Sul timore legato alla effettiva ripartenza e sulla fruizione dei lavori avviati, Giuseppe Bonito, afferma: “Non credo onestamente ci sia la paura perché c’è la richiesta e la necessità di contenuti è sempre molto forte."

Post lockdown e ripartenza del cinema

Il regista salese Giuseppe Bonito: “Occorre considerare il riavvio delle sale cinematografiche e il lavoro intorno i set”

Spettacolo
Cilento lunedì 13 luglio 2020
di Antonella Citro
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Giuseppe Bonito, regista salese © Unico

Giuseppe Bonito il regista salese che ultimamente ha diretto il film "Figli" con Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi, abita a Roma ed è tornato in questi giorni a Sala Consilina dopo il lockdown. Con lui abbiamo parlato della ripartenza del settore tra speranze ed entusiasmi. Dice Giuseppe: “Quando si parla di riavvio del settore cinematografico dobbiamo fare una distinzione perché ci sono due aspetti da tenere in considerazione: 1 è quello delle sale cinematografiche dunque la fruizione del cinema, l’altro è invece quello della realizzazione e quindi i set e, cioè tutti coloro che lavorano alla realizzazione hanno logiche e modalità ovviamente differenti di affrontare le attuali disposizioni di prevenzione al coronavirus. Quello che mi tocca da vicino sono i set e non le sale cinematografiche. Penso quindi che siano anche un po’ più complesse nel senso che le sale hanno riaperto ma in realtà c’è stata una riapertura parziale perché, al di là di quelle che sono le disposizioni e poi il protocollo, parlo delle sale siamo comunque in un momento della stagione in cui normalmente i cinema chiudevano e, perciò molti esercenti da quel che ho letto, hanno preferito non riaprire e rimandare il riavvio dell’esercizio cinematografico a settembre prossimo. In questo momento, più che altro, si stanno aprendo le aree estive perché naturalmente hanno una compatibilità maggiore con la fruizione di un film all’aria aperta. Le sale, come dicevo, hanno subito una riapertura parziale perché ormai molti film che dovevano uscire sono già passati nelle piattaforme o sui vari canali cinematografici televisivi quindi, la stagione, sotto questo punto di vista, è compromessa. Discorso più complesso e articolato è quello dei set perché è stato predisposto un protocollo di sicurezza che è stato ormai attuato e alcuni set sono appunto ripartiti. Però resta aperto un nodo molto importante che è quello della assicurazioni cioè sono in realtà ripartiti i set e le produzioni cinematografiche avevano patito lo stop mentre quelle nuove stentano ancora a ripartire perché resta l’incognita legata alla eventualità che un set e la troupe cinematografica determini un cluster epidemiologico da coronavirus e che non è coperto da assicurazioni. In questo momento la situazione è intorno a come far ripartire i set con una copertura assicurativa che ora è una questione ancora non bene definita. In questo caso c’è stato un riavvio ma parziale”. Sul timore legato alla effettiva ripartenza e sulla fruizione dei lavori avviati, Giuseppe Bonito, afferma: “Non credo onestamente ci sia la paura perché c’è la richiesta e la necessità di contenuti è sempre molto forte. È chiaro che un film pensato per la sala cinematografica viene realizzato principalmente per quello, però ormai il mercato, esiste quasi a prescindere per cui i problemi sono di altra natura. Anche per far partire una produzione, la mancanza di una copertura assicurativa è problematica anche per poter avere un accesso al discorso delle banche. Essendo poi una clausola importante, in questo momento, è un nodo di natura economica e finanziaria soprattutto quello che è sembrato intendere ma, non è una questione di chiusura di sale che può frenare tutto questo”.

Antonella Citro

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