Pubblicata sul Valcalore del 13/10/1997
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​PASQUALE MARINO, INTERVISTA AL SINDACO DI CAPACCIO

Capaccio non si tocca! Ha una sua storia e tradizioni secolari per cui Capaccio resterà capoluogo, mentre è possibile considerare l’eventualità di cambiare Capaccio Scalo in Capaccio Marittima.

Politica
Cilento domenica 24 marzo 2019
di La Redazione
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Pasquale Marino © Unico

Signor sindaco, si presenti ai nostri lettori.

Mi chiamo Pasquale Marino, sono nato a Capaccio dove risiedo. Sono entrato in politica nel 1970, quando il mio genitore era già amministratore in questo comune e militava nel P.S.I. Nel ’75 sono stato eletto per la prima volta nel consiglio comunale, ho ricoperto la carica di sindaco dal ’78 all’80. Nell’85 sono stato eletto consigliere provinciale e ho ricoperto la carica di assessore all’agricoltura e al commercio, e poi di assessore alla cultura e al turismo. Contemporaneamente sono stato vice-presidente. Nel ’95, considerata esaurita questa esperienza, ho rivolto la mia attenzione al comune di Capaccio e accortomi dello stato di abbandono e di degrado in cui versava, ho deciso di ricandidarmi alla carica di sindaco. Ho fondato un movimento apolitico e apartitico cercando di convogliare tutte le forze sane e nuove del Paese.

Il comune di Capaccio ha un’ampia fascia di territorio confinante col comune di Roccadaspide. Quali sono le problematiche comuni?

Non si può vivere isolati com’è successo in passato. Solo col coordinamento tra i Paesi limitrofi, quali Roccadaspide, Albanella, Agropoli, Trentinara, Giuncano, si potrà trovare un assetto territoriale diverso e una riqualificazione ambientale diffusa. Consorziandosi i comuni potranno presentare progetti mirati e finalizzati alla cultura e all’ambiente, che poi ci faranno attingere ai fondi europei.

Ha intenzione lei di prendere queste iniziative o sono già in atto ipotesi di lavoro?

Ho già parlato con l’amico Giovanni (D’Angelo), persona alla quale va tutto il mio apprezzamento e la mia stima, e col sindaco di Albanella, Renato Josca, il quale, essendo un giovane rampante, accoglie con passione le proposte che gli vengono fatte dalle persone più esperte. Faremo delle riunioni e poi ne informeremo l’opinione pubblica.

Molti paesi interni puntano a “sfruttare” i flussi turistici passanti per Paestum. Come vede questo aspetto?

È un punto importantissimo da discutere tra i responsabili dei vari comuni nel momento in cui si apre un confronto. Vogliamo creare dei percorsi alternativi che allentino il peso della grande massa di gente che gravita sulle strutture ricettive di Capaccio-Paestum. Per cui i percorsi turistici alternati sono i benvenuti anche se bisognerà concordarli.

Ci parli dell’azione amministrativa che sta compiendo durante il suo mandato.

Ci sarebbe tanto da parlare, ma il fatto più importante è stato quello di dare una svolta decisiva alle attività di Capaccio che era diventato un Paese appiattito e in letargo per anni. Adesso è come uno struzzo che comincia a tirare fuori la testa, cioè si rende conto della realtà in cui vive, comincia a pensare e poi a lavorare. Siamo stati fermi un anno per indagare le necessità delle 14 contrade in cui si articola il comune e poi decidere gli interventi da fare nei 4 anni di mandato. Siamo intervenuti sulla rete idrica attivando il depuratore e risanando la fascia costiera. È stata prolungata la condotta sottomarina da 1000 e 2000m portando il frontale di uscita a 30m. Sono state sistemate buona parte delle aree verdi, delle strade comunali e potenziata l’illuminazione. È stata ultimata la palestra comunale a Capaccio Scalo e sono stati fatti interventi nelle seguenti zone. S.Bernardino, Via Tavernelle, Spinazzo, Gromola, via Codiglione, via W. Tobagi, Villa comunale di Paestum, piazza Santini. biblioteca comunale, Villa comunale di Capaccio capoluogo. È stato potenziato il servizio raccolta rifiuti e sono stati appaltati i lavori di sistemazione di via Nazionale.

Il dualismo Capaccio-Paestum ha fatto parlare di possibili divisioni o di cambiare il nome. Cosa c’è di vero?

È una stata una vera provocazione da parte dell’opposizione che ha cercato di coinvolgere parte dei cittadini di Capaccio Scalo per dare al comune il nome Paestum. Capaccio non si tocca! Ha una sua storia e tradizioni secolari per cui Capaccio resterà capoluogo, mentre è possibile considerare l’eventualità di cambiare Capaccio Scalo in Capaccio Marittima, visto che è riduttivo considerare quella contrada un semplice scalo ferroviario.

Nel comune di Capaccio è situato un grande patrimonio artistico, architettonico e culturale. Come sono i rapporti con la sovrintendenza?

Oggi c’è una dialettica diversa che ci ha fatto superare le divergenze del passato. Abbiamo ripulito via Tavernelle da baraccopoli, pollai, eccetera. Abbiamo concordato un P.O.P. per chiudere la città di Paestum alle automobili, con parcheggi a 500m dalle mura. I turisti potranno utilizzare un servizio navetta.

Lei, in questa intervista ma anche in altre occasioni, ha dimostrato di interessarsi ai problemi dell’ambiente. Come mai avete problemi con le associazioni ambientaliste? Sarà un problema di comunicazione?

Sì, è un problema di comunicazione. Fino a ieri erano arroccati su posizioni rigide, drastiche e che non concepivano che un’amministrazione potesse sovvertire un loro programma se non attraverso una contrattazione. Noi ci siamo buttati a capo fitto per quanto riguarda una riqualificazione ambientale. Sul problema della discarica c’è stato l’intervento, la collaborazione e l’interesse di tutti; è stato possibile allontanare la criminosa ipotesi della costruzione della mega discarica a Paestum.

Progetti personali per il futuro?

Ho fatto già il mio. Dal settanta a oggi ho speso molte energie. Però vorrei vedere questo mio Paese sistemato diversamente.

Concluda lei questa intervista

Mi auguro che le proposte che il caro amico Giovanni, il vostro Sindaco, sta portando avanti possano dare i loro frutti, e che chi lo seguirà abbia lo stesso attaccamento che ha lui per la comunità di Roccadaspide.

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