"In un lavoratore ad un certo punto si presenta un sentimento di sdegno perchè il proprio lavoro e la propria dedizione non vengono riconosciuti in una premialità che poi è un piccolo ristoro."

Covid, nessuna premialità riconosciuta agli operatori sanitari impegnati in trincea

Il segretario Uil Fpl Lorenzo Conte: “Sdegno tra il personale impiegato, abbiamo chiesto la sospensione della delibera Asl. Ulteriori integrazioni e correzioni”

Sanità
Cilento mercoledì 16 dicembre 2020
di Antonella Citro
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Il segretario Uil Fpl Lorenzo Conte © Unico

Sul riconoscimento della premialità in busta paga agli operatori sanitari che hanno lavorato nell’area Covid, prova a fare chiarezza Lorenzo Conte, segretario provinciale Uil Fpl. “Come organizzazione sindacale abbiamo ribadito da maggio quelle che erano per noi le nostre priorità che dovevano individuare in primis chi ha lavorato nell’area Covid e poi tutti gli altri operatori - dice - tanto che seguendo il nostro ragionamento si dovevano individuare quattro fasce per questa premialità. Fascia ad alto rischio, a medio rischio e a basso rischio e poi, questo periodo che va da marzo ad aprile, avevano comunque lavorato e avevano contribuito al normale funzionamento delle diverse strutture sanitarie. Però ad agosto la regione Campania ha deciso diversamente e ha deliberato due fasce e aveva invitato le aziende sanitarie a provvedere in tal senso. Per quanto riguarda l’Asl Salerno siamo arrivati a dicembre. Nonostante i nostri continui solleciti, l’ultimo documento di qualche settimana fa da parte pure della nostra organizzazione sindacale, e finalmente siamo arrivati a questa delibera, a questo documento che ha provocato uno sdegno tra il personale perché dall’allegato elenco molti nostri associati ma lavoratori tutti hanno riscontrato che il loro nominativo non ci stava pur avendo lavorato in quel periodo quindi prestando con attenzione, dedizione e abnegazione il loro servizio in un momento particolare con un rischio elevatissimo. Questa premialità allora rappresentava un piccolo ristoro per tutto ciò che avevano fatto tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri, operatori socio sanitari, tecnici di radiologia o di laboratorio e i tecnici della manutenzione e amministrativi vari, però, questa premialità per i lavoratori dell’Asl di Salerno è diventata una farsa cioè, dalle prime notizie che giungono pure a noi, sono stati corrisposti questi premi a lavoratori che forse non c’entravano proprio nell’attività Covid a tutto tondo”. E allora su quale sia il primo step da compiere dopo questa decisione che deve esclusi diversi operatori sanitari che invece assolutamente si sono spesi in prima persona e in prima linea a combattere il Covid, il segretario provinciale Conte, così risponde: “Come richiesta immediata abbiamo chiesto la sospensione della delibera per consentire agli uffici preposti le dovute integrazioni e correzioni e quindi procedere in maniera chiara e trasparente e dare la premialità a chi effettivamente ne aveva diritto. Tanto è vero che è questione di qualche ora stiamo predisponendo pure delle diffide da parte dei lavoratori nei confronti dell’azienda e dell’amministrazione. Sia ben chiaro che non ci fermeremo fin quando non ci sarà una chiarezza e non avremo contezza che i lavoratori che hanno prestato il proprio lavoro gli venga riconosciuto il dovuto premio, la dovuta premialità”. L’emergenza sanitaria non è ancora finita e si continua a lottare contro la diffusione del virus che pare essere ancora più che mai in circolazione. Una battaglia che con le unghie e con i denti stanno conducendo ancora una volta gli operatori sanitari che si trovano ad affrontare tutte le difficoltà di ogni caso specifico. Un lavoro capillare e irto di tante difficoltà che serve a scongiurare la terza ondata che pare così impensierire gli esperti e i capi di governo. “Il Covid continua e continua ad aggredire, continua a dare problemi, ad aumentare criticità, i morti purtroppo sono all’ordine del giorno. Le difficoltà anche nell’affrontare tutta l’organizzazione sul Covid danno appunto una serie di problematiche e gli operatori nonostante tutto lavorano con serietà, abnegazione senza dare difficoltà. Però, certamente, in un lavoratore ad un certo punto si presenta un sentimento di sdegno perchè il proprio lavoro e la propria dedizione non vengono riconosciuti in una premialità che poi è un piccolo ristoro che non va a sopperire tutto il rischio che comunque tutti i giorni l’operatore si ritrova a vivere”.

Antonella Citro

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