Si pretende una ripartenza sicura, ma è enorme il malcontento dovuto ai forti ritardi nel far pervenire gli aiuti da Governo e Regione Campania

La burocrazia può fare più danni del coronavirus

Se neanche dopo questa pandemia si riesce ad essere compatti, il sogno europeo rischia di naufragare per sempre.

Economia
Cilento martedì 02 giugno 2020
di Massimiliano De Paola
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Il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte © web

Non è facile raccontare il ritorno alla vita (quasi) normale di questi giorni. Ci siamo riconquistati la libertà ma ora dobbiamo stare ancora più attenti. Personalmente non vedevo l’ora di tornare a lavorare come prima. Durante il lockdown io ho continuato a lavorare, da casa, in smart working, ma lavorare quando anche tutti gli altri hanno ripreso a farlo è tutta un’altra cosa!

I primi giorni di inizio della fase due ci hanno mostrato alcune crepe. Non hanno riaperto subito tutti coloro che potevano farlo. Qualcuno ha avuto bisogno di più tempo per adeguarsi alle nuove misure restrittive imposte dalla situazione contingente. Qualcun altro non riaprirà più e rientrerà in quell’elenco sempre più folto di nuovi disoccupati prodotti dal coronavirus.

Torneranno ad aumentare le disuguaglianze. Molti settori cresciuti nel 2019 avranno forti ripercussioni dal coronavirus. In due o tre mesi è stato stravolto il mondo. Quelle che prima erano certezze, all’improvviso son diventate incognite. Il virus ha rimesso tutto in discussione.

Dopo il 18 maggio hanno riaperto imprese edili, bar, ristoranti, hotel, parrocchie, negozi, musei e aree archeologiche, barbieri e parrucchieri. Hanno riaperto le chiese e pure i mercati all’aperto. Si comincia ad intravedere un minimo di normalità. Della mascherina attaccata al volto non si può più fare a meno. Il distanziamento sociale è diventato fondamentale per prevenire nuovi contagi. Il gel igienizzante lo si trova ovunque c’è un’azienda aperta. I guanti non sono obbligatori dappertutto ma almeno nei supermercati se non ne sei munito non ti fanno entrare. Tutti stanno ripartendo. Le difficoltà si riscontrano ovunque. Il Governo e la Regione hanno promesso fondi che la solita burocrazia sta ritardando in maniera esagerata. Anche su questo fronte si dovrà lavorare. E’ difficile abituarsi a questi cambiamenti e a queste difficoltà.

Anche l’Europa, dopo questa improvvisa emergenza sanitaria, si sta riscoprendo più solidale, anche se resistono alcuni egoismi nazionali. Se neanche dopo questa pandemia si riesce ad essere compatti, il sogno europeo rischia di naufragare per sempre.

Le regioni dovrebbero riaprire i propri confini a partire dal 3 giugno, ma nessun Governatore pare convinto veramente di fare questo passo. Probabilmente si prenderà tempo. Ma soprattutto il turismo sta soffrendo moltissimo.

Le imprese edili stanno ricominciando ma con qualche affanno. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro ha ideato una misura potenzialmente molto efficace, il cosiddetto “superbonus del 110%” per gli interventi di efficientamento energetico e miglioramento sismico degli edifici, inserito nel “decreto rilancio”. Dicono gli esperti che con l’Ecobonus le case varranno il 30% in più. Vedremo nei prossimi mesi quanto avrà inciso questo incentivo sulla ripresa dell’intero settore ora più di prima in ginocchio.

Man mano stanno riaprendo bar, ristoranti, pub, hotel. Il problema è il distanziamento sociale. La ripresa delle attività produttive ha comportato l’esecuzione di alcune azioni per prevenire la diffusione del Covid-19 come la sanificazione. Distanziamento all’interno di bar e ristoranti ridotto a un metro, uso di mascherina e guanti per il personale, una superficie di almeno dieci mq per ogni ombrellone, con steward di spiaggia che controllino il rispetto delle disposizioni ed informino i clienti, obbligo per i gestori dei negozi di conservare l’elenco delle presenze per almeno quattordici giorni e favorire il ricambio d’aria nei locali di bar, ristoranti, negozi e alberghi.

Nei giorni scorsi hanno riaperto anche parrocchie, negozi di piccole dimensioni, musei e aree archeologiche, barbieri e parrucchieri. Non tutti riescono a tenere la mascherina con dentro pure il naso. Alcuni devono ancora capire bene cosa devono fare e come si devono rapportare con i propri clienti. In due o tre mesi il mondo è stato stravolto, sono cambiate tutte le nostre abitudini e purtroppo alcuni ancora non si sono riusciti ad adeguare completamente.

In questa settimana riapriranno anche palestre e piscine. Piano piano ci riavviamo tutti verso una nuova normalità.

Quello che si nota di più in questi giorni è un gran malcontento in merito ai forti ritardi nel far pervenire gli aiuti da parte di Governo e Regione Campania. Il Governo sta mantenendo gli impegni dopo i ritardi dovuti ad un’enorme burocrazia, un’anomalia tutta italiana. Per la stragrande maggioranza degli aventi diritto sono arrivati i secondi 600 euro dall’INPS. Stanno arrivando in automatico a tutti coloro che hanno fatto domanda e che già hanno ricevuto il primo bonifico dello stesso importo dall’INPS. Qualcuno mi segnala che sta ancora aspettando i primi 600 euro ma che ha ricevuto almeno l’sms e che la pratica è ok. Fino a qualche giorno fa sapevo che 1,1 milione di aziende non avevano ancora ricevuto il primo contributo previsto dal Governo. C’è chi si lamenta per non aver ancora ricevuto la Cassa Integrazione di marzo e di aprile. Infine, il contributo di 2.000 euro dalla Regione Campania, a pochi pervenuto, dovrebbe arrivare a tutte le aziende campane entro la fine di questa settimana. Lo ha annunciato in una delle ultime dirette facebook il Presidente Vincenzo De Luca.

La situazione è difficile e complicata ma in qualche modo troveremo la forza di rialzarci tutti!

Massimiliano De Paola

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