Il territorio, ancora una volta, all’esterno non ha dato l’idea di essere unito e di avere un progetto comune e coordinato”

Nel Vallo di Diano una doppia candidatura a Capitale italiana della Cultura 2021

I 2 centri del Vallo di Diano si sono proposti, a stretto giro, forti delle peculiarità storiche, artistiche e paesaggistiche che possono vantare.

Cultura
Cilento giovedì 23 gennaio 2020
di Cono D'Elia
Immagine non disponibile
Certosa di Padula © Unico

Teggiano e Padula sono tra le 44 città candidate al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2021. I 2 centri del Vallo di Diano si sono proposti, a stretto giro, forti delle peculiarità storiche, artistiche e paesaggistiche che possono vantare.

Candidature che, in un certo senso, hanno sorpreso. Non tanto perché manchino o siano carenti gli elementi alla base delle stesse, ma per il non troppo “peso”, sia in termini di abitanti (7800 per Teggiano e 5300 per Padula), che di infrastrutture.

A proporsi per primo è stato il paese di Padula a cui, qualche giorno dopo, ha fatto seguito Teggiano. L’antica Diano si presenta, tra le altre cose, con il suo carico di essenza medievale, con le tante chiese presenti nel centro storico e con il proprio santo autoctono, San Cono. Il centro padulese, invece, vanta, tra le altre, la Certosa di San Lorenzo - il più vasto complesso certosino d’Italia - ed il Battistero di San Giovanni in Fonte.

Per alcuni si tratta di candidature “convinte”, mentre per altri risultano di facciata, quasi con l’obiettivo di volersi imporre quale guida e punto di riferimento territoriale a livello di storia, arte e cultura. Una sorta di competizione interna, insomma, ma anche un modo per promuoversi al di fuori del comprensorio.

Di certo, al di là dello spirito di iniziativa, il Vallo di Diano, ancora una volta, all’esterno non ha dato l’idea di essere unito e di avere un progetto comune e coordinato.

Le possibilità di riuscita sono ridotte, sia per l’ampia concorrenza, sia per la qualità di alcuni dei competitor. L’agguerrita competizione vede, tra le città favorite, Genova, L’Aquila e Pisa.

Per quanto riguarda la Campania, le candidature complessive sono 6. Oltre alle 2 cittadine valdianesi, per la provincia di Salerno “gareggiano” Capaccio Paestum e Giffoni Valle Piana, mentre per la provincia di Napoli sono presenti Castellammare di Stabia e Procida.

Il titolo è conferito per un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del progetto presentato. Le città candidate dovranno presentare i relativi dossier entro il 2 marzo. La prima scrematura sarà effettuata entro il 30 aprile, quando sarà presentato l’elenco dei 10 comuni finalisti. Il risultato finale sarà poi reso pubblico entro il 10 giugno.

La città capitale della cultura del 2021 succederà a Parma ed a Matera.

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