Com'eravamo nel 2000
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​INTERVISTA A BASSOLINO, dello 01/05/2000

Bisogna intervenire creando sufficienti servizi e strutture in modo da assicurare ovunque una migliore qualità della vita

Politica
Cilento giovedì 10 ottobre 2019
di La Redazione
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Al centro della scena, Bassolino Antonio, Presidente della Regione Campania dal 2000 al 2010 © Unico

Signor Bassolino, si presenti ai nostri lettori.

I lettori del Valcalore mi conoscono certamente. Conoscono, in particolare, la passione che guida tutte le mie azioni e l’amore che nutro per Napoli e per la nostra Regione. Parlare, perciò, di me mi dà un certo imbarazzo: preferisco lasciare agli altri il giudizio sul mio operato.

Spieghi i motivi per cui ha deciso di proporre la sua candidatura alla presidenza della regione.

Ho ritenuto di candidarmi alla presidenza regionale per estendere all’intera area campana il mio impegno civile, al fine di promuovere il suo totale rinnovamento. Per trent’anni i cittadini hanno considerato l’ente regione come un’amministrazione inefficiente: ritardi, sprechi e inadempienze ne hanno caratterizzato indubbiamente la vita. Occorre perciò rifondare l’organismo ribaltandolo da cima a fondo ed effettuarne una profonda ricostruzione sulla base della fiducia e della responsabilità. Bisogna poi fare funzionare la nuova macchina amministrativa e promuovere in Campania lo sviluppo, di cui si avverte un immenso bisogno. Tutto ciò ci può fare e si deve fare.

La Regione avrà sempre più poteri e gestirà nuove risorse. Quali saranno i primi cambiamenti che il cittadino campano avvertirà se dovesse essere eletto?

Mi adopererò innanzitutto per ottenere la modernizzazione delle strutture amministrative mediante la soppressione di ogni forma di burocratizzazione, la creazione di apparati di supporto efficienti, l’attivazione di processi formativi permanenti per il personale, collocati in circuiti nazionali ed internazionali di best practices, perché sono convinto che non è possibile alcun efficace intervento senza una preventiva adeguata riforma amministrativa.

Nel campo della sanità, per esempio, moltissimi sono i nostri concittadini che prendono la via del nord o dell’esterno per avere un’assistenza completa ed efficace. Cosa intende fare per impedire tutto ciò?

Potenzieremo le strutture sanitarie esistenti e ne creeremo di nuove, valorizzando al massimo le capacità di quanti operano in esse, assicurando agli utenti servizi rapidi ed efficienti. Destineremo adeguate risorse alla ricerca scientifica.

Anche nel campo agricolo ci sono problemi: molte nostre produzioni tipiche (olio, vino, pomodori, carciofi, frutta, ecc.) sono sotto scacco da parte di produttori extracomunitari per i bassi costi di produzione. Cosa propone per evitare la scomparsa del settore agro-alimentare in Campania?

Particolare attenzione sarà dedicata alla valorizzazione delle risorse campane in tutti i settori. Noi vogliamo, anche attraverso il riconoscimento della tipicità o unicità dei nostri prodotti, restituire ai giovani l’antica “Campania felix”.

Nel campo dell’istruzione la Regione ha più competenze che in passato: basti pensare al dimensionamento scolastico. Quali sono le linee guida della politica scolastica?

La scuola sarà al centro della nostra azione e dei nostri pensieri, perché è alla base dello sviluppo e della rinascita. E la Campania, che è ricchissima di cultura, di energie e di speranze, dovrà ritornare, anche attraverso la cultura, la fiducia in sé stessa e convincersi che il futuro è dalla nostra parte. Questa è la prima sfida da compiere sulla strada del cambiamento.

Ambiente e qualità di vita. La Campania è cronicamente in ritardo rispetto alle scelte per lo smaltimento dei rifiuti. Indichi la strada che intende seguire per dare risposte definitive al problema.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania è grave e la sua soluzione è indifferibile. Il relativo piano si è incancrenito tra le pastoie burocratiche. Occorre intervenire al più presto per risolverlo.

La nostra Regione ha una grande risorsa, il turismo. Ma la maggioranza delle presenze è localizzata nelle zone costiere, me tre le zone interne sembrano emarginate. Cosa pensa di fare per valorizzare anche l’entroterra?

L’emarginazione delle zone interne è un fenomeno antico. Bisogna intervenire per riequilibrare il territorio creando sufficienti servizi e strutture in modo da assicurare ovunque una migliore qualità della vita. La Valle del Calore sarà certamente presente nella nostra azione di rinnovamento e di sviluppo anche nel settore turistico per le sue innegabili bellezze e la sua storia.

La Valle del Calore salernitano è un’isola incontaminata. Ci sono però problemi di spopolamento e di abbandono dovuto alla carenza di servizi e alla viabilità scadente. Quali iniziative intende intraprendere per dare speranza a che decide di restare nel proprio paese malgrado i disservizi?

Credo che la risposta sia già contenuta in quella precedentemente data.

Auguri.

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