Uscita sul Valcalore del 1/12/1999
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ERA IL 1999: ​INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ MONTANA DEL CALORE SALERNITANO

Per recuperare credibilità dobbiamo riqualificare la nostra presenza sul territorio, riallacciare i rapporti con le realtà territoriali e rilevare le emergenze da affrontare.

Politica
Cilento venerdì 12 luglio 2019
di La Redazione
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Donato De Rosa © Unico

Avvocato De Rosa, qual è il suo stato d’animo dopo la conclusione di un lungo cammino?

Cosciente della gravosità del compito che mi sono assunto, ma sereno perché confido nel senso di responsabilità degli amici della maggioranza che mi hanno sostenuto, e consapevole della mia capacità di saperla guidare per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati e sottoscritti nel documento programmatico.

Durante il dibattito la sua persona ha ottenuto molti attestati di stima e di capacità politica. Cosa ne pensa?

Mi sento gratificato e lo considero un riconoscimento allo sforzo fatto in questi anni per ricondurre la “nave” sulla rotta giusta, fuori dalle secche che rischiavano di sfasciarla definitivamente. Voglio precisare che senza il lavoro di un gruppo che da tempo, caparbiamente, ha continuato a lavorare, questo risultato non sarebbe stato possibile.

Lo stesso documento programmatico ha avuto un’accoglienza favorevole anche oltre la maggioranza che la sostiene. Qual è il programma dei prossimi cento giorni?

Alla sua elaborazione ho coinvolto i dirigenti della C.M., i veri conoscitori della situazione economica e organizzativa, nonché delle emergenze e dello stato di attuazione dei progetti. Quindi stiamo parlando di un documento realistico, che tende a valorizzare l’esistente. Vuole superare il principio della territorialità per impiegare le risorse in base alla capacità di ognuno tenendo conto delle attitudini. Tutte le risorse recuperate saranno destinate alla realizzazione di opere che a loro volta creeranno un indotto occupazionale nella zona. Avvieremo un monitoraggio delle opere in corso e già finanziate e quelle in corso di progettazione per seguirne in modo puntuale sia l’avanzamento dei lavori sia l’iter finanziario. La pianta organica verrà ridefinita per trovare soluzioni per un impiego produttivo di tutte le professionalità presenti per rendere meno pesante il problema mobilità e licenziamenti.

Le critiche più pungenti sono venute all’organigramma che dovrebbe attuare il programma; molti ritengono, anche nella maggioranza, gli assessori prescelti poco adatti. Cosa risponde?

In una C.M. che langue, l’incarico assessoriale finisce per diventare un punto di estremo rilievo che, in un sistema di elezione indiretta, diventa anche oggetto di disputa politica locale. Ecco perché è stato estremamente difficile individuare criteri di scelta che potessero essere al riparo da critiche.

Quali sono stati questi criteri?

Partitici-politici; territoriali (orografici, vocazionali); coerenza politica; forza numerica di ogni comune; competenza personale.

Altre critiche le sono venute per l’incarico all’assessore esterno Antonio Palmieri. Cosa ribatte?

Lo prevede lo statuto, lo consente la legge (fino a febbraio) e rientra tra i criteri appena elencati. Pertanto non avevo motivo per mortificare di per sé un’aspettativa del Comune di Piaggine e di un partito politico (PPI).

Non possiamo dire che oggi l’immagine della Comunità Montana sia buona. Cosa ha intenzione di fare per risalire la china?

Sarei meravigliato del contrario. Per recuperare credibilità dobbiamo riqualificare la nostra presenza sul territorio, e questo avverrà col tempo. Intanto farò degli incontri zonali con i Sindaci e le popolazioni per riallacciare i rapporti con le realtà territoriali e rilevare le emergenze da affrontare. Questo non vuol dire mortificare il ruolo dei Consiglieri dell’Ente ma è un modo per rigenerare un rapporto che non c’è.

Come pensa di coinvolgere il Consiglio nella gestione dell’Ente?

Sia i Consiglieri di maggioranza sia quelli di opposizione saranno sollecitati a dare il massimo della collaborazione possibile sia nelle sedi istituzionali (lo statuto prevede 5 commissioni ordinarie e 2 speciali) sia con indicazioni dirette che sarà mia responsabilità accogliere e vagliare. Saranno costituiti i gruppo consiliari e i relativi capigruppo saranno chiamati a svolgere un ruolo fondamentale per rendere i lavori dell’Assemblea generale più snello ed efficace.

La legge regionale dà la possibilità di salvare l’ente dai debiti pregressi ma non lo protegge dalla spesa facile che ne è stata la causa principale. Come pensa di operare per evitare il ripetersi di sprechi?

Faremo una gestione oculata della spesa. Nessuno dovrà gravare passivamente sul bilancio della C.M. Faccio un esempio per essere più chiaro. Se abbiamo tre telefonisti, uno sarà impiegato come telefonista e gli altri due dovranno trovare una collocazione diversa e produttiva. Se non questo non è possibile dovranno andare via!

Si sente in giro aria di nuove assunzioni in C.M. Si ritorna alle vacche grasse?

Non ci saranno nuove assunzioni in C.M. Per almeno i prossimi cinque anni. Anzi abbiamo il problema inverso come ho detto prima. Chi crea false aspettative è un incosciente e criminale e non è questo il mio modo di essere!

Se permette, voglio concludere con una domanda personale.

Prego!

E’ opinione di alcuni che questa sua affermazione a Presidente della C.M. non è altro che il trampolino di lancio per la candidatura a Sindaco di Roccadaspide. Cosa risponde?

Mi ritengo seriamente impegnato nella presidenza della C.M. dove c’è molto da fare e soprattutto c’è bisogno di un periodo di stabilità nell’azione di governo, pertanto escludo una mia candidatura a Sindaco. Sicuramentecontribuirò attivamente alla designazione del successo del sindaco D’Angelo.

Buon lavoro e buona fortuna, Presidente.

Grazie.

BARTOLO SCANDIZZO

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