I cittadini campani non hanno sentito l’assenza della Regione in questi giorni di crisi e paura

Il Coronavirus, gli aiuti e il De Luca “sceriffo e politico”

Un intervento concreto e definito quello della Regione, che, dai primi giorni caratterizzati dall’emergenza, attraverso il proprio governatore, si è dimostrata interventista, incisiva ed a tratti provocatoria, nel bene e nel male.

Politica
Cilento martedì 14 aprile 2020
di Cono D'Elia
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Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca © web

Un Piano da 604 milioni di euro per l’Emergenza Socio-Economica della Campania. È quanto presentato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per affrontare le criticità rappresentate dall’emergenza coronavirus. Il provvedimento prevede interventi a sostegno delle fasce deboli della popolazione e dell’economia. Un De Luca che, quindi, sveste momentaneamente i panni di “sceriffo” che, da più parti, gli sono stati attributi, per indossare quelli di politico puro.

Tra le misure previste dal rientrano contributi per portare le pensioni minime a 1000 per 2 mesi (maggio e giugno), integrando la somma utile a raggiungere tale soglia. Previsto, poi, un contributo di 400 € per le famiglie con disabili e con figli sotto i 15 anni, di 500 € per ogni nucleo familiare con reddito fino a 20mila € all'anno e 300 € per famiglie con reddito fino a 35mila. Al riguardo sarà pubblicato un Avviso Pubblico.
Interventi anche per professionisti e lavoratori autonomi attraverso un bonus di 1000 € per chi nel 2019 abbia fatturato meno di 35mila € e sia stato penalizzato nella sua attività quotidiana dal Covid 19. Inoltre, contributi sull’affitto per gli affittuari, sostegno al fitto, contributi su mutui, misure di sostegno per microimprese, turismo ed agricoltura.

Un intervento concreto e definito quello della Regione, che, dai primi giorni caratterizzati dall’emergenza coronavirus, attraverso il proprio governatore, si è dimostrata interventista, incisiva ed a tratti provocatoria, nel bene e nel male.

Dal definire “raduno dell’imbecillità” l’incontro religioso di Atena Lucana che ha prodotto diversi contagi nel Vallo di Diano, a far riferimento ai lanciafiamme per coloro che avessero organizzato feste di laurea, fino a dichiarare di dover combattere contro il virus e contro i “portaseccia” ed a classificare come “adatte al coniglio Bugs Bunny” le mascherine inviate alla Regione da Roma, De Luca non si è certo distinto per banalità e morbidezza nel corso di queste settimane. Anche attraverso le ordinanze restrittive emanate dalla Regione, infatti, ha in alcuni casi anticipato i provvedimenti del Governo e inasprito la linea dura e le restrizioni.

Per alcuni un atteggiamento in linea con il personaggio De Luca, per altri una presa di posizione importante, netta e risolutiva, per altri ancora un’azione con sullo sfondo le elezioni regionali.

Di certo i cittadini campani non hanno sentito l’assenza della Regione in questi giorni di crisi e paura.

“Abbiamo fatto uno sforzo immane - sottolinea De Luca - per mettere a punto il Piano per l’Emergenza e sburocratizzare al massimo le procedure, in modo da far arrivare da subito le risorse ai beneficiari. Si tratta di misure che si aggiungono a quelle nazionali e non ripetono quelle degli altri enti locali. Guardiamo - aggiunge - alla gente che fa fatica, alle imprese, ai ceti professionali ed agli autonomi”.

Cono D’Elia

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