Di tanto in tanto, inoltre, torna attuale la tematica legata all’annessione alla Basilicata, mentre sembra archiviato il progetto “Grande Lucania”

I 5 Stelle vogliono la provincia Cilento e Vallo di Diano

La spesa sostenuta per creare una nuova provincia, anche se onerosa per il bilancio dello Stato, porterebbe dei benefici, visto che i servizi e le infrastrutture sarebbero ottimizzati e resi quindi più efficienti.

Politica
Cilento giovedì 07 febbraio 2019
di Cono D'Elia
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Cilento e Vallo di Diano © Unico

Una sesta provincia in Campania da aggiungere a Napoli, Salerno, Caserta, Avellino e Benevento. E’ la proposta presentata dai meetup Amici di Beppe Grillo Attivisti Sala Consilina, Cinque Stelle Agropoli e Cittadini sapresi in Movimento e relativa ai territori a sud di Salerno.

Un’area che unisca i comuni che fanno parte delle aree del Vallo di Diano e del Cilento.

I 3 gruppi, al riguardo, hanno annunciato che a fine febbraio organizzeranno un incontro pubblico per far conoscere i dettagli dell’iniziativa ed il piano collegato e che dovrebbe rappresentare l’inizio del relativo iter burocratico.

“Si tratta di territori - spiegano i promotori - che condividono legami storico-culturali, ma interessati dalla desertificazione su tutti i fronti. Continuano a mancare i servizi, le infrastrutture e le eccellenze sanitarie. Nella provincia salernitana vivono 1 milione e 100mila persone e solo una piccola percentuale - aggiungono - vive nel Cilento. La maggior parte della popolazione si concentra nella parte più a nord, per cui la maggior parte dei fondi e dei servizi è distribuita proporzionalmente in tutta la provincia in base alla densità di popolazione e ai servizi che occorrono. Quello del Cilento ed il Vallo di Diano, sebbene sia un territorio meno popolato, è un’area a forte attrazione turistica. Bisognerebbe, quindi - sottolineano gli attivisti pentastellati - focalizzarsi sulla manutenzione delle infrastrutture esistenti e sulla costruzione di nuove.

La spesa sostenuta per creare una nuova provincia, anche se onerosa per il bilancio dello Stato, porterebbe dei benefici, visto che i servizi e le infrastrutture sarebbero ottimizzati e resi quindi più efficienti. Va ricordato, inoltre, che 20 delle 110 province italiane hanno meno di 200mila abitanti (gli stessi che vivono nel Cilento e Vallo di Diano) e una quarantina di province hanno una superficie minore di 1.800 km quadrati (più o meno l'estensione attuale del Parco del Cilento). Dunque, i presupposti ci sono e andremo avanti per la nostra strada, con l’obiettivo di non contare più meno degli altri”.

Un progetto, quello legato alla costituzione della sesta provincia campana , di cui si era già parlato qualche anno fa, per poi essere accantonata e non considerata.

Un progetto che non convince diversi amministratori locali, che punterebbero maggiormente sul ‘discorso aree interne’, anche alla luce dell’attuale scarso ‘peso specifico’ delle Province e dell’indefinitezza relativa agli stessi enti.

Nel tempo, tuttavia, sono stati diversi i piani finalizzati alla conquista di un proprio spazio e dell’autonomia territoriale, in particolare per il Vallo di Diano.

Il più recente è legato all’istituzione del Comune unico del Vallo di Diano, il cui iter, dopo il parere favorevole di quasi tutti i consigli comunali valdianesi (alcuni dei quali senza troppa convinzione) sembra essere in fase di ultimazione in Regione Campania. Di tanto in tanto, inoltre, torna attuale la tematica legata all’annessione alla Basilicata, mentre sembra ormai archiviato il progetto ‘Grande Lucania’.

Insomma, al di là della proposta riconducibile ad una specifica area politica, una parte del territorio a sud di Salerno sembra proprio abbia voglia di sentirsi altro, di essere altro. E di poter entrare in possesso di nuove speranze.

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