Ha inventato un innovativo guard-rail (in italiano, barriera stradale)

​Capaccio-Paestum. Ercole Garofalo, imprenditore ed inventore. Articolo del 01/12/2002

"Colpisce la tenacia con cui ha investito tempo e denari in quella che era solo un’intuizione.Infatti lo sviluppo completo del progetto ha richiesto ben 4 anni."

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Cilento lunedì 21 dicembre 2020
di Vincenzo Di Sirio
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Hotel Excelsior, venduto a un'asta a 475 mila euro nel 2018, ora riconvertito come residenza per gli anziani © web

In un’epoca come la nostra, in cui sempre più spesso si parla di fine del posto sicuro, di mobilità lavorativa, di capacità di reinventarsi mettendosi in gioco, il signor Ercolino Garofalo è proprio il prototipo dei tempi correnti, un modello di adattabilità e di imprenditorialità. Prova ne è il suo percorso formativo e lavorativo. Da giovane comincia a lavorare come sarto, ma dopo solo due anni sente il bisogno di cambiare attività e di uscire da un ambito lavorativo senza grandi soddisfazioni. Così nei prima anni ’50 diventa venditore di macchina da cucire della Singer distinguendosi come il miglior venditore della Campania. Sicuramente un’esperienza formativa che lo prepara alla successiva, quella di sub-concessionario auto, distinguendosi tanto da vendere più auto del concessionario stesso. Ma come dice lo stesso Garofalo: ‘La vera attività che mi ha permesso di fare il grande salto nell’imprenditorialità è stato il lavoro di assicuratore per la Toro: quel lavoro mi ha formato e permesso di conoscere tante persone. Per 15 anni sono stato il primo venditore per il settore vita della mia compagnia.’. Oggi gestisce una dei più rinomati alberghi della nostra zona: l’Excelsior. Ma l’aspetto inedito della personalità del Garofalo è quello che si manifesta con la fondazione della Sigem, una società che si occupa della commercializzazione di un innovativo guard-rail in fibra di vetro pultruso, rivoluzionario sia perché abbassa la pericolosità e la gravità degli incidenti da impatto, sia perché fotoluminescente migliorandone la visibilità. Fin qui nulla di strano se nonché questa particolare fibra fotoluminescente e questa sua particolare applicazione sono invenzioni nate dall’inventiva e dallo spirito di osservazione del signor Garofalo, che ne ha fatto dei brevetti. Ciò che mi ha colpito è stata la tenacia con cui ha investito tempo e denari in quella che era solo un’intuizione, nata da un suo viaggio in Venezuela, di quelle che ciascuno di noi talvolta ha avuto ma che non ha mai nemmeno lontanamente sognato di cercare di realizzare. Infatti lo sviluppo completo del progetto ha richiesto ben 4 anni, a cominciare dai primi schizzi e dal primo stampo e le difficoltà tecniche e burocratiche. ‘Basti pensare alla lunga trafila di carte bollate e timbri che ho dovuto affrontare per registrare il brevetto a livello europeo.’ ricorda l’ideatore. Non meno importanti le difficoltà per finanziare un’idea, cosa che il sistema creditizio italiano, e quello nostrano in particolare, proprio non concepiscono. Sicuramente caparbietà e forza di volontà sono stagli gli ingredienti che hanno permesso ad Ercole Garofalo di distinguersi in ogni ambito lavorativo in cui si è cimentato, ma anche l’inventiva e la capacità di mettersi sempre in gioco lanciandosi in nuove avventure sono stati fondamentali. Ma sicuramente non ha avuto importanza secondaria la voglia di distinguersi, l’ambizione, come il Garofalo stesso ha riconosciuto. Cosa che lo ha portato a cercare di affermarsi anche in altri campi come il sociale: ad esempio promuovendo anche quest’anno la realizzazione del “Tradizionale concerto natalizio” (in cui sarà gratuitamente distribuito un libro di poesie natalizie), ma soprattutto il suo impegno in un’organizzazione umanitaria come l’Ordine Bizantino del Santo Sepolcro (Cavalieri di Malta) con cui svolge anche il ruolo di diplomatico, come ambasciatore, prendendo anche parte a trattati internazionali. Credo che l’esperienza di Ercole Garofalo sia sintomatica di epoca come la nostra che non dà più certezze e protezioni come quelle che hanno goduto i nostri genitori, ma che incoraggia la mobilità, l’inventiva, la voglia di fare e di riuscire, il mettersi in gioco continuamente, senza illusioni di stabilità o continuità: per aspera ad astra!


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