Enzo Bagini, Pasquale Mirarchi e Mimmo Santoro ai nastri di partenza che si contrapporrebbero al sindaco uscente Renato Iosca

Politica albanellese: sono cinque (troppi) i candidati a sindaco

Sono cinque i candidati sindaco.

Politica
Cilento domenica 17 febbraio 2019
di Antonio Nigro
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Politica albanellese: sono cinque (troppi) i candidati a sindaco © Unico

Nel 21 Dicembre dell’anno appena passato, Enzo Bagini ha tenuto un discorso in occasione dell’inaugurazione della sede elettorale Uniti per Albanella. Anche se è un evento ormai trascorso, il suo discorso che lo concerneva mostrava la direzione di idee che il candidato Bagini sentiva adatta per la sua condotta o visione politica; nel discorso metteva in evidenza questi punti: 1) pur essendo il nostro Comune iscritto al Gal (Gruppo d’azione locale: soggetti pubblici e privati uniti allo scopo di favorire lo sviluppo locale di un’area rurale), non avendo pagato la quota annuale associativa, non può per quest’anno che verrà presentare nuovi progetti, perché non verranno presi in considerazione; 2) il nostro Comune non prende iniziative per ottenere fonti di finanziamento regionali, che potrebbero dare opportunità di svolta; 3) i servizi pubblici non vengono gestiti a dovere, ma anzi tralasciati, come ad esempio la gestione dei rifiuti; degli immobili comunali, in primis le strutture sportive; 4) non si riesce a trovare un punto dove Albanella, ossia la sua comunità, possa raccogliersi per interagire: ad Albanella Paese, il complesso di Santa Sofia, il campo sportivo e la struttura polifunzionale vivono in uno stato d’abbandono, quando invece potrebbero risultare dei trampolini di lancio; e a Matinella, è presente un palazzetto dello sport molto ampio e molto bello, innocente invidia dei Comuni limitrofi, ma ancora inutilizzato, anche se ormai si sta avviando al degrado, e che viene frequentato solo grazie alla buona volontà di qualche cittadino, che prende l’iniziativa di organizzare ivi corsi sportivi; 5) chi ha amministrato negli ultimi cinque anni, ha distrutto la macchina amministrativa del nostro Comune, costringendo dirigenti importanti ad immigrare altrove; 6) il corpo dei nostri vigili urbani è composto da una sola unità, una vera miseria; per ora, si sopperisce alla mancanza attraverso altre figure; e se, putacaso, un petardo di Capodanno mettesse per qualche tempo fuori gioco anche quell’unità?; 7) lo Scout Speed si sta rivelando un’arma a doppio taglio, ma la cui lama più affilata e lunga è purtroppo rivolta verso noi, poiché il giudice di Pace condanna il Comune alle spese legali; 8) si potrebbe, in tal senso, chiedere la revoca in autotutela, ma il Comune non l’ha ancora fatto; 9) è importante incentivare ad osservare i limiti di velocità, è giusto e morale, ma è più morale e giusto farlo attraverso mezzi meno persecutori e subdoli; 10) più che abbassare i limiti di velocità per assicurare la sicurezza od il diritto alla vita dei cittadini su strade “bucate” e “dimenticate da Dio”, è necessaria la manutenzione stradale, che è sacrosanta e divina; 11) il Comune ha impegnato 1.600.000 € di mutuo per rifare le scuole a Matinella, sia quella elementare e sia quella media, anche se la Regione, per questo tipo di finanziamento, i soldi li devolve lei, e quindi il Comune avrebbe potuto intraprendere anche un mutuo di 0 €, ma a volte il numero 0 confonde le menti, perché rappresenta un enigma esistenziale, un dilemma filosofico non facile da affrontare; 12) il Comune non promuove iniziative che diano nutrimento allo spirito di comunità o di collettività, rimasto a secco, spirito che unisce le varie anime non solo geografiche, ma anche professionali, anche di associazionismo. Dove è finita l’armonia? E l’allegria dell’armonia? Senza di lei, si vive nel triste paese “degli steccati”: ognuno si crea il proprio recinto, e all’interno di quel recinto stabilisce le regole e ci fa entrare solo chi vuole, e ciò che succede fuori dal recinto non è interessante: si vive nell’angusto oblio e deserto della propria solitudine. Un paese è composto da tante relazioni, da tante parti. Non averne coscienza è in verità lo sgretolamento o l’isolamento; 13) il Comune, in tal senso, dovrebbe solo avere la funzione di coordinatore: e se, per esempio, le associazioni sono brave a fare, devono essere sostenute, senza favoritismi ingiustificati o di natura privata, prima che pubblica; 14) in Consiglio Comunale, questo dicembre si è approvato un documento denominato DUP (Documento Unico di Programmazione: una sorta di registro delle attività future ossia d’investimenti che vuole intraprendere un Comune lungo l’arco di tre anni, diviso per ambiti o per voci. ndr). Sotto la voce ‘sviluppo economico e del territorio’, investimenti: 0. Sotto la voce ‘turismo’, anche qui: 0. Ma qui il numero 0 non è un dilemma filosofico, un gioco di pensiero; ma un bel pugno dritto in faccia; 15) cosa si fa per l’ambiente? Stiamo sputando sul piatto in cui mangiamo. Diventiamo dentro e fuori sempre più brutti, perché il mondo che ci circonda lo stiamo impoverendo. Ma a tutto questo c’è un rimedio, che si chiama ‘controllo del territorio’. E per attuarlo ci vogliono i soldi e un personale appositamente pagato per questo.

Molto più recente, l’intervento o la breve intervista di Bagini su SUD TV (12/02/2019). Dove si è discusso sulla carenza dell’organico della polizia municipale, e sull’improvvisazione per garantire sicurezza al nostro territorio. Bagini fa ancora una volta notare che avere un corpo di vigili urbani composti da due unità (la luna e il sole?), e per di più tutte e due attualmente assenti per motivazioni diverse, “comporta un aggravio dei problemi di controllo del territorio, che vanno dal semplice controllo della sicurezza urbana, al controllo od alla salvaguardia ambientale” (del nostro così poetico ma indifeso paesaggio). “Abbiamo necessità di ripensare ad una riorganizzazione della sicurezza urbana, e anche dell’organico comunale. Si ha la possibilità ad esempio d’integrare l’organico attraverso nuove assunzioni, o il ricorso alle procedure di mobilità. L’attuale amministrazione sta tirando in ballo dei palliativi, che vanno dall’utilizzo dei cosiddetti vigili volontari, all’utilizzo degli ex-componenti delle forze armate ormai in pensione. Si comprende facilmente come siano delle soluzioni-tampone, che non possono certamente rappresentare le vere soluzioni del problema.”. Il giornalista senza volto, dalla pacata, seriosa voce e lievemente ‘a papera’, poi gli domanda: “Sul fronte ambientale, qual è in particolare la situazione?”. Bagini: “Sul fronte ambientale, abbiamo fra l’altro la denuncia di numerosi sversamenti nei corsi d’acqua, molti addirittura a monte rispetto al nostro territorio; ma anche qui abbiamo l’assoluta assenza di controllo: e quindi di verifiche necessarie.”. Giornalista senza volto, e con quella voce dalla lieve sfumatura nasale: “Le segnalazioni dei cittadini, a ogni modo, sono tante?”. Bagini: “Le segnalazioni dei cittadini sono moltissime, anche grazie all’utilizzo più o meno diffuso dei Social Network. E questo mi fa ben sperare, perché è indice d’una sensibilità diffusa nei confronti di queste problematiche, che potrebbe divenire anche la soluzione delle suddette, si potrebbero ad esempio utilizzare moderne tecnologie, come delle banali App (in informatica, abbreviazione dell’inglese application, in italiano ‘applicazione’. ndr), per segnalare ai servizi comunali di vigilanza situazioni critiche, o di difficoltà.”

Sul versante di un altro candidato, Mimmo Santoro, abbiamo invece una sua intervista, uscita su Voci di Strada sempre nell’ultimo e recente 12 febbraio, da parte d’Angela Sabetta, che è anche la direttrice responsabile della testata. In questa intervista, Mimmo Santoro conferma la sua candidatura: “La mia volontà di realizzare una lista, in vista delle amministrative, c’è”. Santoro pare proprio volere dare alla politica una dimensione umana: come se senza di essa perdesse ogni senso. Una politica improntata sull’altruismo, sul rispetto, sull’accoglienza e sull’ascolto del prossimo. Difatti dichiara: “Quelle che chiamo le regole di ingaggio (a proposito della sua lista. ndr) sono di arruolare persone che si devono impegnare e avere il senso dell’altro. A me interessano ‘persone’, che hanno la volontà di attivarsi per dare all’altro, non certo per fare i fatti propri”. Più avanti aggiunge: “I futuri candidati di questa amministrazione devono spiegare in questi cinque anni la propria attività realizzata a servizio della gente”. Non mancano le frecciate alla precedente amministrazione: “Non si può fare una campagna elettorale dicendo ‘Ho fatto le strade’; quello è d’obbligo per un’amministrazione”.

Inoltre esclude l’idea che, qualora la sua lista non dovesse realizzarsi, formi un’alleanza con le altre forze in campo, poiché: “Bisogna soffermarsi su quello che è successo cinque anni fa. Ho grandi difficoltà con chi ha cercato di creare nel tempo dei compromessi con il potere, per potersi ripresentare oggi a questa nuova tornata elettorale, ovvero è un vecchio sistema che non porta a essere liberi: chi vive e crea compromessi deve rendersi conto che dovrà avere a che fare con un gruppo umano che, prima o poi, chiederà qualcosa... mettendoti in difficoltà nel gestire il pubblico nell’interesse dell’altro. La gente comune, poi, non viene considerata”.

Anche Pasquale Mirarchi, sempre su Voci di strada (11/02/2019), ha confermato la sua candidatura, partecipando a un’intervista con Angela Sabetta, dichiarando: “Stiamo lavorando per la formazione della lista in vista delle prossime comunali, e lascio piena libertà nella scelta del capolista”. Dunque vuole lavorare per il rinnovamento del paese, senza necessariamente candidarsi a sindaco. Aggiunge: “Comunque sia, ho già formato buona parte della lista: si tratta di persone valide, che non hanno conflitto d’interesse col territorio”. L’ex vice-sindaco inoltre chiarisce: “Lo dico una volta per tutte, non mi ricandido con Renato Iosca. È stato uno sbaglio che è durato dieci anni, ma d’altronde ognuno di noi si può sbagliare nel valutare le persone. La frattura col sindaco si è creata soprattutto perché non ha preso le mie difese, non ha dato valore all’impegno che ho profuso per il mio paese. Avrebbe dovuto premiarmi, invece m’ha mortificato con dicerie malevoli nei miei confronti. Il mio rimpianto più grande è quello d’essere stato in una lista dove si poteva fare molto di più per il territorio.”. Le linee guida della sua politica è ancora lui stesso a spiegarcele: “Riqualificare il centro urbano di Matinella, dare priorità ai parcheggi sia ad Albanella che a Matinella, completare il Campo Sportivo di Borgo San Cesario. E ancora, avviare l’area industriale per lo sviluppo e decollo dell’economia locale, creando anche nuovi posti di lavoro. Bisogna anche puntare a ripopolare il centro storico d’Albanella.”.

Per quanto riguarda il sindaco in carica, attendiamo fiduciosamente novità, in merito alla sua ricandidatura.

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