“Torno spesso in Cilento, lì ci sono genitori e parenti, la mia amata terra è me una fonte inesauribile di ispirazione, osservando la natura ho avuto stimoli forti per il lavoro”

Intervista ad Andrea Cilento

Grazie a giovani uomini, determinati e consapevoli del valore dell’arte, come Andrea Cilento, non solo come diceva il Maestro Mario Monicelli “Il cinema non morirà mai”

Cultura
Cilento mercoledì 01 aprile 2020
di Lucrezia Romussi
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Andrea Cilento, regista, film maker, e tecnico del montaggio freelance © Unico

Andrea Cilento regista, film maker, e tecnico del montaggio freelance dal successo internazionale, si raccontato con sincerità, sagacia e affetto.

Quali sono le sue origini?

Sono nato a Battipaglia, ho frequentato le scuole primarie e secondarie a Vallo Della Lucania

Attualmente dove risiede?

Vivo in Veneto, vicino a Treviso e il mio lavoro si sviluppa tra la Lombardia e l’estero.

Di cosa si occupa?

Ho lavorato come montatore professionista in emittenti Sky come Marcopolo, Nuvolari, Alice, Leonardo e ho collaboro con agenzie di comunicazione diverse, quali, Sky Arte e Discovery Italia. Attualmente realizzo campagna pubblicitarie per noti brand e partecipo ai lavori di famose case cinematografiche italiane.

Che rapporti mantiene con il Cilento?

Torno spesso in Cilento, lì ci sono genitori e parenti, la mia amata terra è me una fonte inesauribile di ispirazione, osservando la natura ho avuto stimoli forti per il lavoro. Sono poi tornato a casa, anche per motivi professionali in occasione delle riprese di Happy for Cilento. Mi sono divertito tantissimo e ho avuto modo di vedere nuove meraviglie, e poi il calore e l’impegno dei cilentani per quel progetto è stato davvero commovente.

Come ha cominciato la sua carriera?

Ho iniziato da autodidatta andando nei boschi a filmare alcune scene rurali, successivamente ho vinto un concorso cinematografico di Vallo Della Lucania in cui si doveva raccontare il Cilento, e da quel momento ho capito che la cinematografia era il mio grande amore. Ho scritto, quindi, numerose lettere indirizzate a tutte le emittenti televisive italiane, dopo un anno ho ricevuto la telefonata di un’azienda molto importante di Roma e così ho deciso di partire per questa nuova esperienza. Sfortunatamente, poi, l’azienda ha avuto problemi economici, così sono ritornato nel mio Cilento e ho lavorato per alcune emittenti locali. Successivamente, sono andato a Firenze per studiare regia, dopo questa esperienza presso lo stesso istituto ho avuto l’opportunità di insegnare ai ragazzi discipline cinematografiche. Infine, ho lavorato per un’azienda di produzione di Milano realizzando lavori importanti come video per Vasco Rossi in occasione del Vasco Modena Park, per Fiorella Mannoia, Ivano Fossati e Francesco De Gregori. Attualmente continuo a collaborare con diverse produzioni e curo le pubblicità di marchi famosi. Recentemente, prima della terribile tragedia del Corona Virus, ho anche viaggiato spesso per il mondo soprattutto per impegni professionali, recentemente sono stato in Amazonia per girare la pubblicità di una nota casa di Rhum.

Ha collaborato anche il mondo del giornalismo vero?

Sì, per Il Corriere della Sera e Repubblica ho tenuto un corso in cui ho insegnato ai giornalisti come girare e montare video inchieste con uno smartphone.

Grazie a giovani uomini, determinati e consapevoli del valore dell’arte, come Andrea Cilento, non solo come diceva il Maestro Mario Monicelli “Il cinema non morirà mai”, ma l’Italia prima o poi riuscirà a guadagnarsi la posizione pregevole che merita, nel panorama internazionale, smentendo la triste, quanto inappropriata frase pronunciata da Charles Dickens: “Che luogo triste è l’Italia! Un paese piombato nel sonno, e senza alcuna prospettiva di risvegliarsi”.

Lucrezia Romussi

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