“Il rigore più lungo della storia, ripreso in uno dei più bei racconti di sempre sul calcio da Osvaldo Soriano, venne parato”

Buffa, sport ed eventi. Agropoli sempre più città dello sport

Il rigore più lungo della storia, ripreso in uno dei più bei racconti di sempre sul calcio da Osvaldo Soriano, venne parato. «Così – scrive Soriano – quel rigore durò una settimana ed è, se nessuno mi dimostra il contrario...

Sport
Cilento sabato 16 marzo 2019
di Enrico Serrapede
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Buffa, sport ed eventi. Agropoli sempre più città dello sport © Unico

Federico Buffa, volto e voce sportiva contemporanea, torna a incantare il pubblico di Agropoli. Dopo la sua presenza al “Settembre Culturale”, infatti, è di scena al CineTeatro “De Filippo” con lo spettacolo “Il rigore che non c’era”. E’ il 1958 e in Argentina una piccola squadra della Patagonia, l’Estrella Polar, contende il titolo all’ultima giornata di campionato al più blasonato Deportivo Belgrano. C’è un solo punto di distacco e l’Estrella conduce per 2-1 in casa del Deportivo, ma l’arbitro a soli 20 secondi dalla fine concede un calcio di rigore inesistente ai padroni di casa. Succede di tutto, rissa, invasione di campo, spari in aria e partita sospesa. Occorsero sette giorni al tribunale della Lega per decidere che quella gara, sarebbe ripresa solo per calciare quel calcio di rigore, a porte chiuse e senza giocatori in campo. Il rigore più lungo della storia, ripreso in uno dei più bei racconti di sempre sul calcio da Osvaldo Soriano, venne parato. «Così – scrive Soriano – quel rigore durò una settimana ed è, se nessuno mi dimostra il contrario, il più lungo della storia». Buffa racconta la storia con il solito trasporto che coinvolge i tanti spettatori presenti al “De Filippo”. La risposta del pubblico è ottima, come ottima è tutta la stagione teatrale 2018/2019: “Proviamo a offrire spettacoli di valenze diverse – dice il direttore del CineTeatro Pierluigi Iorio – abbiamo avuto Sal Da Vinci per uno spettacolo musicale; Stefano Accorsi con un bellissimo monologo; non è mancata la comicità con Biagio Izzo. Oggi invece abbiamo avuto Buffa che è il più grande storytellers italiano. Sono molto felice di rivederlo ad Agropoli, il teatro ha bisogno di personaggi come Federico Buffa perché avvicinano giovani al teatro. Da quest’anno, infatti, abbiamo messo a disposizione dei giovani delle scuole una serie di posti gratuiti proprio per avvicinare i più giovani”. Entusiasta anche lo stesso Buffa del ritorno ad Agropoli: “Qualcuno aveva visto in televisione qualcosa che avevo fatto sui mondiali e mi ha chiesto se volessi portare uno spettacolo del genere a teatro. Subito ho pensato di non essere in grado di stare su un palcoscenico ma è sempre stato il sogno della mia vita e quindi ci ho provato. Abbiamo visto tanti giovani a teatro con questo spettacolo, giovani che si sono interessati a storie politiche, sociali di ormai ottanta anni fa. E penso che con spettacoli del genere il teatro possa avere anche uno scopo divulgativo. Se un solo ragazzo, presente questa sera, va a casa chiedendosi cosa è successo in un’altra epoca e perché allora vorrà dire che siamo arrivati dove volevamo arrivare. Insomma, stimolare un pubblico giovane vale sempre quel qualcosa in più”. Lo spettacolo di Federico Buffa, inoltre, cade anche all’inizio di un fine settimana molto importante per il comune di Agropoli protagonista come sempre con le manifestazioni sportive. Protagonista l’ottava edizione del Salerno Open di danza sportiva, che si è tenuta nei giorni 9 e 10 marzo, presso il Pala “Di Concilio” e nella giornata del 10 marzo, presso la piscina Elysium, i Campionati regionali Endas di nuoto. «Agropoli – spiega il consigliere con delega allo sport, Giuseppe Cammarota – è sempre più la città dello sport. E’ stato davvero un piacere vedere tanti atleti prendere parte agli eventi sportivi organizzati sul nostro territorio e tanti ne verranno, nelle prossime settimane. Per noi è un onore avere tanta attenzione a livello nazionale, da parte delle federazioni e delle associazioni, che ci apprezzano per le nostre strutture sportive e per la nostra accoglienza».

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