Oricchio: “Siamo tutti soddisfatti”
Polla, in pochi giorni più di 50 donatori di plasma
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Sono già circa 50 i volontari che hanno scelto di donare attraverso la plasmaferesi in uso al centro trasfusionale dell’ospedale di Polla. Un bel record se si considera che l’apparecchio è in funzione solo da pochi giorni. Ciò è possibile tutti i giorni dal lunedì al giovedì dalle 8:00 alle 11:00. In sostanza la procedura viene attivata secondo la programmazione della singola struttura trasfusionale in relazione alle caratteristiche del donatore. <<La parola plasmaferesi deriva dal verbo latino afero – portare via e in questo caso, con questa tecnica si tratta di portare via dal sangue con l’ausilio di un separatore cellulare la parte non corpuscolata e cioè il plasma. La plasmaferesi preleva circa 650 – 700 ml di plasma che, in un donatore normale che, pesa anche 50 kg, recupera nel giro di 48 ore – spiega il dottor Carmine Oricchio responsabile del centro trasfusionale del “Luigi Curto” a Polla – il separatore cellulare è a flusso discontinuo. È costituito da una campana a cui viene prelevato del sangue con un’unica veno puntura, questa campana inizia poi a girare come una centrifuga e il plasma va a finire in una sacca. I globuli rossi vengono restituiti cioè la parte corpuscolata viene restituita al donatore>>. Esistono anche separatori cellulari a flusso continuo che permettono allo stesso tempo il prelievo del sangue intero e la reinfusione dei globuli rossi: in questo caso è necessario utilizzare due vie di acceso, una per ogni braccio del donatore. In sostanza questa procedura può essere effettuata tranquillamente anche su persone anemiche e su persone portatrici di betatrend talassemico in quanto il Decreto Ministeriale indica agli esperti del settore che la donazione può essere eseguita con un’emoglobina superiore a 11,5 nella donna e superiore a 12,5 nell’uomo. La donazione di plasma non riduce ulteriormente le riserve di ferro come accade invece per la donazione che include anche il prelievo di globuli rossi. <<Bisogna che questi donatori abbiano almeno 6 grammi per cento di proteinemia – continua Oricchio – sulla durata va detto che tre cicli possono essere eseguiti nel giro di 40 minuti. È meglio trasfondere una sacca di plasma da aferesi prelevata da un unico donatore che tre sacche di plasma prelevate da ogni sacca singola da tre diversi tipi di donatori>>. Sul perché ci si rivolge a gruppi sanguigni B e AB la risposta è che il gruppo AB quando ci si reca a donare il plasma, il suo donatore, diventa donatore universale che è uguale a quello dello zero negativo quando si tratta della donazione di sangue. Intanto le prossime raccolte straordinarie di sangue all’ospedale di Polla si terranno i prossimi 10 e 22 febbraio dalle 8:00 a mezzogiorno.
Sono già circa 50 i volontari che hanno scelto di donare attraverso la plasmaferesi in uso al centro trasfusionale dell’ospedale di Polla. Un bel record se si considera che l’apparecchio è in funzione solo da pochi giorni. Ciò è possibile tutti i giorni dal lunedì al giovedì dalle 8:00 alle 11:00. In sostanza la procedura viene attivata secondo la programmazione della singola struttura trasfusionale in relazione alle caratteristiche del donatore. <<La parola plasmaferesi deriva dal verbo latino afero – portare via e in questo caso, con questa tecnica si tratta di portare via dal sangue con l’ausilio di un separatore cellulare la parte non corpuscolata e cioè il plasma. La plasmaferesi preleva circa 650 – 700 ml di plasma che, in un donatore normale che, pesa anche 50 kg, recupera nel giro di 48 ore – spiega il dottor Carmine Oricchio responsabile del centro trasfusionale del “Luigi Curto” a Polla – il separatore cellulare è a flusso discontinuo. È costituito da una campana a cui viene prelevato del sangue con un’unica veno puntura, questa campana inizia poi a girare come una centrifuga e il plasma va a finire in una sacca. I globuli rossi vengono restituiti cioè la parte corpuscolata viene restituita al donatore>>. Esistono anche separatori cellulari a flusso continuo che permettono allo stesso tempo il prelievo del sangue intero e la reinfusione dei globuli rossi: in questo caso è necessario utilizzare due vie di acceso, una per ogni braccio del donatore. In sostanza questa procedura può essere effettuata tranquillamente anche su persone anemiche e su persone portatrici di betatrend talassemico in quanto il Decreto Ministeriale indica agli esperti del settore che la donazione può essere eseguita con un’emoglobina superiore a 11,5 nella donna e superiore a 12,5 nell’uomo. La donazione di plasma non riduce ulteriormente le riserve di ferro come accade invece per la donazione che include anche il prelievo di globuli rossi. <<Bisogna che questi donatori abbiano almeno 6 grammi per cento di proteinemia – continua Oricchio – sulla durata va detto che tre cicli possono essere eseguiti nel giro di 40 minuti. È meglio trasfondere una sacca di plasma da aferesi prelevata da un unico donatore che tre sacche di plasma prelevate da ogni sacca singola da tre diversi tipi di donatori>>. Sul perché ci si rivolge a gruppi sanguigni B e AB la risposta è che il gruppo AB quando ci si reca a donare il plasma, il suo donatore, diventa donatore universale che è uguale a quello dello zero negativo quando si tratta della donazione di sangue. Intanto le prossime raccolte straordinarie di sangue all’ospedale di Polla si terranno i prossimi 10 e 22 febbraio dalle 8:00 a mezzogiorno.