"I ragazzi partecipano, a turno, a momenti belli come a momenti tristi."

​IL SEMINARIO E’ UNA GRANDE FAMIGLIA

"Il seminario viene coinvolto, tutte le volte, che si verificano momenti particolari della vita diocesana, come il Congresso Eucaristico, l’Anno Mariano, la Celebrazione Centenaria della diocesi."

Cultura
Cilento lunedì 22 giugno 2020
di Carmine Troccoli
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Una foto del tempo © Unico

Col passare degli anni il seminario diventa una grande famiglia, dove si prega, si studia e si ascolta la Parola di Dio. Si svolgono, ogni mese, i ritiri spirituali predicati da sacerdoti esperti, extra-diocesani. P. Gianluigi Fontana, padre spirituale dei liceali del Seminario Regionale di Salerno, è presente in più occasioni. Le sue istruzioni sono ascoltate con profitto dai ragazzi. C’è pure il “sano divertimento”. In occasioni particolari, come a carnevale, si mettono in scena bozzetti spiritosi, monologhi e fare sono la guida, dopo gli anni Cinquanta, del vicerettore don Giovanni D’Angiolillo. Egli, negli anni Sessanta, organizzata, addirittura, un campionato di calcio tra i seminaristi e i ragazzi esterni. Ottiene dal vescovo il nulla osta per i seminaristi di potere scendere in campo in calzoncini e maglietta. Qualcuno grida allo scandalo, ma il vicerettore non si arrende. Per creare la competizione. Divide la diocesi in quattro zone (Cervati, Elea, Lambro, Alentinia). Ogni zona ha la sua squadra e le partite si disputano settimanalmente secondo un regolare calendario. I risultati vengono pubblicati, mensilmente, sul foglio interno TRA NOI, che vide la luce il 1961. Durante le partite il tifo è da stadio. Non mancano note sui giocatori. Il giornalino segue le partite e galvanizza i tifosi della varie squadre. “Da notare, scrive il redattore del Foglio riguardo alla partita tra la Elea e il Cervati, le formidabili testate di Marotta, vera catapulta proiettata ad espugnare la porta avversaria”. Alla partita finale partecipano, divertiti, il vescovo, i superiori, i professori e autorità della città. TRA NOI segue anche la vita del seminario. Viene stampato dal rettore con un ciclostile a spirito. Ogni anno si celebra la festa del Papa con una solenne accademia musico-letteraria. Per l’occasione c’è l’oratore ufficiale, una personalità della cultura, che parla del Papa. La Schola Cantorum del seminario esegue canti scelti per l’occasione. I ragazzi che si sono distinti nello studio vengono premiati dal vescovo. Come pure chi ha studiato con profitto la religione. I nomi degli uni e degli altri compaiono nell’Albo d’onore nella sala delle udienze. Il seminario viene coinvolto, tutte le volte, che si verificano momenti particolari della vita diocesana, come il Congresso Eucaristico, l’Anno Mariano, la Celebrazione Centenaria della diocesi, ingresso in diocesi di vescovi ed altri momenti importanti. La vestizione, annuale, dell’abito talare degli alunni di seconda media è sempre un momento importante per tutta la comunità. I neo insigniti dell’abito talare “accompagnano il vescovo dopo la cerimonia della vestizione fin sulla soglia dell’episcopio, attraverso il viale del seminario”. Tante le escursioni alle zone più significative, come il Santuario del Sacro Monte innevato. Con l’arrivo della stagione calda il passeggio ha una meta preferita, il luogo detto “ad altas populos”. Là si recita il Rosario e il Padre Spirituale fa la lettura spirituale. Non manca, qualche volta, quel pizzico di intelligente umorismo nei riguardi dei professori. E quando i professori vengono insigniti di onorificenze pontificie gli alunni preparano per loro l’accademia. E c’è sempre l’alunno, scelto tra i grandi, che si rende interprete dei comuni sentimenti di gioia di tutta la comunità. I ragazzi partecipano, a turno, a momenti belli, come a momenti tristi. All’annunzio della morte della mamma di mons. Savarese essi si raccolgono in preghiera prima in cappella e poi, a gruppi, rendono visita alla salma in episcopio. Una rappresentanza di seminaristi partecipa a Mandia ai funerali della mamma del prof. Giuseppe Fierro e un seminarista pronunzia accanto alla bara parole di conforto e di fede porgendo le condoglianze alla famiglia. Così a Gioi, in occasione della morte della mamma del prof. Mario Sibilio, partecipano alcuni alunni e l’alunno La Bruna esprime le condoglianze ai parenti. Come nel 1965 un nutrito gruppo di seminaristi partecipa, a Pattano, ai funerali della mamma del Padre Spirituale, don Antonio Mainenti. Pellegrinaggi a Roma, a Pompei, a Montevergine rompono la routine quotidiana. C’è la processione aux flambeaux lungo la via Mons. F. Cammarota in occasione della conclusione del mese di maggio. Alcuni seminararisti, in quella occasione, con il Padre Spirituale si adoperano di collocare la statua della Madonna sul pianerottolo della prima rampa dello scalone principale, in ricordo dell’Anno Mariano. I vescovi sono, continuamente, presenti in seminario. Visitano le scuole, conferiscono la cresima. Sono presenti in cappella per la benedizione eucaristica, ogni sera. Spesso arrivano a refettorio e si mostrano inflessibili con colore che fanno gli schizzinosi con il cibo. Visitano i ragazzi a studio e rimproverano chi viene sorpreso a perdere tempo. Il seminario ha tre date di apertura, il 22 settembre per i rimandati alla sessione autunnale, il 1 ottobre per i promossi e il 9 ottobre per i “novellini”. L’11 ottobre, festa della Divina Maternità di Maria, c’è l’inaugurazione dell’anno scolastico. Tutto incomincia nel nome del Signore. C’è la Messa del Vescovo con l’omelia di circostanza, il canto del Veni Creator Spiritus e il giuramento dei professori nelle mani del vescovo.

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