​Antonio Sansone, sindaco di Vallo della Lucania: ‘Nessuna paura di egemonie. Io sarà sicuramente in minoranza.’.
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Costruiamo la città del Parco del Cilento. Articolo del 30/01/2003

"Lo scopo è avere un unico piano regolatore, per armonizzare lo sviluppo del territorio e per mettere a disposizione di tutti i comuni specifiche professionalità che non sempre è possibile avere nelle piccole realtà."

Politica
Cilento sabato 02 gennaio 2021
di Elisabetta Maganiello
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Antonio Sansone © web

Cosa intende per “Città del Parco”?

L’aggregazione di 13 municipalità, con la forma giuridica dell’Unione dei Comuni. Questi centri dovranno potenziare le loro specifiche caratteristiche, in modo da integrarle in un discorso collettivo. Vallo, per esempio, ricoprirà il ruolo di “Città dei servizi”. Novi Velia può essere la “Città della storia”, mentre Moio si caratterizza come il paese della civiltà contadina. Ma i ruoli saranno stabiliti in seguito, in base alle indicazioni delle varie amministrazioni.

Quali centri sono coinvolti in questo discorso?

I 10 Comuni della comunità montana Gelbison e Cervati e i tre costieri di Casalvelino, Ascea e Pollica. In questo modo la Città avrà sia la montagna che uno sbocco a mare. Castelnuovo potrà essere la “Città dell’artigianato”, Gioi la “Città della scienza” perché è capofila degli studi sul genoma, Orria la “Città dei murales”, mentre Cannalonga potrebbe potenziare le attività legate alla diga, come la pesca e gli sport acquatici.

Cosa offrirà Vallo al territorio circostante?

Una serie di strutture, come la piscina coperta che abbiamo iniziato a costruire accanto al Palazzetto dello sport. Non ne fruirà solo Vallo, ma l’intero territorio. C’è, poi, il centro direzionale, per cui abbiamo avviato un progetto preliminare. La struttura collegherà l’area dell’ospedale con la nuova sede del Palazzo di giustizia. Ci stiamo muovendo anche per creare una nuova uscita Vallo sud sulla variante alla statale 18, a circa due chilometri dall’attuale svincolo.

Come la pensano gli altri primi cittadini?

Alcuni sindaci si sono mostrati molto interessati, con altri non ho avuto ancora l’occasione di parlare. Il progetto, comunque, sarà lanciato a fine mese con una trasmissione televisiva. Il messaggio che vorrei fare arrivare è che è interesse di tutti unirsi in una Città, i cui servizi siano integrati.

In pratica cosa significherà?

Avere un unico ufficio di piano e un unico piano regolatore, per armonizzare lo sviluppo del territorio e per mettere a disposizione di tutti i comuni specifiche professionalità che non sempre è possibile avere nelle piccole realtà.

Che ruolo giocheranno i partiti in questo progetto?

Nessuno. Non è un discorso che deve coinvolgere i partiti, ma l’interesse generale del territorio. Per quanto mi riguarda, per esempio, parto svantaggiato rispetto agli altri sindaci di centro-sinistra. Quando si dovrà eleggere il presidente dell’Unione dei Comuni, sarò in minoranza se si considerano i colori politici. Ma non mi interessa. E’ la Città Territoriale che deve andare avanti.


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I commenti degli utenti
  • Bartolo ha scritto il 07 gennaio 2021 alle 09:24 :

    Un'idea che purtroppo, come tante altre, ha fatto poca strada nelle coscienze di chi ha amministrato il territorio compreso nell'area protetta Rispondi a Bartolo

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