, presiedette la commissione che si occupava dell’adesione degli Italiani alle liste elettorali. Nel 1958 il regime venne però sovvertito e Gagliardi ritornò in Italia dove ci restò fino al 1967. Quando riandò dopo in Venezuela le condizioni erano decisamente cambiate e fede presto rientro in Italia. A 56 anni, nel 1968, morì a Roma. I suoi resti sono conservati nel suo tanto amato paese natio Montesano sulla Marcellana. Filippo Gagliardi a tratti amato e anche criticato è stato sempre pronto dunque a donare ingenti somme di denaro al suo paese natale e a realizzare grandi opere per quel Paese, il Venezuela, che lo ospitò e dove trovò fortuna e benessere. Ma da studi effettuati, sono oltre 86 le amministrazioni comunali in tutta Italia che rientrano nella lunga lista di donazioni effettuate da Gagliardi. L’anno scorso, in occasione dei 50 anni dalla sua scomparsa, Montesano in segno di riconoscenza per le sue spiccate doti di generosità, lo ha omaggiato con una manifestazione pubblica nella piazza che porta il suo nome. Mentre “La repubblica dei gigli bianchi” è il libro biografico di Filippo Gagliardi scritto dal nipote Felice De Martino, pubblicata da Guida Editore, dove si può ripercorrere la vista di quest’uomo straordinario che partito da lontano è arrivato tanto lontano.

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